Rivista "IBC" XXVII, 2019, 1

biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni

Apre a Faenza la nuova Biblioteca "Bruno Munari" dedicata al mondo del design e delle arti.
Il Design secondo Munari

Marinella Paderni
[Direttrice ISIA, Faenza]

Nell’epoca delle interfacce digitali e dei dispositivi di lettura smart, inaugurare una biblioteca tematica sul design, sulle arti e sull’architettura (la prima di questo genere in Emilia-Romagna) può essere visto come un gesto revivalistico di conservazione della memoria libraria, un esempio di archivio tradizionale lontano dai moderni ambienti digitali di ultima generazione, in cui i documenti non conservano più la loro presenza fisica e oggettuale, perdendo la particolarità di essere “monumenti” (1) di una modernità ancora viva, come li definì con grande lungimiranza Michel Foucault.
Il patrimonio librario dell’ISIA di Faenza possiede da sempre una sua eccezionalità, che andava messa in risalto aprendo la consultazione anche al pubblico esterno, agli appassionati e ai cultori della materia. Nato come biblioteca universitaria ad uso interno, oggi il fondo è costituito da oltre 3.500 volumi tra design, arti visive, architettura del XX e XXI secolo, e comprende anche una selezione di volumi di sociologia, antropologia culturale, chimica dei materiali, tra gli altri. Questo patrimonio è cresciuto e si è sviluppato grazie al contributo intellettuale dei docenti (designer, storici del design e dell’arte, antropologi, chimici, ingegneri, artisti) che ne hanno modellato i contenuti, i linguaggi, la struttura concettuale e la forma visiva, implementando con le loro ricerche i libri specialistici, le novità assolute, i volumi rari e inediti.

A differenza delle biblioteche civiche, la nostra biblioteca è la summa di saperi non solo provenienti dalla raccolta delle pubblicazioni esterne, ma è soprattutto figlia di una visione generata in maniera condivisa dalla comunità accademica dell’ISIA, convinta dell’importanza che rivestono ancora oggi i libri nella formazione accademica e nella vita delle persone.
Si pensa che i giovani non siano più interessati ai libri, e le statistiche italiane sulle vendite sembrano suffragare questa credenza. All’alba della sua comparsa una decina di anni fa, l’e-book sembrava la promessa di un nuovo futuro, una rivoluzione tecnologica che avrebbe cambiato le abitudini e i modi di lettura della gente, la produzione libraria e la passione dei giovani per i testi. Così non è accaduto, anzi l’editoria cartacea sta vivendo una nuova stagione con un incremento delle vendite dei volumi cartacei e di un ritorno al primo amore, il libro. Aveva pienamente ragione Jacques Derrida quando, sul finire degli anni sessanta, scrisse che la scrittura non sarebbe mai tramontata, nonostante le invenzioni tecnologiche di allora stessero preconizzando un destino d’oblio. La scrittura non può scomparire – come pure il suo dispositivo più illustre, il libro – il desiderio dell’umanità di lasciare una traccia eterna di sé non può essere affidata alle sole tecnologie virtuali, come l’e-book, dalla natura troppo effimera e modificabile.

Così è nato il nostro progetto della nuova biblioteca di design “Bruno Munari”, fortemente voluto dalla presidente Giovanna Cassese e da me, lavorando non solo sulla catalogazione in SBN e sulla consultazione aperta a tutti, ma anche sul suo futuro.
Il progetto ha visto prima il ripristino architettonico delle antiche sale al primo piano di Palazzo Mazzolani, la riqualificazione degli spazi con arredi moderni e pezzi di design d’autore insieme al lungo lavoro di catalogazione, che sta volgendo al termine. Contemporaneamente è partita la campagna pubblica “Dona un libro all’ISIA”, a cui hanno già aderito con entusiasmo musei, accademie, fondazioni private, professionisti, intellettuali e designer, che hanno donato generosamente alla nostra biblioteca parte delle loro pubblicazioni e collezioni librarie. Un’azione filantropica che rafforza le connessioni tra l’ISIA, gli studenti e i donatori, contribuendo a realizzare un’opera aperta e l’idea di una biblioteca diffusa, estesa. 

L’abbiamo dedicata con stima e riconoscenza al genio di Bruno Munari, una figura fondamentale per questo ISIA, padre fondatore del nostro progetto didattico e grande innovatore nel campo del design e delle arti. Il suo amore per i libri era sfociato nella trasformazione dell’oggetto-libro in opera d’arte – il libro d’artista – aprendo la strada alla ricerca e all’innovazione nella produzione sia grafica che libraria. Bruno Munari ha lasciato la sua impronta indelebile nei modelli di studio e nell’approccio alla progettazione praticati ancora oggi in ISIA; la biblioteca a lui intitolata diventa un’estensione del suo pensiero sull’essere e divenire del design, mentendo vivo il suo spirito avanguardistico guardato tutt’oggi quale ispiratore delle buone pratiche di un design relazionale e sostenibile. Il figlio Alberto Munari ci ha fatto dono dell’importante libro illeggibile Bianco Nero Giallo, creato dal padre nel 1956, che ha affascinato i nostri studenti e tutti noi. Un modo per rendere eterna la sua presenza non solo nelle idee ma anche in quegli oggetti che hanno fatto la storia e che rendono il nostro mondo migliore. 

1. O. Enwezor, Archive fever. Uses of Document in Contemporary Art, Steidl, Göttingen 2008.

 

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