Rivista "IBC" XXII, 2014, 4
musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni
Difficile immaginare un evento che meglio si attagli alle festività di fine anno e che riesca a coniugare due aspetti importanti dello spirito di questi giorni: la gioia della condivisione, dell'incontro, e il piacere di stare a tavola. Si tratta della mostra "Pantagruelica. Tavole imbandite > Tavole trasgredite", curata da Marisa Zattini. L'esposizione, inaugurata a Cervia, presso i Magazzini del Sale, è stata aperta al pubblico, a ingresso gratuito, dal 6 al 27 dicembre 2014 e ancora dal 3 al 6 gennaio 2015.
Un tema - quello del buon cibo, della sua presentazione, della sua estetica - che proietta lo sguardo verso l'Expo 2015 di Milano. La prima esposizione universale del XXI secolo avrà infatti come tema portante "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". E Cervia si trova a due passi dalla spiaggia di Milano Marittima, che in qualche modo rinnova e rinsalda il suo rapporto con la città meneghina, che ne decretò la nascita e la fortunata storia di stazione balneare oltre un secolo fa. L'Expo arriverà dunque sulla costa adriatica e si nutrirà della sua ottima tradizione enogastronomica, da sempre una delle cifre portanti della regione.
Se, dalla letteratura al cinema, le ricette, gli chef, i pranzi e le cene forniscono titoli e storie che solleticano il palato e coinvolgono anche gli altri sensi, la storia dell'arte, come pure la filosofia, hanno un repertorio infinito di oggetti, di rappresentazioni, di metafore connesse con il banchetto, con la tavola, e dunque con il cibo. Dal simposio di platonica memoria, al banchetto di Trimalcione, dalla madeleine tanto cara a Proust alle pellicole, soprattutto francesi e italiane, imperniate su trame fortemente connesse con il cibo. Uno spazio assai articolato, poi, è quello di carattere religioso che in molte culture si attribuisce al cibo: si veda, in quella cristiana, la simbologia del pane e del vino.
L'esuberante esposizione cervese realizza un'ideale summa dedicata al tema del cibo e del vino, grazie alle opere di una nutrita schiera di artisti. Il nucleo iniziale, "Cibus & Cibus. Del Gusto e del dis-Gusto", ha raggruppato opere commissionate e realizzate nel 2011 in occasione del centenario della morte di Pellegrino Artusi, il quale contribuì in notevole misura a dare, al paese da poco unificato, una coesione che aveva il gusto e il sapore di una comune civiltà del cibo. Nell'altro versante dell'esposizione emergevano gli "innesti fantastici" sul tema della "Sobria ebrietas: Vino Vizi & Virtù", tre termini uniti da un'efficace assonanza, come sottolinea Gianfranco Lauretano nell'editoriale pubblicato sul fascicolo della rivista "Graphie" che costituisce il catalogo della mostra.
Le opere riunite per questa iniziativa "gargantuesca" - tanti gli artisti invitati, e non mancava un omaggio a Tonino Guerra - confermano, secondo Marisa Zattini, la vocazione della terra di Romagna "al fantastico, all'imprevedibile, all'inimmaginabile". Emozioni, passioni, visioni: tutto trova nell'arte una piattaforma ideale, uno specchio che getta uno sguardo sul passato e riflette sul futuro, stimolando nuove idee e nuove prospettive anche per un tema universale come questo.
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