Rivista "IBC" XXVI, 2018, 2
biblioteche e archivi / didattica, progetti e realizzazioni, pubblicazioni
Nell’ambito della 17 a edizione di Quante storie nella Storia. Settimana della didattica in archivio, l’11 maggio nel cortile di Palazzo Farnese a Piacenza è stato presentato il volume Giovanni Gagliardi una vita spiata, graphic novel realizzato dal locale Archivio di Stato e dal Liceo Melchiorre Gioia.
Esistono tante esperienze analoghe a questa, nella scuola piacentina e italiana; il valore di questa pubblicazione sta nell’impegno di oltre cinquanta studenti per tre anni e nella novità del linguaggio utilizzato per restituire i documenti che raccontano la storia di Giovanni, un giovane uomo della bassa piacentina innamorato della musica a tal punto da partire con la fisarmonica a tracolla alla conquista della Parigi della Belle Époque, “ostile alla guerra da preferirle il manicomio, estraneo al Regime da subirne il confino politico. Un uomo intero, conscio di sé, libero nello spirito, pronto a pagare di persona. Un maestro”.
La scelta di raccontare per immagini l’esistenza straordinaria di questo personaggio è stata irresistibile. Il principio di base del lavoro, comunque, è rimasto lo stesso di tutti gli altri progetti didattici portati avanti ormai da oltre trent’anni dall’Archivio di Stato di Piacenza in collaborazione con le scuole del territorio: l’educazione allo studio rigoroso e filologico delle fonti e la loro valorizzazione, ma anche l’educazione alla creatività attraverso una didattica attiva che rende gli studenti protagonisti e capaci di lavorare in équipe.
Il graphic è il risultato finale del progetto Il filo del Signor Josè. La vita spiata di Giovanni Gagliardi. Il titolo fa riferimento al protagonista del romanzo di Josè Saramago Tutti i nomi e alle sorprese che può riservare la ricerca d’archivio quando si dipana come un filo che unisce un fondo ad un altro, un documento ad un altro e fa emergere una vita fuori dall’ordinario come quella di Giovanni. Una delle novità di questo laboratorio è stata proprio la pluralità e la complessità delle fonti consultate, tutte relative ad archivi del Novecento:
- Archivio Centrale dello Stato (Roma), Casellario politico centrale, voci G. Gagliardi, U. Fornasari;
- Archivio del Manicomio di Piacenza (AUSL di Piacenza), Cartella clinica Gagliardi Giovanni 1916-1919;
- Distretto Militare di Piacenza(Archivio di Stato di Piacenza), 1882, ruolo matricolare di Gagliardi Giovanni;
- Archivio dell’Ospedale Militare di Piacenza (Archivio di Stato di Piacenza), cartelle cliniche militari sottoposti a rassegna 1916, Gagliardi Giovanni;
- Archivio del Manicomio di San Lazzaro (AUSL di Reggio Emilia), Cartella clinica del militare Gagliardi Giovanni 1916;
- Archivio della famiglia Gagliardi
Tali fonti, insieme ad altre orali, bibliografiche e sitografiche, hanno costituito la premessa necessaria e fondamentale per ricostruire la storia del personaggio Giovanni Gagliardi nel complesso quadro della macrostoria degli ultimi decenni dell’Ottocento fino agli anni Sessanta del secolo scorso.
Un importante arricchimento al lavoro, anche sul piano umano, lo hanno offerto le interviste ai nipoti di Giovanni, Giuseppe e Silvia Gagliardi e i pochi documenti personali e privati in loro possesso.
La vicenda biografica di Giovanni Gagliardi, interessante per la varietà degli scenari storici, culturali, geografici, è sembrata particolarmente adatta ad una modalità narrativa che abbinasse testo e immagini, che si servisse di diversi linguaggi per comunicare differenti, possibili livelli di significato. La scelta del graphic novel, testo finzionale narrativo che illustra una storia di importanza, è sembrata capace di valorizzare da un lato la creatività degli studenti, dall’altro la ricerca sulle fonti documentarie. Il genere, infatti, proponendo i documenti in una veste più accattivante, può favorirne la diffusione anche tra un pubblico non specialista, sottraendoli all’oblio, all’inerzia cui talvolta li condanna la ricerca erudita; grazie al suo linguaggio condensato, evocativo e connotativo, può proporre, in definitiva, in modo efficace, un messaggio di impegno civile, incisivo ed anche alternativo alla comunicazione mediatica e alla sua fluidità.
La quantità dei materiali, la complessità dell’attività didattica, la necessità di competenze specifiche hanno comportato un’articolazione triennale del laboratorio, avviato al termine dell’anno scolastico 2015-2016, svolto per la maggior parte nell’anno successivo, completato e giunto alla stampa nel 2018. Inoltre il lavoro della classe prioritariamente coinvolta nel progetto, l’ex II scientifico C, attuale III, è stato supportato da quello svolto nell’ambito dell’approfondimento di interclasse durante la settimana della flessibilità a.s. 2016-2017 e dalla supervisione di una classe tutor, l’ex IV scientifico A, attuale V, particolarmente motivata per l’esperienza di altri laboratori.
Il progetto è stato strutturato in undici fasi, che hanno comportato una costante verifica e valutazione del rispetto delle indicazioni metodologiche, dell’autonomia dimostrata nella ricerca e delle competenze acquisite.
La prima fase è consistita nella visita alla mostra Storia e Storie dell’ospedale militare di Piacenza, presso l’Archivio di Stato nell’autunno del 2016 e la scoperta dei primi documenti su Gagliardi; successivamente si è passati alla contestualizzazione storica della sua figura, mentre la terza fase ha visto la riproduzione fotografica dei documenti assegnati a piccoli gruppi per passare poi all’analisi, alla trascrizione e alla schedatura dei documenti secondo indicatori standardizzati. Nella quinta fase gli studenti hanno lavorato sulle fonti orali intervistando Silvia e Giuseppe Gagliardi, pronipoti di Giovanni; la fase successiva ha visto la condivisione in classe dei lavori di gruppo arrivando alla ricostruzione della cronologia degli eventi della vita di Giovanni Gagliardi. Si è passati, quindi, alla fase della scrittura creativa, suddividendo la sua vita in nuclei narrativi coesi intorno ad un episodio-chiave e aiutandosi con la lettura di Tutti i nomi di Josè Saramago e di Di corno o d’oro di Laura Pariani, arrivando a definire il progetto narrativo: la cornice – invenzione (gita scolastica a Ventotene) più vero (visita mostra e ricerche in Archivio di Stato) – e i nuclei narrativi – Tutto per una fisarmonica (giovinezza a Castelvetro), Un fisarmonicista nella Ville Lumière (esperienza parigina), Obiezione di coscienza (Grande Guerra, rifiuto guerra), Matto da legare (l’esperienza deI manicomio), A Castelvetro sorvegliato speciale (la sua vita sempre osservata), In confino a Ventotene – per arrivare all’ottava fase Dal racconto al Graphic con il progetto del graphic, gli approfondimenti sui generi fumetto e graphic con interventi di esperti e lettura di Maus di Art Spiegelman, Cronache di Gerusalemme di Guy Delisle, Pasolini di Davide Toffolo, La Grande Guerra. Storia di nessuno di Alessandro Di Virgilio e Davide Pascutti. Durante la nona fase si è costruita la sceneggiatura / storyboard. La decima fase è stata la più “pratica” con il progetto delle tavole, le successive bozze realizzate dagli studenti per arrivare alla realizzazione definiva grazie all’intervento di Giulia Mochi ex allieva della scuola.
Le referenti del laboratorio sono state Anna Riva, archivista e Manuela Veneziani, docente di lettere; NoemiPerrotta, Chiara Giublesi, Maria Carla Scorletti, ElisaTurlon, Maria Rosa, docenti di lettere e di diritto, Gian Paolo Bulla, archivista, collaboratori con competenze specifiche. Giulia Mochi, grafica e fumettista, ha ideato il ritratto di Giovanni Gagliardi partendo dalle foto d’epoca, ha disegnato tavole ed è intervenuta sulle bozze progettate o realizzate dagli studenti, garantendo la qualità e una certa omogeneità all’esito del lavoro, secondo l’obiettivo che ci si era prefissati. A Maria Rosa Siracusa (docente di disegno e storia dell’arte) si deve il disegno dei loghi, sempre su progetto degli studenti, e di alcune tavole.
Volume: Giovanni Gagliardi, Una vita spiata, Archivio di Stato di Piacenza, Liceo Melchiorre Gioia, Piacenza, Piacenza, 2018.
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