Rivista "IBC" XXV, 2017, 4

Dossier: IN PRIMO PIANO

Musei letterari e di musicisti

Micaela Guarino
[Coordinatrice Commissione dei musei letterari e di musicisti, ICOM Italia]

Come riuscire a far emergere i testi scritti, che si tratti di libri, spartiti, documenti, lettere, assicurandone al tempo stesso la conservazione e la tutela è argomento che riguarda un gran numero di musei, come quelli letterari e di musicisti, tipologie alle quali si riferisce la Commissione ICOM Italia che coordino dallo scorso mese di novembre.

La Commissione, istituita nel 2007, si propone di condividere e diffondere le esperienze e le conoscenze acquisite dai musei italiani supportando i curatori nella ricerca di soluzioni innovative sui temi dell’interpretazione museale e degli allestimenti per questa particolare categoria di istituzioni, a mettere quindi in luce i problemi di natura specificamente museologica che li riguardano e che sarebbe possibile affrontare e risolvere condividendoli; di promuovere contatti e collaborazioni che possano sviluppare opportune sinergie sulla base di progetti specifici; di individuare possibili attività di ricerca, pubblicazioni, mostre e seminari di approfondimento anche in collaborazione con le altre commissioni e con istituzioni e associazioni pubbliche e private; di favorire la cooperazione e collaborazione dei musei a livello internazionale in stretto collegamento con ICLCM (International Committee for Literary and Composers’ Museums) il Comitato internazionale ICOM. Quest'ultimo rappresenta un punto di riferimento perché, come dimostrano le conoscenze raccolte negli anni, è sulla scena internazionale che questa tipologia museale ha radici più solide che in Italia e lì si è confermata vincente proprio la messa a confronto dei punti di forza e di fragilità, apertamente riconosciuti e non mai rimossi dai musei stessi.

Tra gli obiettivi prioritari della nostra commissione abbiamo concordato sulla necessità di costruire una mappa esauriente dei musei e delle istituzioni legate agli scrittori e ai musicisti sul territorio nazionale. Gli ultimi dati in nostro possesso rilevavano 83 istituti letterari e 28 istituti dedicati ai musicisti. Il risultato del lavoro di aggiornamento, che abbiamo concluso proprio in questi giorni con Maria Gregorio e Rossella Molaschi, ha evidenziato 94 musei letterari e 43 musei musicali. Ma occorrerà continuare a monitorare questo ambito che si rivela sempre in movimento anche per la nascita di nuovi musei.

Tra gli altri obiettivi individuati figurano l’avvio di una raccolta sistematica dei materiali prodotti dai musei letterari e di musicisti (documenti pubblicitari, locandine, pieghevoli, ecc.) così da costituire un archivio con sede presso l’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna; la raccolta di testimonianze di esponenti del mondo della cultura che hanno un legame diretto con il personaggio – scrittore o musicista – cui è intitolato il museo; la realizzazione di alcuni incontri primo tra i quali quello che si svolge oggi.

Altri incontri sono programmati, come quello scaturito da considerazioni sulla mediazione culturale e in particolare su come spiegare i contenuti di un museo ai visitatori in modo tale da attrarre nuovi pubblici. Un argomento che può risultare di particolare utilità per una tipologia di musei come quelli dei quali ci occupiamo che sono ancora poco conosciuti rispetto ad altri e hanno invece grandi potenzialità: in quali modi possiamo declinarlo nei musei letterari e di musicisti?

La realtà dei musei e delle istituzioni al centro delle nostre ricerche è estremamente eterogenea e anche, come abbiamo visto, in continuo mutamento. Un panorama interessante e molto vario che condivide alcuni aspetti e problemi tra i quali quello di cui parliamo oggi è sicuramente tra i più evidenti.

Affrontare questo tema non è semplice per varie ragioni: il lungo arco di tempo che i musei ricoprono, il grande numero degli autori rappresentati, le differenti tipologie dei musei a loro intitolati (musei veri e propri, stanze, case, ecc.), l’esistenza di più luoghi dedicati alle stesse personalità, il fatto che i musei posseggono patrimoni diversissimi tra loro.

Questo vasto scenario comprende autori che vanno dai padri della nostra letteratura come Dante, Petrarca (che contano più musei a testa) e Boccaccio, a figure come Ariosto e Vasari e, andando avanti nel tempo, come Carducci e Pascoli (anche a loro sono intitolati più musei), per arrivare a Giovannino Guareschi, che ne conta ben cinque, fino a giungere a contemporanei come Lalla Romano, Moravia, Pasolini, Parise, Alda Merini.

E questo vale anche per i musicisti, siano essi compositori, strumentisti o cantanti, anche qui su un arco di tempo piuttosto lungo visto che si parte da Guido Monaco tra X e XI secolo per arrivare a compositori contemporanei e ancora poco conosciuti come Giacinto Scelsi, la cui bella casa si trova a Roma vicino ai Fori, o a cantanti come Toti dal Monte, Renata Tebaldi, Beniamino Gigli e Luciano Pavarotti.

Ci sono luoghi pieni di storia come Casa Leopardi, la cui biblioteca - creata dal conte Monaldo, padre di Giacomo - rappresenta si può dire l’intero scibile e l'universo di riferimento del grande poeta che lì ha costruito le fondamenta della sua immensa cultura. Casa Leopardi è probabilmente uno degli esempi che più ci fa comprendere quanto sia importante potersi avvicinare ai testi, capire cosa sono, ciò che hanno rappresentato, per entrare in relazione con gli autori. Ma ci sono altri luoghi nei quali c’è pochissimo, a volte niente, e che in qualche caso sono stati fatti parlare proprio con la presenza reale o virtuale di testi scritti.

I testi scritti conservati nei musei (e più o meno esposti a seconda dei casi) dedicati a scrittori, compositori, musicisti, sono di diversa natura e possono trasmettere infinite informazioni e stimoli: opere manoscritte o a stampa degli autori a cui sono intitolate i musei; intere biblioteche a loro appartenute, che ci raccontano i percorsi di studio e di lettura che hanno contribuito alla loro formazione; eventuali dediche o commenti presenti nei volumi; manoscritti, spartiti o partiture sulle quali i musicisti hanno studiato e apportato le loro annotazioni; lettere che testimoniano dei rapporti di studio, di lavoro e di amicizia che hanno legato gli autori ad altre persone importanti per la loro vita e la loro opera.

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