Rivista "IBC" X, 2002, 3

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / mostre e rassegne

Il Museo civico di storia naturale di Ferrara organizza una esposizione sulla ricchezza e sulla diversità degli ecosistemi della regione.
In mostra la biodiversità

Stefano Mazzotti
[conservatore del Museo civico di storia naturale di Ferrara]

Anche se il termine biodiversità è stato coniato solo in tempi relativamente recenti, la percezione della grande varietà di piante e di animali che popolano il nostro pianeta è antica quanto l'Uomo. Il mito biblico di Noè e della grande arca in cui radunò una coppia di tutte le specie di animali per salvarne la discendenza dal diluvio ne è un'eloquente e conosciutissima testimonianza.

L'uomo ha sempre avuto un impatto notevole sulla biodiversità. Con l'avvento dell'agricoltura e dell'allevamento, prese l'avvio una spirale per cui all'aumento di popolazione umana seguiva la necessità di un aumento della estensione del terreno coltivato, a pascolo o per gli insediamenti, a scapito degli ambienti naturali. Con l'avvento dell'era industriale la crisi si accentua drasticamente fino alla situazione attuale, con il nostro territorio sempre più sottoposto a modificazioni per le esigenze delle attività umane. Ciò produce una semplificazione degli habitat e il progressivo impoverimento degli ambienti con gravi perdite delle risorse naturali indispensabili alla vita dell'uomo stesso. L'uomo influenza costantemente la biodiversità, modificando la distribuzione geografica delle specie e degli ambienti, introducendo specie esotiche, creando nuove varietà e perdendone altre, cambiando l'abbondanza delle specie con le tecniche intensive, eliminando intere comunità ed ecosistemi per avere nuovi spazi. L'inquinamento si è aggiunto come grave fattore di alterazione degli habitat e quindi di minaccia per interi ecosistemi. L'uomo rischia di essere il responsabile della "Sesta Grande Estinzione" sul nostro pianeta, si stima infatti che, ogni anno, vadano perse almeno 30.000 specie. La scomparsa di specie ha come conseguenza che vengono perdute le risorse che esse già ci forniscono e quelle che potrebbero fornirci e ancora non conosciamo; significa inoltre perdita di potenzialità genetiche di adattamento ai cambiamenti naturali; la scomparsa di una specie può produrre un "effetto domino", causando la scomparsa di altre specie ad essa direttamente o indirettamente legate. Nel corso di quest'ultimo secolo la situazione è andata peggiorando in tutti gli ecosistemi ma è anche cresciuta la consapevolezza del valore della biodiversità. Per tentare di invertire o perlomeno rallentare questa tendenza, è necessaria un'integrazione a livello globale di tutti i programmi internazionali che influiscono sull'ambiente; occorre diminuire la pressione sugli ecosistemi naturali e sviluppare la capacità di trarre vantaggio dalla tecnologia per uno sviluppo sostenibile.

Il Museo civico di storia naturale di Ferrara grazie al contributo del Servizio parchi e risorse forestali dell'Assessorato agricoltura, ambiente, sviluppo sostenibile della Regione Emilia-Romagna, nell'ambito del "Fondo regionale per la conservazione della natura" ha ideato, progettato e realizzato la mostra tematica dal titolo "Biodiversità in Emilia-Romagna" allo scopo di evidenziare la ricchezza e la diversità degli ecosistemi della regione, sottolineando l'importanza della biodiversità come patrimonio collettivo e per la definizione della qualità ambientale.

La mostra vuole stimolare l'attenzione sulle tematiche ecologiche e conservazionistiche per promuovere una gestione sostenibile del territorio che permetta un equilibrio fra lo sviluppo economico e l'ambiente naturale della regione. La mostra consiste in una serie di 23 pannelli i cui testi sono corredati da circa 400 fotografie e 50 disegni tutti originali e realizzati appositamente per la mostra. Il percorso espositivo è arricchito da acquari, da reperti di piante e animali di tutto il mondo e da punti interattivi (visione di video e CD).

La mostra si articola in tre sezioni che accompagnano il pubblico in un percorso didattico utile alla conoscenza dei vari aspetti della biodiversità dalla scala planetaria fino a quella regionale e locale.

La prima sezione è caratterizzata da alcuni pannelli che introducono ai concetti più generali della biodiversità globale. Al visitatore vengono chiariti alcuni concetti essenziali sul perché della varietà della vita e sulla struttura degli ecosistemi. Gli esempi non mancano: dalla fantastica biodiversità delle foreste pluviali alla straordinaria varietà e ricchezza di specie dei pipistrelli e dei coleotteri della nostra regione.

Nella seconda sezione, la più ampia e documentata, il visitatore viene accompagnato in una ideale escursione naturalistica dal crinale appenninico fino al delta del Po. È in questa sezione che vengono evidenziati tutti gli aspetti più rilevanti della biodiversità degli ecosistemi che compongono il ricco mosaico del territorio dell'Emilia-Romagna. Dalle brughiere dell'alto Appennino, passando per le foreste di faggio, agli ambienti collinari e scendendo sempre più a valle agli agroecosistemi della pianura per arrivare alle lagune salmastre del delta, la ricchissima documentazione di questa sezione della mostra permette di scoprire la nostra natura con una chiave di lettura moderna e aggiornata dalle ultime scoperte delle ricerche naturalistiche.

Nella terza ed ultima sezione viene dato rilievo ai grandi progetti per la protezione e la salvaguardia della biodiversità del nostro pianeta con particolare risalto dei progetti che in questi anni la Regione Emilia-Romagna e varie amministrazioni provinciali, con il supporto di istituzioni scientifiche quali il Museo di storia naturale di Ferrara, hanno prodotto per la salvaguardia e l'incremento della biodiversità del territorio regionale.

La mostra "Biodiversità in Emilia-Romagna" costituisce il primo evento culturale scientifico di tale portata nella nostra regione. Proprio partendo dal nostro territorio, essa vuole essere un momento di riflessione e presa di coscienza su tutto ciò che è possibile fare per salvare la vita sul nostro pianeta.

La mostra sarà inaugurata il 12 ottobre 2002 al Museo di storia naturale (Via De Pisis 24), con una sezione espositiva nelle Sale Boldini (Via Previati); chiuderà il 15 dicembre per poi divenire itinerante. Info: tel. 0532 203381/206297.

 

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