Rivista "IBC" XIV, 2006, 4

musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni

Forme e "diverse pitture" della maiolica italiana. La collezione delle maioliche del Petit Palais della Città di Parigi, a cura di F. Barbe e C. Ravanelli Guidotti, Venezia, Marsilio, 2006.
Le maioliche del Petit Palais

Enrico Cipressi
[laureato in Conservazione dei beni culturali all'Università di Parma]

La collezione di ceramiche italiane del Petit Palais (www.petitpalais.paris.fr) è visibile dal 21 ottobre 2006 al 25 febbraio 2007 al Museo internazionale delle ceramiche di Faenza (Ravenna; www.micfaenza.org). La mostra, dal titolo "Forme e 'diverse pitture' della maiolica italiana. La collezione delle maioliche del Petit Palais della Città di Parigi", costituisce l'iniziativa di maggior pregio promossa dal museo faentino nel 2006 e deriva dalla collaborazione instaurata con il Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris. Degni di rilievo l'impostazione espositiva e il lavoro di ricerca. Le ceramiche italiane, realizzate nei "diversi luoghi" che nei secoli passati divennero celebri per quest'arte, entrarono a far parte di prestigiose e storiche collezioni europee. Le 102 opere del Petit Palais consentono di analizzare lo sviluppo storico e stilistico della maiolica italiana, sottolineandone la diffusione sul territorio.

Il percorso espositivo evidenzia le tematiche in voga nella decorazione delle maioliche, spiegate e approfondite nei saggi contenuti nel catalogo della mostra, curato da Françoise Barbe e da Carmen Ravanelli Guidotti. Nella mostra, come suggerisce il titolo, si ripercorre lo sviluppo dei diversi generi di decoro, in particolare dalla fine del Quattrocento a tutto il Cinquecento. Riferimento iniziale per tutte queste trattazioni è la testimonianza fondamentale di Cipriano Piccolpasso (1524-1579) nel suo trattato I tre libri dell'arte del vasaio. I pezzi della raccolta del Petit Palais provengono dai centri più significativi di produzione della ceramica rinascimentale: le officine faentine; quelle marchigiane, rappresentate in particolare dalle botteghe di Casteldurante, dove si svilupparono le composizioni a "grottesche"; le toscane di Cafaggiolo e Montelupo e, infine, quelle umbre di Gubbio e Deruta.

Un posto di rilievo è occupato dalle maioliche "istoriate", prodotte magistralmente dalle officine di Urbino. Per realizzare queste opere si attingeva al repertorio figurativo diffuso dalle incisioni di scuola raffaellesca e più tardi ai modelli manieristi, fiamminghi, carracceschi e francesi. Si tratta di composizioni prevalentemente antologiche, in cui le figure sono ricavate da numerose fonti iconografiche, come le incisioni di Marcantonio Raimondi, Marco Dente, Agostino Veneziano, Battista Franco e Gian Giacomo Caraglio. Nella mostra le riproduzioni di alcune di queste stampe sono accostate alle maioliche a cui hanno fornito i modelli figurativi. Non mancano alcuni esempi di maiolica meridionale, provenienti dalle officine di Castelli d'Abruzzo e di Napoli.

Nel catalogo si analizzano i vari generi decorativi, il loro sviluppo nel corso del tempo e la loro diffusione sul territorio italiano. Carmen Ravanelli Guidotti si occupa del genere delle "belle", che rientra all'interno del cosiddetto vasellame "d'amore", dove sono raffigurati busti di donne. Françoise Barbe studia i vari tipi di decorazione ornamentale: il "bianco sopra bianco", il motivo "a quartiere", i decori denominati "rabesche", i motivi "all'antica", ovvero trofei e grottesche che sostituirono progressivamente i motivi di stile gotico. Un'attenzione particolare è dedicata al vasellame "da pompa" (caratterizzato dalla presenza di stemmi e motti all'interno della decorazione, che conobbe ampia diffusione durante tutto il XVI secolo) e alle maioliche realizzate imitando i metalli preziosi, la cui notevole produzione era collegata alla riscoperta di forme "all'antica". In tutti i percorsi esaminati, l'evoluzione dei diversi generi di decoro trasforma la ceramica da materiale povero in oggetto prezioso, nel quale all'epoca si apprezzava il virtuosismo tecnico raggiunto dagli artigiani, unito alle forme e alle decorazioni diffuse dagli artisti che elaboravano i modelli decorativi.

 

Forme e "diverse pitture" della maiolica italiana. La collezione delle maioliche del Petit Palais della Città di Parigi, a cura di F. Barbe e C. Ravanelli Guidotti, Venezia, Marsilio, 2006, 288 p., euro 29,00.

 

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