Rivista "IBC" XIV, 2006, 3

Dossier: Facile a dirsi - Come divulgare la cultura

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi, dossier /

La leggerezza difficile

Valeria Cicala
[IBC]
Isabella Fabbri
[IBC]

Sulla "Stampa" del 30 luglio 2006, ricordando Isabella Lattes Coifmann, ben nota etologa, appena scomparsa, Giorgio Celli così chiosava: "Sapeva quel che scriveva, ma sapeva anche scriverlo". Un'epigrafe che non si addice a tutti gli studiosi ed esperti del mondo culturale e scientifico, ma che mostra quale sia l'importanza di una convincente divulgazione. Noi dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) i conti con la divulgazione abbiamo imparato a farli fin dagli esordi. Correva l'anno 1974 e Andrea Emiliani pubblicava, per i tipi di Einaudi, Una politica dei beni culturali, un libro che costituisce per molti aspetti l'atto di fondazione dell'IBC.1 Nella sua chiarezza ed essenzialità resta a tutt'oggi un titolo imprescindibile per chi opera nell'ambito del patrimonio e delle sue fonti.

Del resto, tutta l'attività di catalogazione e valorizzazione del patrimonio regionale si è svolta per noi nella costante attenzione ad aver metodo e rendere comprensibile e accessibile a tutti quella memoria fatta di oggetti, di paesaggi architettonici e naturali, di storie: e soprattutto di uomini. Una "grammatica di antiche impronte", così la definiva Giancarlo Susini, antichista particolarmente attento all'attualità. Impronte nelle quali riconoscersi. Per le quali elaborare un futuro, creare nuove situazioni, trovare i linguaggi della modernità, studiando e apprezzando la perennità, la durata di ciò che chiamiamo classico.

Possiamo senz'altro dire che innovazione e agilità sono stati due elementi presenti nell'articolato lavoro espositivo ed editoriale che l'IBC ha realizzato in questo trentennio. I nostri patres, i membri del consiglio d'Istituto, sono stati e sono sovente figure rappresentative della cultura del Paese e, per nostra fortuna, ci hanno ribadito e spesso insegnato l'importanza di divulgare, di rendere comprensibile e di permettere agli altri di identificarsi con ciò di cui si parla e si scrive. Questo dossier è in qualche misura un omaggio anche a loro. E sul tema della divulgazione, proprio Susini, per tanti anni nel consiglio dell'IBC, ha proposto un modello incisivo: curiosità intellettuale e coscienza civica. La sua collaborazione con la nostra rivista, da lui fortemente sostenuta, si è tramutata in contributi esemplari che abbiamo raccolto in un volume pubblicato nel 1997.2

In anni recenti abbiamo dedicato ai temi della comunicazione e dell'informazione alcuni dossier.3 Per le nostre stesse competenze, si è pensato fosse stimolante raccordare in questo inserto persone che, pur muovendo da vocazioni e percorsi assai diversi, si ritrovano a fare e a promuovere divulgazione. Alcune di queste persone collaborano tra loro da anni. E con esse anche noi siamo in contatto per quella sintonia profonda e radicata, mai ostentata o vistosa, che si alimenta di comuni intenti, di affinità che si distendono nell'intrecciarsi di iniziative e progetti nei quali ritrovarsi. Il titolo che abbiamo scelto per il dossier allude a quanto non sia semplice trovare un linguaggio accessibile a tutti. Gli interventi dimostrano, poi, che la competenza intesa come piacere di far conoscere agli altri esiste e illumina i percorsi della divulgazione.

Si intersecano così le riflessioni dello storico (Canfora) che è anche "voce" di molti di quei progetti radiofonici che trovano dimensione su Radio2 (Valzania). E le scelte di una casa editrice come il Mulino ribadiscono l'attenzione con cui si lavora quando non si perdono di vista le esigenze dei lettori (Movia). Si possono scrivere articoli documentati ed emozionanti di archeologia, o di museologia, sulle colonne di un quotidiano nazionale (Dal Maso). Realizzare programmi televisivi in cui il racconto di luoghi lontani o di altri tempi non trascura la chiarezza e la veridicità (Angela). Il fumetto, pur nella libertà della fantasia, disegna un modo di accostare e scoprire fatti e uomini (Giardino).

Da una prospettiva d'insieme sulla divulgazione, poi, abbiamo voluto riportare il ragionamento sul territorio dell'Emilia-Romagna, sollecitati anche da una stagione proiettata sugli incontri e sulle parole. Ci siamo soffermati su alcuni dei tanti "incroci" che si realizzano sulla via Emilia, intesa non come asse viario e riferimento topografico, ma quasi come una sorta di forma mentis di chi qui vive. Una regione intessuta di passaggi, di crinali, di acque. Brulicante di idee, di persone che fanno. Le esperienze di un Centro culturale come quello di Cattolica, il Festival del mondo antico a Rimini (Di Bella), e ancora l'appuntamento modenese con il Festival della filosofia (Borsari), ne sono esempi efficaci. E così le tante iniziative di centri apparentemente piccoli, ma con passione animata per un'identità che vuol farsi conoscere (Piraccini). E, ancora, la fotografia che questi eventi documenta e interpreta, riscoprendo, sul filo di quegli "incroci", territori e artisti.4

Non si parla esplicitamente di internet nel dossier, ma solo perché lo consideriamo un canale dell'informazione alimentato da tutti questi segmenti, che sono, a pensarci bene, le persone che parlano, raccontano e guardano con la leggerezza difficile ed essenziale della conoscenza.

 

Note

(1) A. Emiliani, Una politica dei beni culturali. Con scritti di Pier Luigi Cervellati, Lucio Gambi e Giuseppe Guglielmi, Torino, Einaudi, 1974 ("Piccola Biblioteca Einaudi", 236); per una scheda completa del volume, e uno stralcio dell'introduzione, si veda il sito: www.bianchibandinelli.it/libri_1974_emiliani.htm.

(2) Sguardi di memoria. Scritti di Giancarlo Susini per l'Istituto Beni Culturali dell'Emilia-Romagna, a cura di V. Cicala, Bologna, Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Grafis, 1997 ("Quaderni IBC", 1); www.ibc.regione.emilia-romagna.it/collane.htm.

(3) Ben(i) comunicati?, a cura di V. Cicala, "IBC", X, 2002, 4, pp. 69-96; Per qualche riga in più. Quando le istituzioni comunicano i beni culturali, a cura di V. Cicala, V. Ferorelli, S. Suprani, "IBC", XII, 2004, 4, pp. 57-80; www.ibc.regione.emilia-romagna.it/h3/h3.exe/aRIVISTAIBC/FRicerca .

(4) Si veda la rubrica "Immagini" di questo numero: V. Ferorelli, Oltre gli incroci, "IBC", XIV, 2006, 3, pp. 4-5.

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