Rivista "IBC" XXV, 2017, 2

biblioteche e archivi / didattica, progetti e realizzazioni

Nella sezione dell'Archivio di Stato di Forlì si sperimentano tecniche di avvicinamento e di sopravvivenza per giovani studenti e non solo.
L'archivista che verrà

Paola Palmiotto
[referente servizi educativi, Archivio di Stato di Forlì-Cesena, sede di Forlì]

Curiosità, divertito stupore, interesse, a volte addirittura entusiasmo, ma anche preoccupazione, paura di non farcela, timore nel maneggiare la documentazione: queste sono solo alcune delle reazioni manifestate dagli studenti che hanno frequentato l’Archivio di Stato di Forlì-Cesena tra il 2016 e il 2017, avvicinandosi al materiale d’archivio e alle pratiche di schedatura, inventariazione o anche semplicemente di comprensione del contenuto dei documenti, nell’ambito delle attività didattiche e di alternanza scuola-lavoro organizzate negli ultimi mesi.

L’attività didattica è, sempre di più in effetti, uno dei punti fermi sui quali si articola la valorizzazione del patrimonio archivistico dell’Archivio di Stato di Forlì-Cesena, nel tentativo di far conoscere la realtà dell’archivio al pubblico già dall’età scolare. In questo senso le possibilità offerte dall’alternanza scuola-lavoro hanno rappresentato, nel nostro caso, una modalità molto efficace di partecipazione dei ragazzi alla vita dell’archivio, riuscendo non solo a farli familiarizzare con le metodologie e le tecniche proprie del lavoro archivistico, ma anche coinvolgendoli nella realizzazione di eventi e nell’interazione diretta con un pubblico adulto e non, al quale hanno raccontato la loro esperienza e il contenuto della documentazione presa in esame in un viaggio nel tempo a più voci, accompagnato dall’esposizione di documenti e dalla proiezione di immagini suggestive.

L’approccio messo a punto in questi mesi è graduale. Tutto ha inizio con un primo incontro a scuola, in un territorio familiare agli studenti, dove far comprendere cosa sia un archivio, e un Archivio di Stato in particolare, a cosa serva, quali materiali conservi e come. Una serie di immagini dei depositi dell’archivio, che chiude la presentazione, solitamente risveglia una certa curiosità negli studenti, in quanto luoghi percepiti come “segreti” e “inaccessibili”, un po’ speciali, dove sarà permesso entrare in un incontro successivo. In questi ultimi due anni si è pensato di far cadere il secondo appuntamento nell’ambito della Settimana della Didattica in Archivio. Quante Storie nella Storia, evento a cui l’Archivio di Stato di Forlì-Cesena partecipa da diversi anni. Se nel 2016 si è trattato di presentare ex novo agli studenti l’archivio e l’attività che vi si svolge, quest’anno sarà l’occasione perché i ragazzi del Liceo classico, del Liceo scientifico e del Liceo artistico e musicale di Forlì, protagonisti dei percorsi di alternanza scuola-lavoro dell’anno ormai trascorso, raccontino ai loro coetanei cosa abbia significato “lavorare” in archivio. Le attività stanno continuando e continueranno nei prossimi mesi con nuove classi, in alcuni casi nuovi argomenti e nuovi materiali ed è quindi necessario formare i futuri giovani “archivisti”.

I materiali analizzati durante queste esperienze sono inoltre alla base sia di percorsi didattici, che vanno ad incrementare annualmente l’offerta dell’archivio rivolta alle scuole di ogni ordine e grado, sia di alcuni degli eventi creati in Istituto, dove ci fa particolare piacere poter ospitare queste giovani voci in maniera attiva e partecipativa nella fase di realizzazione, ma anche e soprattutto di organizzazione.

Nel corso del 2016 quattro sono stati i temi affrontati dagli studenti. I ragazzi del Liceo scientifico, suddivisi in due sottogruppi, si sono dedicati all’analisi, alla schedatura, trascrizione e rielaborazione di documentazione relativa da un lato a un illustre personaggio forlivese, Giovanni Battista Morgagni, dall’altro all’emergenza idrogeologica, anche legata ad alcuni episodi calamitosi avvenuti in passato nel territorio forlivese, nell’anniversario dell’alluvione di Firenze. Se la prima tematica sarà portata in luce in occasione di prossimi eventi dell’archivio, la seconda è già stata protagonista in due occasioni, le Giornate europee del patrimonio nel settembre 2016 e la Giornata nazionale del paesaggio alla sua prima edizione lo scorso marzo.

I ragazzi del Liceo classico si sono dedicati invece alla documentazione relativa alla nascita della loro istituzione scolastica in un’appassionante ricostruzione storica, che sta proseguendo in questi mesi.

Le studentesse del Liceo artistico hanno concentrato e concentreranno la loro attenzione sulla vita dello scomparso teatro comunale forlivese. Anche questa attività è confluita nell’evento “Patrimonio a perdere”, organizzato per le Giornate europee del patrimonio e suddiviso nei due momenti “Patrimonio sott’acqua. Le inondazioni del 1842 nei documenti d’archivio” e “9 novembre 1944. Il teatro in polvere”. L’iniziativa verteva sulla tematica della perdita del patrimonio culturale sia legata a eventi naturali che alla mano dell’uomo, con uno sguardo alle problematiche della prevenzione e conservazione in ambito archivistico.

Il tema teatrale è stato inoltre il protagonista dell’iniziativa legata alla Domenica di Carta 2016, “Domenica si recita a soggetto. Atto primo. Eventi teatrali, spettacoli e divertimenti a Forlì tra età napoleonica e pontificia nei documenti d’archivio”, durante la quale il pubblico si è ritrovato immerso nella vita e nei divertimenti della Forlì di fine Settecento e inizio Ottocento.

Nell’ambito di queste iniziative chi scrive è stata affiancata dagli studenti nel racconto e nell’illustrazione della documentazione in un lavoro coordinato e armonico, che ha piacevolmente coinvolto il pubblico presente.

Infine un accenno a uno degli altri aspetti che ci preme portare avanti, quello della didattica per adulti. Negli ultimi due anni si è deciso infatti di dedicare uno degli appuntamenti della Settimana della Didattica in Archivio anche a un pubblico non solo scolare, nel tentativo di rendere sempre più familiare l’Istituto alla cittadinanza e di illustrare al visitatore inesperto, o addirittura casuale, cosa possa riservare la frequentazione dell’archivio e della sua documentazione. L’espressione dei visitatori all’aprirsi delle porte dei depositi e l’emozione, che si intuisce in alcuni di loro nello scoprire i tesori nascosti in un archivio, ci fanno pensare che sia una strada ancora tutta da percorrere.

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