Rivista "IBC" X, 2002, 3

musei e beni culturali / restauri, pubblicazioni

La Collezione Gandini. Merletti, ricami e galloni dal XV al XIX secolo, a cura di T. Schoenholzer Nichols e I. Silvestri, Modena, Edizioni Panini, 2002.
La collezione Gandini

Iolanda Silvestri
[IBC]

Ė uscito di recente il volume dedicato allo studio e alla catalogazione integrale della sezione V della raccolta tessile Gandini del Museo civico di Modena e costituita da ricami, merletti e passamanerie (galloni, bordure, nastri, frange e fiocchi), in tutto un nucleo corposo di 880 frammenti circa di manufatti di varie manifatture ed epoche comprese tra la fine del XV e il XIX secolo. Con questo catalogo, promosso e sostenuto dal Museo civico, l'amminsitrazione locale modenese conferma il suo rinnovato impegno verso questa importante collezione tessile (composta da 3000 esemplari) ancor oggi visibile nella sua originaria esposizione ottocentesca ideata dal Gandini stesso, illuminato esponente dell'aristocrazia cittadina e del collezionismo europeo fin de siècle.

Lo sforzo editoriale, il terzo dopo i due precedenti cataloghi relativi alle sezioni sei e sette-ottocentesca, è stato portato a termine anche grazie al sostegno continuo fornito dall'Istituto regionale per i beni culturali su due fronti specifici, il restauro e la consulenza scientifica per lo studio della raccolta. Tra le novità di rilievo, si sottolinea sia il metodo classificatorio dei pezzi, distinti in categorie tecniche a loro volta cronologicamente scandite in sequenza storiche, sia l'attenzione rivolta alla comprensione didattica delle diverse lavorazioni ivi documentate, riportate in un vocabolario finale illustrato da grafici e fotografie dei materiali.

Organizzare in modo sistematico e svelare l'infinita espressione tecnica di nodi e intrecci riscontrati e il più delle volte comuni ai rispettivi generi studiati, è stata avvertita dai curatori del catalogo come un'esigenza ormai non più irrunciabile per una lettura "normata" e comprensibile di uno dei settori più "trascurati" e ancora "oscuri" del variegato universo tessile antico.

Con questo catalogo se per i ricami, come per i merletti ad ago e a fuselli, si è ampliata l'antologia, già in parte conosciuta, di lavorazioni e di riferimenti decorativi, per i "passamani" si è aperto un ventaglio inedito di tecniche la cui ingoranza del settore non permette di individuare a tutt'oggi una lettura e un lessico adeguati che non si limitino alla semplice descrizione dei manufatti.

Ora anche per i merletti e le passamanerie, come è accaduto per le stoffe in passato, ci si può avvalere di conoscenze più avanzate che ci prospettano scenari meglio configurati storicamente relativi soprattutto ai sistemi e dai mezzi di produzione (organizzazione del lavoro in corporazioni, tecniche manuali, meccaniche e miste) e alla tipologia finale del prodotto, qui documentata da una qualità davvero multiforme che comprende il manufatto più semplice e povero in lino e cotone, di esecuzione domestica e di gusto popolare, fino all'esemplare più prezioso ed esclusivo in seta, oro e argento privilegio dei ceti alti, incluse anche le numerose riproduzioni in stile più o meno "creative", in voga tra la fine dell'Ottocento e gli inzi del secolo succesivo.

Un repertorio di tecniche, decori e materiali quanto mai diverisficato e in parte sconosciuto che fa riferimento ad un corpus di ornamenti destinati all'abbigliamento e all'arredo con impieghi distinti e specializzati: erano o rifiniture "secondarie" più o meno complesse, oppure complementi "primari" di vesti, accessori, biancherie e tappezzerie d'uso civile, militare e liturgico, come i pizzi d'oro e d'argento di considerveole altezza che venivano utilizzati negli abiti in sostituzione della stoffa. Valga per tutti, al riguardo, il ritrovamento nella cattedrale reggiana di due mirabili merletti d'oro veneziani con cui sono stati confezionati due parati appartenuti al cardinale Rinaldo d'Este, vescovo di Reggio Emilia, manufatti barocchi davvero unici per rarità e qualità di lavorazione, espressione duplice del livello estremo raggiunto in pieno Seicento dalla lavorazione dei pizzi metallici e del gusto tessile della casa regnante modenese.

 

La Collezione Gandini. Merletti, ricami e galloni dal XV al XIX secolo, a cura di T. Schoenholzer Nichols e I. Silvestri, Modena, Edizioni Panini, 2002, s.i.p.

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