Rivista "IBC" XXVII, 2019, 1

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Introduzione al volume "Sulle tracce di una regione".
Una regione attraente

Stefano Bonaccini
[Presidente della Regione Emilia-Romagna]

Una regione attraente, tecnologicamente e culturalmente avanzata, che si muove ed è in salute. Sono parole che all’inizio del mio mandato presidenziale ho usato per sintetizzare le principali caratteristiche di questa straordinaria Regione.  Queste stesse qualità sono riflesse nel libro Sulle tracce di una regione. Itinerari visuali, socio-economici e culturali in Emilia-Romagna, ideato da Roberto Balzani, Presidente dell’Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, e curato da Claudia Collina, che hanno inteso raccogliere una polifonia di voci e occhi narrativi che offrissero l’intersecarsi delle diverse prospettive e i piani della realtà territoriale, culturale e socioeconomica di questa regione.
Il volume, intende sondare il peso, l’influenza visiva di queste intersezioni nella realtà regionale dei nostri tempi attraverso percorsi che seguano itinerari non dettati dalle partizioni amministrative, ma da elementi omogenei di altra natura: geografici, infrastrutturali, culturali, economici.

L’Emilia-Romagna, a partire dal suo logo, unico in Italia a riferirsi ad un territorio fisico, incastonato fra Po, Appennini e Mare Adriatico, si presta a queste chiavi di lettura multiple e sovrapposte, in continuo mutamento come il tempo e le realtà che la attraversano; essa non possiede antiche capitali che fungano da centro di gravitazione per l’intero spazio regionale: ogni città, ogni contesto, hanno cambiato più volte status nel corso del tempo, ed hanno maturato – in misura maggiore o minore – la propensione a reinventarsi, a trovare incessantemente nelle capacità creative le ragioni, non scontate, del proprio successo, passato, presente e futuro.

Una crew, un equipaggio di dodici autori e tre fotografi ha narrato con linguaggio letterario e visivo gli orizzonti di questo composito e poliedrico luogo, sia evocato da mappe mentali e visuali, sia analizzato nella sua identità odierna.
Gli scrittori hanno raccontato gli inconsueti itinerari che tracciano la regione, accompagnati dallo sguardo nella camera ottica sui paesaggi della contemporaneità degli artisti Silvia Camporesi, Luciano Leonotti e Luca Baciocchi: emerge un mosaico di situazioni di straordinarie potenzialità culturali e in continua trasformazione verso soluzioni innovative che traggono linfa dalle radici di questa terra, come il welfare, l’industria, la sanità, il turismo e il settore agroalimentare. Uno scenario di flussi, un’istantanea della società in piena trasformazione demografica, ma saldamente ancorata alla concretezza, al lavoro, alle radici e all’innovazione culturale, economica e tecnologica al contempo, in osmosi con il contesto paesistico in continua mutazione che da secoli abitiamo.
A tal proposito mi vengono in mente tanti luoghi di questa regione che sono fatti apposta per essere percorsi con ogni mezzo per le numerose vie ed essere ammirati; sono luoghi della contemporaneità che hanno radici antiche, luoghi abitati non solo geograficamente, ma con la mente e il cuore. E questo humus culturale è il lievito dei processi identitari e della volontà di esistere e trasformarsi per sussistere nel mondo. E, a pensarci bene, è proprio questa volontà di esistere e trasformarsi degli emiliani-romagnoli che fa grande questa regione.

Ho presentato il volume il 18 febbraio scorso alla Biblioteca Guglielmi di IBC, unitamente a Roberto Balzani e a Franco Farinelli, ordinario di Geografia all’Università di Bologna e tra gli autori del libro, per raccontare le prospettive che intersecano i diversi piani narrativi, in cui l’elemento visivo di immagini fotografiche è di paritetica importanza a quello letterario, in una polifonia di sguardi che sondano il peso e l’influenza passata, presente e futura di queste intersezioni culturali, articolate e molteplici, nella realtà regionale dei nostri tempi.
Alla luce delle importanti trasformazioni amministrative e territoriali del presente, gli autori hanno saputo guardare alla Regione Emilia-Romagna come a una “piattaforma territoriale”, ricca di traiettorie e luoghi culturali interni che, nel corso del tempo, si sono trasformati e proiettati verso il resto del mondo costituendo il Patrimonio Culturale dell’Emilia-Romagna.  

Il paesaggio culturale dell’Emilia-Romagna è la manifestazione della geografia della memoria che implica il suo patrimonio, percepibile con immediatezza come un tappeto di simboli ancorato ai luoghi, impronte che la cultura ha lasciato, lascia e lascerà sul nostro territorio, perché l’identità territoriale è un fatto dinamico e occorre soffermarsi sulle persistenze e sulla loro stabilità per distillare la varietà dei racconti della geografia culturale, sociale, economica, tecnologica e politica dell’Emilia-Romagna. È una terra di cultura, di fascino e saperi, di sguardi ed esperienze, di piazze e paesaggi, di manualità artigiana e aziende, di angoli spesso nascosti ma bellissimi e, per questo motivo, mi pregerò di donare il libro alle delegazioni in visita in Emilia-Romagna, per poter guardare ciò che essa è, a ciò che siamo, da qualsiasi parte del mondo si arrivi.

Una fotografia del presente che guarda al futuro, perciò il mio grazie va a tutti gli autori: Roberto Balzani, Luca Bacciocchi, Cristina Bianchetti, Silvia Camporesi, Valeria Cicala, Claudia Collina, Isabella Fabbri, Franco Farinelli, Andrea Giuntini, Luciano Leonotti, Franco Mosconi, Federico Petroni, Gino Ruozzi, Bruno Simili e Claudio Spadoni.

Volume:
Sulle tracce di una regione. Itinerari visuali, socio-economici e culturali in Emilia-Romagna, a cura di Claudia Collina, fotografie di Luca Bacciocchi, Silvia Camporesi, Luciano Leonotti, Danilo Montanari Editore, Ravenna, 2018.

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