Rivista "IBC" X, 2002, 3

biblioteche e archivi / mostre e rassegne, pubblicazioni

Scritte dal dito di Dio: testi biblici e liturgici manoscritti e a stampa della Biblioteca Malatestiana, a cura di P. Errani e F. Lollini, Forlì, edizioni Edit Sapim, 2002.
Sacre Scritture a Cesena

Margherita Spinazzola
[IBC]

La Biblioteca Malatestiana di Cesena, in occasione delle celebrazioni per i suoi cinquecentocinquanta anni, ha allestito la mostra "Scritte dal dito di Dio", presentando le proprie Bibbie manoscritte e a stampa; la mostra, aperta dal 23 aprile al 30 giugno 2002, è stata accompagnata da un lussuoso catalogo, curato da Paola Errani e Fabrizio Lollini. Il volume ci guida, con chiarezza e profondità, attraverso il materiale esposto, descritto da schede che presentano i manoscritti premalatestiani, malatestiani, post-malatestiani, ebraici e greci e le cinquantuno edizioni a stampa dei secoli XV e XVIII, cui si aggiungono tre esemplari del XIX, questi ultimi scelti per la particolare iconografia.

Il catalogo si apre con le presentazioni del vescovo di Cesena Lino Garavaglia, del sindaco Giordano Conti e della direttrice della Malatestiana Daniela Savoia. La prefazione di Gianfranco Ravasi introduce il rapporto tra lingue sacre e testo, parola rivelata e cristallizzata nelle Sacre Scritture. Giovanni Maroni tratteggia il tema della Bibbia come codice morale e iconografico della cultura occidentale, mentre Marino Mengozzi delinea il contesto religioso cesenate dalle origini ai tempi di Malatesta Novello, al fine di inquadrare correttamente la nascita dei codici e della biblioteca stessa.

Fabrizio Lollini dedica il suo saggio al rapporto fra interpretazione e visualizzazione della Bibbia manoscritta, andando così diritto al cuore della mostra e... del lettore. Non è possibile dare conto di tutti codici esposti, esaminati dal curatore, descritti poi nelle singole schede e fotografati per l'occasione da Ivano Giovannini. Dalla chiara esposizione dello schema della Vulgata e della portata del progetto geronimiano, si passa senza soluzione di continuità al terreno della decorazione miniata, dove proprio l'immagine di San Girolamo appare spesso fra le prime carte come incipit decorativo e non solo testuale: si veda il progresso narrativo di un'iconografia che vede il Padre della Chiesa dapprima intento al suo lavoro, quindi protagonista di cicli narrativi, con la stessa dignità delle vignette narrative dei libri storici e delle immagini degli autori dei testi profetici e dei vangeli. La produzione carolingia e romanica è poi caratterizzata dalla comparsa della Bibbia in un singolo tomo e da una grande leggibilità che raggiunge il suo apice con la scrittura tardocarolina, affiancata da una decorazione geometrica.

Lollini data al XIII secolo la conversione della Bibbia in libro moderno, quando cioè si passa da un formato gigante a tomi di più ridotte dimensioni, con la standardizzazione della numerazione dei libri e dei capitoli e la creazione degli indici; da allora, alla relativa miniaturizzazione dei volumi fece seguito lo smembramento delle immense decorazioni iniziali in un profluvio di piccole decorazioni, infiltrazioni a pennello fra le colonne, ricercate scenette che devono ricorrere ad una tecnica nuova. L'epicentro di tale cambiamento è francese ed uno splendido esempio è stato messo in mostra e ampiamente illustrato nel catalogo: si tratta del codice malatestiano D.V.2 della metà del XIV secolo, in gotica textualis vergata a Bologna alla fine del XIII secolo e decorazioni eseguite in area francese verso il 1350, ampiamente descritto per la prima volta fra le schede della sezione premalatestiana. Non mancano poi i riferimenti alla Biblia pauperum, al passaggio di gusto fra gotico e rinascimento, alla "Bibbia di lusso" che ebbe nell'esemplare di Borso il più famoso esempio.

Il periodo della stampa è ben rappresentato dalle Bibbie impresse fra il XV e il XVIII secolo di cui ci parla la curatrice Paola Errani. Vi è, nei cataloghi della Biblioteca, una netta prevalenza di esempi della produzione veneziana: si ricorda del resto giustamente che a Venezia furono stampate trentatré delle trentotto Bibbie del Quattrocento. Anche per queste edizioni il testo rimane sostanzialmente quello della Vulgata; è interessante vedere come sia esposta la seconda edizione della Sisto Clementina, che novellò la Vulgata nella versione che rimase intatta fino al XX secolo. Di particolare pregio tipografico è poi l'edizione della Bibbia poliglotta stampata a Londra da Roycroft nel 1655-1657, dove accurate illustrazioni accompagnano uno specchio di stampa reso estremamente complesso dalla presenza di nove lingue, a testimonianza dell'acribia culturale degli studiosi del tempo oltreché dell'abilità del tipografo. Ritornando fra gli incunaboli, si descrive la Bibbia stampata da Ottaviano Scoto nel 1489 con le prime xilografie a corredo di un'edizione italiana; fra le cinquecentine, invece, stupiscono l'iconografia delle edizioni di Peter Schoeffer del 1542, con un frontespizio tratto dai disegni di Lorenzo Lotto, e le incisioni di Bernard Salomon per quella stampata da Jean de Tournes nel 1554, con chiaro intento didattico.

 

Scritte dal dito di Dio: testi biblici e liturgici manoscritti e a stampa della Biblioteca Malatestiana, a cura di P. Errani e F. Lollini, Forlì, edizioni Edit Sapim, 2002, 143 p., Ç 30.

 

 

Azioni sul documento

Elenco delle riviste

    Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Cod. fiscale 800 812 90 373

    Via Galliera 21, 40121 Bologna - tel. +39 051 527 66 00 - fax +39 051 232 599 - direzioneibc@postacert.regione.emilia-romagna.it

    Informativa utilizzo dei cookie

    Regione Emilia-Romagna (CF 800.625.903.79) - Viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna - Centralino: 051.5271
    Ufficio Relazioni con il Pubblico: Numero Verde URP: 800 66.22.00, urp@regione.emilia-romagna.it, urp@postacert.regione.emilia-romagna.it