Rivista "IBC" XIII, 2005, 4
biblioteche e archivi / convegni e seminari, media, progetti e realizzazioni
Con un edificio di recentissima progettazione e costruzione, una sezione ragazzi in posizione "privilegiata", una sezione multimediale appena inaugurata, la Biblioteca comunale "Giorgio Bassani" di Ferrara ha rappresentato la degna cornice per il convegno "Leggere leggeri" che vi si è svolto il 21 settembre 2005. La giornata di studi, pur associata alla categoria calviniana della leggerezza, che il titolo richiama, è stata dedicata all'accesso all'informazione nei servizi bibliotecari per ragazzi o, come opportunamente specificato in sede di presentazione dell'iniziativa, al ripensamento imposto dall'evolversi delle strategie di comunicazione e dalla grande diffusione di Internet.
Biblioteca virtuale, open library, accesso, disintermediazione, ecc., si tratta di termini (ma anche di tecniche e tecnologie connesse) che dimostrano quanto le biblioteche siano al passo coi tempi: lo sviluppo delle reti, le nuove modalità di comunicazione... a patto che si resti nel campo dei servizi diretti ad adulti "autosufficienti" nella ricerca bibliografica. Ma se guardassimo a cosa succede alle altre categorie di utenti, ed è il caso dei ragazzi, l'aggiornamento dei servizi alle possibilità offerte dai nuovi strumenti (reti, Internet) appare sicuramente meno puntuale.
Nelle sezioni ragazzi il bibliotecario resta il mediatore unico tra utente e informazione (l'altro tramite significativo potrebbe essere una segnaletica precisa, associata a un intelligente sistema di collocazione). Lo stesso bibliotecario funziona quasi da interfaccia anche tra l'utente-ragazzo e gli strumenti classici di disintermediazione, le interfacce amichevoli di interrogazione dei cataloghi, cioè gli attuali OPAC (Online Public Access Catalogue).
È qui la grande novità presentata in questa giornata di studi: il Sebina OPAC Ragazzi. È pur vero che vari tentativi sono stati effettuati per facilitare l'accesso all'informazione anche per i ragazzi, ma si è trattato per lo più di tentativi generati da una sorta di surplus di entusiasmo di singoli bibliotecari e quindi limitati a punti di eccellenza dei servizi - "niente è più contagioso dell'entusiasmo" ha ricordato a una platea di probabili entusiasti Tiziana Nanni della Biblioteca Sala Borsa di Bologna. Pochi sono i tentativi anche a livello internazionale, come ha ricordato Antonella Agnoli e, soprattutto, pochissimi sono quelli sviluppati in ambito collaborativo.
Sebina OPAC Ragazzi supera di slancio queste difficoltà. Non si tratta infatti di una semplice implementazione di funzioni su un prodotto già sperimentato, quale Sebina Open Library. L'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC), attraverso la Soprintendenza per i beni librari e documentari, ha creato un gruppo di lavoro ad hoc, composto da esperti di servizi bibliotecari per ragazzi provenienti da tutta la regione, per progettare l'impianto strutturale semantico del programma software. Il risultato non è semplicemente una maschera che facilita l'interrogazione del catalogo, ma si presenta piuttosto - suggeriva Vincenzo Bazzocchi nel corso del convegno - come una mappa concettuale, una rete semantica di categorie ancorate alla Classificazione decimale Dewey.
Le categorie principali rappresentano i punti più rilevanti, dai quali è facile accedere al resto della mappa con un numero minimo di passaggi e dai quali inizia la navigazione. Sicuramente un valore straordinario hanno le immagini che esemplificano e accompagnano la ricerca. La chiarezza del percorso dipende certamente dalle scelte di fondo, ma la qualità e la pulizia grafica delle immagini di Daniele Panebarco, che integrano, implementano, più che tradurre, i brevi testi che accompagnano le icone, risultano anche elementi fondamentali per orientare intuitivamente il ragazzo-ricercatore.
La videata di introduzione di Sebina OPAC Ragazzi ci presenta il personaggio-guida, "l'omino giallo", che trasformandosi in incantatore di serpenti introduce alla ricerca alfabetica per titolo, autore o argomento, e travestendosi invece da pifferaio magico ci fa penetrare i segreti della classica ricerca per autore e per titolo, o della ricerca libera. L'immagine associata a "I libri per sapere e per fare" si presenta come un vero e proprio albero della conoscenza, i cui frutti sono le icone delle sedici categorie principali. Cliccando su di esse, e seguendo una struttura ad albero, si va verso lo specifico fino ad arrivare, quasi sempre già al terzo livello, all'elenco dei documenti che la biblioteca o le biblioteche del sistema in rete posseggono sull'argomento. Così, per esempio, in soli due clic, dalla voce-icona "Musica" a quella "Canti per bambini" si arriva all'elenco dei documenti disponibili sull'argomento, siano libri, CD o DVD. Tutto bibliograficamente garantito.
Struttura ad albero, quindi relazioni gerarchiche - come hanno riferito e mostrato Laura Cavazza, Michele Corsello ed Emanuela Ravaioli - ma anche relazioni coordinate che permettono il browsing. Sebina OPAC Ragazzi è un sistema predefinito ed enumerativo, chiaro negli enunciati e trasparente nella struttura semantica su cui si fonda. È implementabile dalle singole biblioteche, ma anche dai poli provinciali. Questa caratteristica, alcuni "splittaggi" dalle classi principali della Classificazione decimale Dewey, e la possibilità, in alcuni casi, di praticare percorsi alternativi, aumentano l'amichevolezza del sistema offrendo al ragazzo-ricercatore delle possibilità in più.
Sebina OPAC Ragazzi insomma, con il percorso visivo che offre, l'equilibrio fra testo e immagini e il possibile uso intuitivo che consente, sembra in grado di semplificare l'accesso anche per il cosiddetto utente occasionale, enfatizzandone l'autonomia, coadiuvato in questo - è doveroso ribadirlo - dalla splendida qualità delle luminose e illuminanti illustrazioni di Panebarco. L'architettura informatica e tecnologica dell'OPAC è quella di Sebina Open Library e il sistema - ha puntualizzato Marisa Montanari di Data Management - può essere alimentato anche da cataloghi diversi da Sebina.
In questa fase, IBC e Soprintendenza per i beni librari della Regione Emilia-Romagna - lo hanno ricordato il direttore, Alessandro Zucchini, e la soprintendente, Rosaria Campioni - puntano a un deciso miglioramento generalizzato degli standard qualitativi dei servizi bibliotecari. Il prodotto presentato a Ferrara - attualmente utilizzato in fase sperimentale presso la Biblioteca comunale ragazzi "Casa Piani" di Imola (Bologna) ( www.sebina.it/OpacRagazzi-referenze.htm ) - va sicuramente in questa direzione, confermando anche, per dirla con le parole di Ingrid Bon, rappresentante della IFLA Section of Libraries for Children and Young Adult, la volontà di "tenere al centro dell'attenzione il bambino e i suoi diritti di sviluppo e partecipazione".
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