Rivista "IBC" XXIV, 2016, 1
biblioteche e archivi / mostre e rassegne
Per avere un'idea di quale rapporto corra tra gli italiani e la lettura bisognerebbe immaginare una grande piramide. Alla base di questo solido stanno i "non lettori", circa metà della popolazione: un italiano su due non legge neanche un libro all'anno. Alla punta, dove la piramide si fa più stretta, ci sono i "lettori forti", con un libro al mese: sono poco più di 5 su cento. E la crisi degli ultimi anni non ha certo aiutato. Tra il 2010 e il 2014 la spesa delle famiglie per libri, giornali e periodici è calata del 18%, una riduzione tre volte più grande di quella che ha interessato l'acquisto di altri beni. Stando ai dati ISTAT del 2014 sulla percentuale di persone che hanno letto almeno un libro in un anno, l'Emilia-Romagna è al quarto posto tra le regioni italiane, con il 50% degli abitanti. Tra l'Adriatico e il Po, insomma, si legge di più, ma anche qui la schiera dei cosiddetti lettori "deboli" (quelli che si fermano a 3 libri) è piuttosto consistente: sono circa il 40%.
Secondo il "Rapporto sulla promozione della lettura in Italia", pubblicato nel 2013 dall'associazione "Forum del libro", le biblioteche pubbliche sono tra i punti cruciali su cui far leva per cambiare questo andamento. L'Emilia-Romagna può contare su ben 1.300 biblioteche di enti locali, con più di 10 milioni di volumi: una rete che l'IBC, l'Istituto regionale per i beni culturali, alimenta e supporta da più di quarant'anni. Dall'orgoglio di questo patrimonio, e dall'esigenza di farlo conoscere meglio, nel 2016 è nato il progetto "Voci d'autore", una rassegna voluta dal presidente dell'IBC, Angelo Varni, per dare a tutti la possibilità di ascoltare alcune pagine memorabili, tra le centinaia di migliaia contenute nelle nostre "case dei libri".
Il ciclo di letture, avviato in aprile e concluso in giugno, è stato affidato all'attore romagnolo Ivano Marescotti, interprete esperto e versatile, che in passato ha collaborato con i grandi del teatro italiano (Giorgio Albertazzi, Carlo Cecchi, Leo De Berardinis, Mario Martone, Giampiero Solari) e per il cinema ha interpretato decine di film per registi italiani e internazionali, tra cui Roberto Benigni, Marco Tullio Giordana, Carlo Mazzacurati, Anthony Minghella, Ridley Scott e Silvio Soldini. Nel 1993 ha iniziato un progetto di recupero del dialetto, portando in teatro i testi di Raffaello Baldini e riscrivendo "alla romagnola" Dante Alighieri e Ludovico Ariosto.
Il programma ha messo in calendario nove incontri in altrettante biblioteche comunali, ridando voce ad autori legati ai loro territori o ai luoghi stessi in cui avveniva lettura, laddove questi luoghi ne ospitano libri e carte.
Partenza il 14 aprile, nella Biblioteca "Antonio Baldini" di Santarcangelo (Rimini), con i brani tratti da La Fondazione (2008) del poeta Raffaello Baldini. Le tappe successive, nello stesso mese, hanno toccato Ferrara e Parma. All'Ariostea, in occasione della "Giornata mondiale del libro" e per i 500 anni dell' Orlando Furioso (1516), Marescotti ha fatto proprie le ottave dedicate all'amore tra Angelica e Medoro e alla follia che ne scaturisce nel paladino di Francia. A Parma, nella biblioteca intitolata all'editore Ugo Guanda, il protagonista è stato Luigi Malerba, con il suo dizionario delle Parole abbandonate (1977), piccolo regesto sentimentale dei parlari contadini.
Tre date anche nel mese successivo, in concomitanza con "Il Maggio dei Libri", la campagna annuale del Centro per il libro e la lettura del Ministero dei beni e delle attività culturali ( www.ilmaggiodeilibri.it). A Bologna, in Archiginnasio, dove si conserva il fondo di Riccardo Bacchelli, è risuonata la storia della fallita rivolta anarchica narrata nel Diavolo al Pontelungo (1927). A Modena, nella Biblioteca comunale intitolata ad Antonio Delfini, è stato letto il suo struggente Ricordo della Basca (1938). A Reggio Emilia, nell'ambito del festival "Fotografia Europea 2016", Marescotti ha animato le sale antiche della "Panizzi" con due racconti tratti dal Viaggio in un paesaggio terrestre (2007), il libro in cui Giorgio Messori scrive dei suoi vagabondaggi con l'amico fotografo Vittore Fossati.
Il 9 giugno l'appuntamento è stato dato nella Biblioteca comunale "Passerini Landi" di Piacenza, dove la rassegna ha proposto una vera e propria riscoperta: le parole dell'illuminista Melchiorre Gioia e la sua appassionata difesa Del merito e delle ricompense (1818-1819). Gli ultimi due incontri si sono tenuti in Romagna, a date ravvicinate, il 15 e 16 giugno. A Bagnacavallo (Ravenna), l'ironia feroce di Leo Longanesi, con il suo Parliamo dell'elefante (1947), ha riecheggiato nel chiostro della Biblioteca "Giuseppe Taroni". A Forlimpopoli (Forlì-Cesena), nel centro culturale-gastronomico intitolato a Pellegrino Artusi, gran cerimoniere della cucina italiana, Marescotti ha rievocato la sapienza di Piero Camporesi leggendo brani dalla sua magistrale Introduzione a La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene (1970).
L'esperienza, tornati a casa, può dirsi riuscita: 1.362 chilometri percorsi, 58.546 parole lette, 700 persone partecipanti, 9 ore e 40 minuti di riprese video. La rassegna si è avvalsa infatti del supporto di LepidaTV e, grazie a questa collaborazione, i filmati di tutti gli incontri sono disponibili online sul canale YouTube dell'IBC ( www.youtube.com/user/IBCemiliaromagna).
Ezio Raimondi ha scritto che ogni biblioteca è un laboratorio, una costruzione della memoria immersa nel flusso del tempo, in attesa di un lettore in grado di ridarle voce e vita. E da questo deduceva che una politica a favore delle biblioteche consiste in una politica a favore dei lettori, una strategia per renderli più numerosi e più consapevoli, più capaci ma anche più responsabili. 1
Nota
1 Ezio Raimondi, Amare le biblioteche, "IBC", VII, 1999, 3, pp. 3-4.
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