Rivista "IBC" XXIV, 2016, 2
Dossier: Archaeology & ME
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, dossier /
All’interno del progetto NEARCH, l’Istituto Beni Culturali ha coordinato il concorso “Archeologia secondo me” di cui la mostra Archaeology&ME presenta i risultati.
Il concorso era rivolto ai cittadini europei e a coloro che vivono in Europa, minori e adulti, con l’invito a raccontare la propria idea di archeologia liberamente intesa (siti, reperti, monumenti, musei, disciplina, professione), esprimendola visivamente tramite un video, un disegno o un dipinto o una fotografia e accompagnata da una breve nota descrittiva a supporto del messaggio espresso nell’opera: un materiale di grande potenzialità per la comprensione di quale posto ricopra oggi il patrimonio archeologico nella vita di tutti i giorni.
Il lancio di “Archeologia secondo me” (21 aprile – 23 agosto 2015) è stato preceduto e accompagnato da una campagna pubblicitaria (visibile sul sito web IBC*) con la quale si è cercato di modernizzare l’approccio comunicativo, creando curiosità, attesa, interesse e stimolando in ultimo il coinvolgimento di un pubblico allargato. La divulgazione è avvenuta principalmente su web, ma nella volontà di avvicinare la gente in modo meno istituzionale, si è optato anche per approcci alternativi come interviste e contatti diretti che consentissero di cogliere nell’immediatezza impressioni, emozioni e idee personali sull’archeologia.
Per catturare l’attenzione dei più piccoli, cui è stata dedicata una speciale sezione del concorso, la comunicazione si è avvalsa di una mascotte, il piccolo legionario romano Maximus, seguitissimo per mesi nel web e sui social nelle varie tappe che hanno costituito la campagna promozionale sul territorio: Bologna, Roma, Brescia, Ravenna e Classe, Milano, Venezia, Bondeno (Fe), Napoli, Pompei.
A Bologna, sede dell’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, abbiamo potuto approfittare della coincidenza della nostra campagna di comunicazione con i lavori dei cantieri avviati per la rimozione e il rifacimento del piano stradale nel centro della città.
Ciò ha reso possibile intervistare i passanti di fronte ai rinvenimenti archeologici emersi in corrispondenza dell’antico decumano della città. Nei cittadini intervistati l’interesse e la curiosità per queste tracce del passato cittadino normalmente non visibili sono risultate prevalenti rispetto al disagio provocato dall’inevitabile riconfigurazione della mobilità cittadina e dei percorsi dei mezzi pubblici in particolare. Purtroppo anche di fronte all’emergere dei basoli dell’antica via Emilia (189-187 a.c.) che attraversava Bononia e che hanno destato molta eco sugli organi di stampa, i cantieri di scavo degli archeologi sono rimasti interdetti ai cittadini, come è purtroppo prassi generalizzata in Italia, e i resti dell’antica strada romana sono stati ricoperti in pochissimi giorni.
Rispetto alle opere inviate - 328 - sono state ammesse alla selezione finale da parte della giuria costituita dai partner NEARCH, poco più di trecento lavori, escludendo solo quelli al di fuori dei criteri stabiliti dal bando, come ad esempio un soggetto archeologico extra europeo (nella maggior parte dei casi incentrato sull’antico Egitto). Sono state accettate opere riferite a monumenti, luoghi, oggetti e “dimensioni” anche non propriamente archeologici in senso stretto, in quanto comunque rappresentative dell’idea di archeologia.
Solo parzialmente raggiunto è risultato invece uno degli obiettivi del concorso, ovvero sia l’illustrazione degli aspetti negativi dell’archeologia, quali, ad esempio, lo stato non ottimale di siti e monumenti o la mancanza di servizi adeguati ad una corretta fruizione del patrimonio archeologico. Da questo punto di vista il quadro che emerge dall’insieme delle opere risulta forse un po’ troppo idilliaco a confronto coi problemi della gestione del patrimonio archeologico che gli archeologi sperimentano quotidianamente.
*http://ibc.regione.emilia-romagna.it/istituto/progetti/progetti-europei/beni- architettonici-e- ambientali/nearch/nearch
Chiodo in biscotto di Sidney Tagg Foster Opera selezionata del concorso 'Archeologia secondo me © IBC-NEARCH Abbiamo scavato oggetti nascosti in giardino - un tubo, un vaso, una testa di bambola, ecc . Li abbiamo riprodotti come biscotti e li abbiamo fotografati. Il chiodo fotografato nel nostro giardino sembra di ferro, è fatto a mano come l'originale, ma nessuno lo ritroverà tra 100 anni: l'ho mangiato. Mi chiedo cosa lascerò io che possa essere trovato.
Tempo di AINO (Nadezhda Kashina) Opera selezionata del concorso Archeologia secondo me © IBC-NEARCH Un frammento di vaso preserva la sua forma e la sua funzione durante i secoli - come un simbolo di continuità - le cose rimangono invariate nella pace del tempo e della storia. Così l'archeologia non è solo rappresentare il passato, è rappresentare il presente
Atemporalità di Barbara Harsh Opera selezionata del concorso Archeologia secondo me © IBC-NEARCH Mentre cammino sulle antiche strade romane a ciottoli di Vulci la mia vita sembra inserirsi in un contesto storico più ampio di vite passate e presenti e avverto una confortante sensazione di atemporalità.
Passo dopo passo di Clorinda Galasso Opera selezionata del concorso Archeologia secondo me © IBC-NEARCH L'archeologia è come un passo dal passato al presente. E' qualcosa di vecchio che vuole sopravvivere nella vita contemporanea. È come un anziano che, con difficoltà ma ancora con forza, cerca di fare un passo.
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