Rivista "IBC" XIV, 2006, 1
musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni
Mar Mediterraneo, Mar Rosso, Mar Nero, Mar Baltico, Mar dei Caraibi, Mare del sud della Cina. Sono questi, per Michelangelo Pistoletto, i mari mediterranei, circondati da terre e, quindi, da culture e popoli differenti. Luoghi dove è stato e sarà possibile incontrarsi, conoscersi e nei quali le culture e le idee possono intersecarsi, transitare e arricchirsi. Questa concezione è alla base della realizzazione intitolata La Mensa delle Culture, esposta alla Palazzina dei Giardini di Modena, ideata in collaborazione con i membri di Cittadellarte, la fondazione voluta da Pistoletto ( www.cittadellarte.it).
Mari mediterranei, dunque, come luoghi pregni di storia antica e moderna, di contrasti, scontri e incontri, ma dove sono anche possibili confronti e dialoghi e, quindi, luoghi da considerare non più come spazio di separazione tra le terre, ma zona di unione, di riflessione su passato, presente e futuro. Una nuova visione della geografia: non ci sono più terre da scoprire, ma è possibile rileggere, reinterpretare e riqualificare quello che già si conosce, osservandolo da una diversa angolazione. I mari senza terre intorno, infatti, non ci appaiono immediatamente riconoscibili, perché eravamo abituati a vederli diversamente, ad attribuirvi un diverso significato. Ma quanto appariva come spazio vuoto diventa figura, mediante il tentativo di rendere evidente, come ha spiegato Angela Vettese alla presentazione del catalogo, quello che non si vedeva ma era sotto gli occhi di tutti.
L'arte diventa, perciò, dice Michelangelo Pistoletto, il centro di una nuova consapevolezza e deve creare una nuova dimensione per il mondo. Nell'installazione questi luoghi liquidi diventano tavoli che ripropongono le sagome dei mari mediterranei. Ne sono stati realizzati uno specchiante, altri in ardesia o in gesso, oppure coperti da fogli di carta, o di sabbia, o con fogli di giornale di diversi paesi incollati sulla superficie. Sono tavoli su cui scrivere, intorno ai quali discutere, conoscersi e incontrarsi. Luoghi di dialogo, di comunicazione, di lavoro, una "mensa delle culture", appunto. Per poter mettere in comunicazione questi tavoli, per poter passare da un ambiente all'altro, da un mediterraneo all'altro, Pistoletto ha collocato delle porte e sulle architravi ha scritto le parole: comunicazione, lavoro, politica, produzione, spiritualità, economia, educazione e nutrimento (sono anche le diverse discipline che caratterizzano la fondazione Cittadellarte).
Il catalogo dell'esposizione - edito da Corraini ( www.corraini.com) e presentato il 15 ottobre 2005 da Angela Vettese e dallo stesso artista in Palazzo Santa Margherita a Modena - non poteva consistere in un libro tradizionale: è un catalogo/oggetto in alluminio, riciclato, tiene a precisare Pistoletto: equivalente a quello nuovo, ma con spesa e inquinamento minori. Il catalogo stesso è dunque un'opera d'arte, un libro d'artista di cui verranno realizzati 700 esemplari, tutti firmati da Pistoletto. Nessuna spiegazione o introduzione alle installazioni della Palazzina dei Giardini: il libro è un oggetto che racconta l'opera e ne ripropone il senso con un diverso linguaggio, in un diverso formato e materiale. È un libro specchiante e bucato, in cui le pagine sono lastre/porte in alluminio, sulle quali leggiamo le parole già lette alla Palazzina dei Giardini sulle architravi delle porte collocate tra gli ambienti. Porta, passaggio e specchio sono, quindi, facce di uno stesso concetto. Lo specchio è una porta che apre lo spazio, ci fa entrare in altro spazio identico e, come una porta, crea divisione e unione allo stesso tempo.
M. Pistoletto - Cittadellarte, La Mensa delle Culture, Mantova, Corraini, 2005, 32 fogli in alluminio, _ 200,00.
Azioni sul documento