Rivista "IBC" XIV, 2006, 2

musei e beni culturali / immagini, mostre e rassegne, pubblicazioni

Venezia 1948-1986. La scena dell'arte, a cura di L. M. Barbero, Milano-Modena, Skira - Fondazione Cassa di risparmio di Modena, 2006.
Biennale a scatti

Carlo Tovoli
[IBC]

Un viaggio nella storia della Biennale di Venezia, dal dopoguerra agli anni Ottanta, è quello che ha proposto la mostra "Venezia 1948-1986: la scena dell'arte", allestita nelle sale della Collezione Peggy Guggenheim dal 4 febbraio al 21 maggio 2006. Con una selezione dalle oltre dodicimila immagini scattate alla Biennale tra il 1948 e il 1986 provenienti da "Cameraphoto" - un'agenzia fotografica veneziana corrispondente di riviste come "Life", "Time" e "Epoca" - il curatore, Luca Massimo Barbero, ha permesso al visitatore di rivivere non solo l'evolversi della scena artistica contemporanea ma di elaborare un'originale e insolita storia del costume.

Negli scatti di Cameraphoto, ancora visibili nel catalogo Skira che ha accompagnato la mostra, l'opera d'arte è uno degli elementi di una scena che spesso include i suoi protagonisti, e i personaggi ritratti sono di primissimo ordine: da Picasso a Giacometti, da Dalì a Chagall, fino ai contemporanei Pascali, Kounellis e Beuys, per citarne alcuni. Senza dimenticare tutto quello che si muove intorno a un evento che richiama migliaia di visitatori, dagli esponenti del jet-set, a quelli della politica, dai critici ai semplici appassionati d'arte.

Ed è proprio il visitatore ritratto accanto all'opera a divenire il vero protagonista di alcuni scatti indimenticabili. Si va dall'espressione severa di Giovanni Gronchi, primo cattolico eletto presidente della Repubblica, che guarda verso il Nudo sulla pelle di Tigre di De Pisis alla Biennale del 1956, alla smorfia di Alberto Sordi che osserva smarrito il Nudo di Alberto Viani nel 1958. In quest'ultimo caso sembra prevalere il disgusto, ma il gioco di rimandi tra opera d'arte e spettatore può riservare sorprese. Ce lo ricorda un episodio, citato nel catalogo, avvenuto a Roma in occasione della grande mostra dedicata a Picasso nel 1953 e raccontato da Mario De Micheli sulle pagine de "L'Unità" del 10 giugno di quell'anno: "[...] ho incontrato Fabrizi: davanti a certi volti picassiani fortemente deformati, anche la sua mobilissima faccia, per un automatico complesso di riflessi, penso, si torceva, si allargava, diventava 'picassiana'. Ma questo, senza che se ne accorgano, accade a molte persone! Sembra anche a Walter Chiari sia accaduto qualcosa del genere".

Dalla metà degli anni Cinquanta, rotocalchi come "Grazia", "L'Europeo", o "Gente", richiedono all'Agenzia immagini che ritraggono visitatrici alle mostre d'arte, a testimonianza di un nuovo modo di vivere il tempo libero fuori dalle mura domestiche. In questi servizi sono indossatrici vestite e acconciate secondo i dettami della moda dell'epoca ad affiancare le opere d'arte, con lo sguardo spesso più attento alla macchina fotografica che all'opera stessa. Così una signorina in branchè posa di fronte a un'opera di Fontana. E "Gente" ospita le immagini di una bellissima modella tra le opere di Giacometti alla Biennale del 1962. Una di queste foto ritrae lo sguardo amorevole di Giacometti nei confronti della modella, che si muove agile tra le opere del maestro svizzero.

Con gli anni Sessanta la scena si affolla di nuovi protagonisti: il bambino in sandali e il prete di fronte ai dipinti di Vedova, la polizia durante gli scontri che caratterizzarono la burrascosa Biennale del 1968, fino all'happening che si tenne il 10 giugno 1972 in piazza San Marco, quando un gruppo di artisti belgi liberò diecimila farfalle rinchiuse in un telone-bozzolo di fronte a migliaia di persone. Ritornano anche le immagini di parlamentari, in visita alla Biennale del 1976: il presidente della Camera dei deputati Pietro Ingrao osserva la Fontana al mercurio di Calder, mentre Tina Anselmi conversa nella Music Room di Kandinskij.

Con la fine degli anni Settanta i servizi di Cameraphoto si diradano sempre più, per terminare in modo definitivo nel 1986. Fortunatamente l'importante archivio di immagini dell'Agenzia è stato acquisito dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena, che dal 2004, nell'ambito di un progetto curato da Luca Massimo Barbero, ha avviato la raccolta di materiali inediti, carteggi, fotografie e archivi di artisti e critici dal 1945 in avanti. La mostra e il catalogo rappresentano la prima fase di un programma di lavoro che si propone di conservare, custodire e rendere accessibile l'intero patrimonio fotografico della Fondazione.

 

Venezia 1948-1986. La scena dell'arte, a cura di L. M. Barbero, Milano-Modena, Skira - Fondazione Cassa di risparmio di Modena, 2006, 336 p., _ 52,00.

 

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