Rivista "IBC" XXI, 2013, 4

territorio e beni architettonici-ambientali / immagini, itinerari, mostre e rassegne, progetti e realizzazioni

"Espressioni di paesaggio nei comuni dell'Unione Reno Galliera", San Marino di Bentivoglio (Bologna), Museo della civiltà contadina, 13 ottobre - 17 novembre 2013.
Espressioni di paesaggio

Stefano Pezzoli
[IBC]

Fra l'ottobre e il novembre 2013 è stata aperta presso la Villa Smeraldi di San Marino di Bentivoglio, sede del Museo della civiltà contadina, una mostra fotografica di Anna Maria Guccini, esposizione promossa dall'Unione Reno Galliera, in collaborazione con l'Istituzione Villa Smeraldi e con l'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC). Il tema della rassegna era il paesaggio della pianura bolognese, nell'ambito dei comuni aderenti a quell'ente pubblico territoriale, cioè Argelato, Bentivoglio, Castello d'Argile, Castel Maggiore, Galliera, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale. Le quarantatré immagini fotografiche in mostra rappresentavano l'esito, la selezione sintetica, il sunto di un lungo lavoro di indagine sul campo condotto negli anni 2008 e 2009 da Anna Maria Guccini, coadiuvata da chi scrive e a stretto contatto con l'Ufficio di piano dell'Unione, coordinato da Piero Vignali.

Questa ricerca sulle emergenze paesaggistiche era emersa come una volontà di approfondimento manifestata dalla stessa Unione, in accoglimento di suggerimenti provenienti dalle osservazioni elaborate dall'IBC durante il procedimento di approvazione del piano strutturale elaborato in forma associata dai comuni facenti parte dell'Unione. L'indicazione data in quell'occasione era di relazionare fra loro beni culturali e ambientali normalmente presi singolarmente, cioè visti dalla pianificazione come fenomeni a sé, e che invece spesso vengono a comporre situazioni complesse, di sommatoria, di reciproca visuale, di rimando visivo.

Il lavoro di analisi si è sviluppato mediante un'indagine territoriale verificata attraverso fonti cartofotografiche e aerofotografiche storiche e con un rilevamento fotografico (oltre 400 immagini) di cui la mostra ha offerto una contenuta ma espressiva campionatura. Negli 8 comuni erano stati individuati 36 casi: situazioni in cui più beni culturali e ambientali venivano a comporre, per contiguità visiva, quadri di paesaggi ben definiti. Questi nuovi "oggetti" del Piano strutturale comunale (PSC) sono stati perimetrati sulla cartografia tecnica regionale come "aree di tutela delle risorse paesaggistiche complesse", e sottoposte a un maggiore grado di attenzione rispetto all'ambiente agricolo circostante. La normativa, infatti, indica indirizzi di comportamento nel caso in cui, all'interno delle aree identificate, si dovessero prevedere nuovi edifici o manufatti di servizio agricolo; in questa evenienza dovrebbe essere richiesto il parere alla Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio. Si rammenta che tali esempi sono tutti visionabili nei rispettivi siti internet dei comuni dell'Unione, all'interno del quadro che contiene la documentazione del PSC (www.renogalliera.it/i-servizi/urbanistica/psc).

Il percorso espositivo è stato disposto sul territorio partendo dalla via delle Lame al Trebbo di Reno, e si è snodato muovendosi verso nord, attraversando Argelato e Castello d'Argile, sino all'ansa del Reno a Pieve di Cento, quando il fiume si rivolge a est; e poi a seguire nelle terre di Galliera, fino a convergere in direzione sud, toccando San Pietro in Casale, San Giorgio di Piano e Bentivoglio, ricongiungendosi di nuovo all'area di Castel Maggiore, donde si era partiti. Così la prima fotografia e l'ultima mostrano sullo sfondo collinare il santuario della Madonna di San Luca, segno forte della presenza storica cittadina sulla "sua" campagna.

L'impressione che si è colta nelle fotografie è che gli elementi emergenti del paesaggio della nostra campagna sono apparsi per come si componevano al nostro passaggio, secondo prospettive normalmente visibili dal ciglio della strada, assommando però più cose dentro il medesimo sguardo: la villa, la casa colonica e i suoi annessi, la chiesa, l'oratorio, il campanile che emerge di lontano, il cancello, l'edicola devozionale, la viabilità stessa, carrozzabile o campestre, i canali, e gli alberi, solitari o in filare, le siepi e le viti maritate a sostegni vivi, i maceri.

Pertanto l'intendimento dell'esposizione, il messaggio che ha voluto trasmettere, soprattutto ai pianificatori, è anche di ricordare che gli strumenti cartografici di pianificazione potrebbero rappresentare meglio il territorio con i suoi beni come "veramente" si vedono, riprendendo l'antica tradizione locale delle mappe peritali, dove il paesaggio, oltre che a essere misurato, era davvero "visitato", "visto" nelle sue reali sembianze.

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