Rivista "IBC" XX, 2012, 3

convegni e seminari, immagini, linguaggi, didattica, progetti e realizzazioni, pubblicazioni

"Il fumetto incontra il classico", Bologna, Liceo "Luigi Galvani", anno scolastico 2011-2012.
Il fumetto incontra il classico

Michele Tosi
[docente di Storia dell'arte al Liceo classico "Luigi Galvani" di Bologna]

Tra il 2009 e il 2010, grazie all'idea della professoressa Benedetta Marchetti, al Liceo classico "Luigi Galvani" di Bologna si è svolto un ciclo di conferenze per attualizzare l'idea del classico cogliendone gli echi nel contemporaneo. Chi scrive queste righe, a sua volta docente presso lo stesso Liceo, ha collaborato al ciclo di lezioni magistrali; questa collaborazione è poi cresciuta, diversificando l'idea iniziale per collegare la classicità a una forma espressiva per essa ancora piuttosto insolita. Il progetto che ne è scaturito, "Il fumetto incontra il classico", ha visto il coinvolgimento del celebre fumettista Giuseppe Palumbo, già disegnatore di Diabolik, Martin Mystère, e di graphic novels su testi di Giancarlo De Cataldo e Massimo Carlotto, oltre che autore in toto di numerosi fumetti.

Con Palumbo abbiamo deciso di lavorare alla creazione di un vero e proprio laboratorio, per insegnare agli allievi i principali elementi del linguaggio fumettistico e per coniugarli nella realizzazione di un proprio personale lavoro, che rileggesse un particolare risvolto del mondo antico. L'operazione si può dire riuscita, anche grazie alla fattiva collaborazione della preside Sofia Gallo. Gli incontri hanno visto la partecipazione di una quindicina di allievi e i risultati sono stati interessanti anche se, visti i tempi limitati e la scarsa dimestichezza dei partecipanti con il disegno, un po' frammentari. Il fumetto ha generato nei ragazzi nuove prospettive con cui rapportarsi all'antico, contribuendo a farne cogliere l'importanza nella definizione della nostra identità culturale.

Per indirizzare i lavori in questo senso è stata utile la conferenza svoltasi nella Biblioteca "Zambeccari" del "Galvani", dove è stato presentato un volume realizzato da Palumbo su testi di Luciano Curreri: L'elmo e la rivolta, edito a Bologna, nel 2011, da Comma 22. Gli autori del libro - coadiuvati da chi scrive e da Alfredo Cottignoli, docente al Dipartimento di italianistica dell'Università di Bologna - hanno illustrato la trasversalità con cui si possono affrontare argomenti apparentemente lontani dalla nostra esperienza (in questo caso, vari aspetti della storia romana) in un appassionante e proficuo confronto con il presente.

L'esperienza andrebbe ripetuta anche durante il prossimo anno scolastico, per conferirle continuità. Le idee sono tante: oltre a riproporre il laboratorio, si vorrebbero organizzare nuove conferenze. Una di queste potrebbe proporre ai ragazzi l'incontro con il disegnatore Sergio Tisselli e con Giovanni Brizzi, sceneggiatore d'eccezione, certo più noto come ordinario di Storia romana presso l'ateneo bolognese, uno dei maggiori esperti della figura di Annibale. I due si sono consorziati e dalla loro collaborazione ha avuto origine la saga di Ducario il Gallico, un affascinante percorso letterario-visivo che, pur avendo una solida base documentaria, riesce a non annoiare, anzi a irretire magicamente, grazie all'abilità narrativa di Brizzi e alla geniale inventiva di Tisselli.

L'avventura del fumetto al "Galvani" si conclude, almeno per ora, con la pubblicazione di due opere di Giuseppe Palumbo su "I quaderni di cultura" del Liceo, in uscita nel prossimo autunno. La prima, realizzata negli anni Novanta, illustra il Carme III di Orazio nella tersa traduzione di Ezio Cetrangolo, con uno stile realistico che si carica di contenuti intimistici e idilliaci, accrescendo ulteriormente, se possibile, la poesia delle immagini oraziane. La seconda opera a fumetti illustra una celebre poesia di Alcmane, Dormono le cime dei monti, tradotta da Salvatore Quasimodo. I versi del lirico greco trovano una rilettura inquieta nei movimenti del pennello, che si muove liberamente nei confronti della rappresentazione, intensificando gli aspetti astratti del disegno, aprendo il pensiero alle evocazioni, sconfinando nell'informe.

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