Rivista "IBC" XI, 2003, 4
Dossier: L'IBC per l'Europa
Quanti di noi hanno preso parte a un progetto europeo sanno che, oltre all'interesse del tema di ricerca o delle linee d'azione intraprese, l'arricchimento più significativo in termini di stimoli e conoscenze deriva senza dubbio dal venire in contatto con colleghi di paesi e tradizioni culturali diverse. I primi scogli da affrontare, e successivamente da mediare e superare, sono non tanto linguistici in senso stretto, quanto attinenti alla lingua intesa come veicolo della cultura di cui è espressione e al livello di ricerca e approfondimento che determinati termini sottendono. Non è raro sedersi al tavolo della prima riunione di un progetto e trovarsi, come primo atto, a stabilire un lessico comune, ricorrendo anche a definizioni scritte, purché condivise, dei termini chiave che sintetizzano la specificità del percorso culturale che contraddistingue quel gruppo di lavoro.
Fatto questo, individuato dunque un sistema comune di riferimenti concettuali-linguistici, si apre nuovamente lo spazio per il confronto tra le diversità: diversità di approcci, di priorità, di tradizioni culturali, di modi di operare, di contesti di riferimento (normativi, organizzativi, legati allo status della professione) tra i più disparati e a volte distanti fra loro. Personalmente credo che l'avvicinarsi a un'altra cultura stimoli alcuni dei processi di crescita più importanti in un individuo. Si impara, è vero, tramite il riconoscimento di ciò che è noto, ma anche e soprattutto individuando le differenze: per confronto, per contrasto, per contrapposizione. Anche se l'esposizione all'"altro" nell'ambito della partecipazione a un progetto europeo è circoscritta al contesto lavorativo e assai limitata nel tempo, non esiterei a dire che alcuni dei risultati più significativi di queste "intraprese" multiculturali andrebbero ricercati e misurati proprio nello sviluppo e nella crescita professionale del personale che a essi partecipa. Purtroppo, come sempre, si tratta di piccoli numeri. Ogni istituzione partner mette in campo non più di due o tre persone per progetto, più verosimilmente una.
Riconoscendo il valore che un'apertura di orizzonti comporta per i singoli individui e di come essa si ripercuota positivamente sull'istituzione di appartenenza e in ultima analisi sulla politica culturale da essa attuata, l'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) si è impegnato da diversi anni a realizzare a livello regionale programmi rivolti al personale dei musei per favorirne una crescita professionale in senso interculturale ed europeo. In particolare, si è cercato di creare le condizioni perché occasioni di scambio e confronto avvenissero su basi regolari anche al di fuori di progetti battezzati dalla Unione Europea, in modo da consentire agli operatori dell'Emilia-Romagna di aprire una loro personale finestra sul mondo dei musei europei.
Questo processo è iniziato nel 1996, quando l'IBC ha accolto l'invito di "European Museum Forum" a organizzare annualmente un workshop internazionale di museologia, che da allora ha avuto luogo ogni anno in collaborazione con la Regione Toscana - Dipartimento delle politiche formative e dei beni culturali, e dunque alternativamente in una regione o nell'altra. Il workshop è giunto ora all'ottava edizione e negli ultimi anni in particolare si è focalizzato su temi di forte rilievo europeo. È sufficiente scorrere i titoli: "The Spirit of Europe", "Opening doors: access to the European Heritage in Museums", "Museums as crossroads: meeting other cultures", fino a "The European diaspora", argomento di discussione nel corrente anno. Le conclusioni risultanti da tali dibattiti vengono successivamente presentate al Consiglio d'Europa che le assume come raccomandazioni e le pubblica sul proprio sito (assembly.coe.int/Museum/e_index.htm).
Lo "European Museum Forum Workshop" si caratterizza per il taglio informale e seminariale. La finalità principale è offrire a un gruppo selezionato di 30-50 operatori museali un ambiente europeo per sviluppare una discussione basata sulla condivisione di esperienze e l'individuazione di best practices. Lo spazio concesso alla presentazione frontale di casi è limitato e il lavoro di gruppo viene condotto da tutor o facilitatori, una modalità di lavoro che si potrebbe considerare propedeutica alle attività che si svolgono all'interno di progetti finanziati dalla Comunità Europea e che presuppongono la capacità di rapportarsi ad altre culture e contesti istituzionali, di lavorare insieme armonizzando le differenze e valorizzando le diversità come risorse.
E in effetti altre occasioni di collaborazione a livello comunitario sono scaturite dal workshop, anche, ma non solo, per IBC. Volendosi limitare esclusivamente a progetti che hanno visto al loro interno lo svolgersi di percorsi formativi significativi rivolti al personale dei musei, va citato in primo luogo "Euroedult", finanziato all'interno del Programma "Socrates - Grundtvig IV" nel periodo 2001-2003. Il progetto, finalizzato alla definizione del profilo professionale e del curriculum del "mediatore culturale" - per il quale è stata prevista la certificazione a livello europeo - ha generato diversi momenti di sperimentazione didattica, tra cui un corso di quattro moduli tenutisi nei paesi partner (Ungheria, Italia, Germania, Francia), che ha interessato 25 operatori, di cui otto provenienti dall'Emilia-Romagna.
Altre due iniziative analoghe, che prevedono moduli formativi organizzati in più paesi per favorire scambio e mobilità del personale, prenderanno avvio nel 2003. Si tratta di progetti di formazione del personale in servizio finanziati all'interno del Programma "Socrates - Learning partnerships" ("Partenariati di apprendimento"). I due progetti "Pro spectatore" e "Museums as learning places" vedranno la partecipazione rispettivamente di quattro e sei operatori dell'Emilia-Romagna, inseriti in un gruppo più ampio di discenti provenienti dai paesi coinvolti nel progetto. Nel caso di "Pro spectatore" il corso si focalizza sui visitatori (e non visitatori) del museo e sulle tecniche di marketing per meglio conoscerli e soddisfarne le esigenze. "Museums as learning places" si pone invece in continuità con il progetto formativo scaturito da "Euroedult", ossia "Europilot", e approfondisce i temi legati all'innovazione, alla didattica, all'educazione degli adulti e alla comunicazione interculturale.
Come propedeutica a entrambi questi progetti, i partecipanti avranno la possibilità di seguire un corso intensivo di inglese specialistico tenuto da un docente di madrelingua che opera come consulente museale sia in Inghilterra che in Italia. E in effetti lo scoglio linguistico rimane uno dei maggiori deterrenti a una più ampia partecipazione di operatori alle iniziative fino a ora menzionate. Proprio per ovviare almeno in parte a questa carenza, e sempre all'interno del progetto "Euroedult", nell'autunno 2002 l'IBC ha organizzato un corso di inglese per museologi che ha interessato 20 persone provenienti da musei emiliano-romagnoli per un totale di 60 ore. Il corso ha inteso sviluppare nei partecipanti abilità di comprensione e lettura della lingua inglese applicata all'ambito dei musei e della didattica museale, introducendoli alle più importanti fonti informative scritte, sia a stampa che su web.
A conclusione di tutte queste iniziative formative è stata rilasciata ai corsisti una "Dichiarazione di competenze" secondo il modello elaborato dalla Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla formazione professionale, in linea con la Direttiva comunitaria 51 del 1992.
Anche il progetto "Collect & Share", il cui obiettivo primario è raccogliere informazioni su casi eccellenti di educazione museale rivolti agli adulti o a categorie svantaggiate di pubblico, darà come esito, nella sua seconda annualità 2004-2005, occasioni di formazione rivolte agli operatori per affinarne le competenze nell'interazione con questi segmenti di utenza. È fuori dubbio che sul personale, sul livello e sulla qualità della sua preparazione, sulla sua capacità di identificarsi con l'istituzione di appartenenza e di contribuirne positivamente all'andamento si gioca la scommessa di rinnovamento del museo, che si potrebbe descrivere in sintesi nello spostamento di attenzione dalle collezioni ai visitatori, o meglio ancora nel bilanciamento tra le due componenti. Analogamente, sulle capacità di comprendere contesti istituzionali diversi e di muoversi professionalmente in più paesi, si giocherà l'integrazione delle professionalità e la scommessa della mobilità del personale, premessa essenziale per l'armonizzazione delle politiche e delle prassi in ambito museale.
Il 9 e 10 ottobre 2003, in occasione della presidenza italiana dell'Unione Europea, si è svolto a Napoli un importante incontro sul ruolo dei musei in Europa ("Quali standard e modelli di gestione per i musei europei?"), che ha visto la presenza di rappresentanti dei 25 Stati membri (attuali e futuri). Tra i temi trattati, anche quello delle "Professionalità del Museo", che si è articolato attorno a tre questioni fondamentali: il riconoscimento delle figure professionali, la formazione e l'aggiornamento, la definizione delle professioni per "consentirne la confrontabilità e la mobilità [...] nella prospettiva di aprire forme di collaborazione e scambio più intense e continuative fra i paesi dell'Unione Europea in primo luogo".1
Le attività intraprese dall'IBC in questi anni, che qui abbiamo cercato di illustrare in sintesi, vanno esattamente in questa direzione. Promuovendo la conoscenza reciproca, lo scambio, il confronto, queste iniziative riconoscono l'Europa come una "realtà cumulativa", addizione di componenti culturali diverse,2 e a partire da questo riconoscimento perseguono quell'ideale di unità nelle diversità che storicamente, e a tutt'oggi, costituisce il tratto caratteristico del nostro continente.
Note
(1) Dalla relazione introduttiva di Daniele Jalla, "Le professionalità del Museo".
(2) L. Gervereau, L'Europa come addizione, in Europa e Musei. Identità e rappresentazioni, Torino, CELID, 2003, p. 13.
Sito web di riferimento:
www.ibc.regione.emilia-romagna.it
Referente IBC:
Margherita Sani
(MSani@ibc.regione.emilia-romagna.it)
Scheda delle iniziative:
"European Museum Forum Workshops"
Partner: Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna; European Museum Forum; Regione Toscana - Dipartimento delle politiche formative e dei beni culturali.
Titoli, luoghi e date: "Museums: the European Scene", Bologna, 17-22 settembre 1996; "Public Quality in Museums", Cortona (Arezzo), 30 settembre - 4 ottobre 1997; "Nurseries of New Ideas. The Role of Europe's Smaller Museums", Bertinoro (Forlì), 15-20 settembre 1998; "Education as a Museum Tool. Maintaining Provision for a Balance of Interests", Cortona (Arezzo), 12-17 ottobre 1999; "The Spirit of Europe", Bertinoro (Forlì), 10-14 ottobre 2000; "Opening Doors: Access to the European Heritage in Museums", Monsummano Terme (Pistoia), 18-20 ottobre 2001; "Museums as Crossroads: Meeting Other Cultures", Parma, 17-20 ottobre 2002; "The European Diaspora", Prato, 23-25 ottobre 2003.
"Euroedult"
Partner: Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (Italia); European Museum Forum; Università di Pécs (Ungheria); SVEB (Svizzera); Musée du Louvre (Francia); Volkshochshulsverband (Germania).
Corso "Europilot":
Luoghi e date: Università di Pécs, Pécs (Ungheria), 22-26 gennaio 2003; Volkshochschulsverband, Monaco (Germania), 26 febbraio - 2 marzo 2003; Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, Ravenna (Italia), 26-30 marzo 2003; Ecole du Louvre, Parigi (Francia), 25-28 giugno 2003.
Temi: Musei e contesti istituzionali in Europa; La comunicazione interculturale; Inglese tecnico per musei; Progetti innovativi; I pubblici dei musei; L'educazione degli adulti al museo.
"Pro spectatore"
Partner: Malopolska Institut (Polonia); Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (Italia); Associazione dei Musei Olandesi - Intercultural Programmes (Paesi Bassi).
Luoghi e date: Cracovia (Polonia), 4-7 dicembre 2003; Bologna (Italia), 24-27 marzo 2004; Amsterdam (Paesi Bassi), 26-29 maggio 2004.
Temi: I visitatori e le loro aspettative; Strategie di marketing per la fidelizzazione del pubblico; I pubblici dei musei; L'educazione degli adulti al museo.
"Museums as learning places"
Partner: Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (Italia); Reinwardt Akademie (Paesi Bassi); Università di Pécs (Ungheria); Kunstgespraeche (Germania).
Date: ottobre 2003 - ottobre 2004.
Temi: La comunicazione interculturale; L'organizzazione dei musei in Europa; Didattica ed educazione al museo; L'educazione degli adulti al museo.
Corso di inglese per musei
Museum and Museum Education Literature Reading Comprehension
Luogo e durata: Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, Bologna settembre-novembre 2002 (60 ore).
Temi: Il linguaggio dei musei e della didattica museale inglese; L'organizzazione dei musei, della didattica e delle istituzioni museali nel Regno Unito; Lettura e comprensione di testi relativi ai musei e alla didattica museale.
"Collect & Share"
Partner: Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (Italia); Engage (Regno Unito); Louisiana Museum (Danimarca); Musée du Louvre (Francia); Museo di arte moderna di Lubiana (Slovenia); Kiasma, Museo di arte contemporanea (Finlandia); Kulturråd, Consiglio nazionale per la cultura (Svezia); European Museum Forum; APOREM (Portogallo); Niace (Regno Unito); Eccom (Italia).
Durata: 2003-2005.
Temi: Formazione degli operatori impegnati in attività didattiche con: adulti, adolescenti, disabili, minoranze etniche, emigrati, disoccupati, malati mentali, ecc.
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