Rivista "IBC" XX, 2012, 3

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / immagini, pubblicazioni, storie e personaggi

Fotografare il secolo breve. Cronaca di un osservatore speciale: Luigi Ciofi Degli Atti, a cura di P. Callegari, Bologna, Bononia University Press, 2012.
Cronaca di un osservatore speciale

Sabrina Paoletti
[redattrice editoriale]

Una frazione di secondo può bastare a raccontare la storia. Accade quando dietro c'è uno sguardo capace di isolare il dettaglio, comprendere la visione d'insieme, intuire la giusta luce e mettere bene a fuoco le persone e i fatti. Il volume Fotografare il secolo breve. Cronaca di un osservatore speciale: Luigi Ciofi Degli Atti raccoglie una selezione di scatti che riassumono i principali avvenimenti politici e sociali della seconda metà del ventesimo secolo in Italia e in Europa, da un punto di vista particolarissimo.

Intellettuale, funzionario di partito, fotografo per passione, Luigi Ciofi Degli Atti nasce a Roma nel 1909 e muore a Tarquinia nel 2000. Allievo prediletto di Luigi Einaudi, si avvia alla professione di avvocato fino alla chiamata alle armi del secondo conflitto mondiale. Passa dal fronte francese a quello greco-albanese, dalla campagna d'Africa alla battaglia di El Alamein, dalla prigionia alla liberazione. Esperienze significative, che lo spinsero a partecipare in modo attivo alla ricostruzione materiale e morale dell'Italia. Una vita che ha visto accadere di tutto. Due guerre mondiali, comunismo, nazismo, nascita di nuove ideologie e movimenti rivoluzionari. Tutto documentato nelle sue foto, compagne parallele di un vissuto segnato da un profondo impegno politico.

Il volume è a cura di Paola Callegari, storica dell'arte e della fotografia, già direttrice della Fototeca nazionale, che dal 2001 custodisce il fondo "Ciofi Degli Atti", un patrimonio di ben 60.000 negativi su pellicola, conservati in album, e di circa 1.800 negativi su vetro e pellicola nei formati 6x6 e 6x9 centimetri. La famiglia Ciofi Degli Atti scelse di donare il materiale all'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione su indicazione dello stesso fotografo, che non voleva consegnare a privati la sua raccolta, temendo che fosse usata per scopi diversi dal servizio pubblico disinteressato di informazione culturale e storica.

Il libro si apre con uno spazio dedicato ai ricordi di famiglia, in cui si distinguono ritratti in bianco e nero dal sapore antico, volti familiari inquadrati in momenti diversi e nei luoghi più disparati, dalle piccole località ai grandi centri storici, fino alle riprese in casa, dietro una scrivania, in mezzo ai libri o in campagna. Si prosegue poi con altri scenari, dalle campagne militari della Seconda guerra mondiale, alle manifestazioni politiche degli anni Settanta e Ottanta, alle battaglie per il riconoscimento dei diritti civili. Una rilevante documentazione fotografica riguarda momenti fondamentali di rivendicazione politica, come le celebrazioni della Festa dei lavoratori a Piazza del Popolo a Roma nel 1950, o le proteste dei contadini e dei braccianti a Roma negli anni Sessanta. A queste immagini di carattere sociale si affiancano gli scatti dei viaggi realizzati nell'ex URSS, in Romania, in Ucraina, nel Bosforo, nella ex Yugoslavia degli anni Sessanta e Settanta.

Nelle immagini non affiorano giudizi, solo uno sguardo soggettivo sulle persone, i luoghi, gli eventi, gli ideali, le aspirazioni. Un'interpretazione personale che rifugge dalle fonti "ufficiali", al di fuori di ogni schematizzazione e faziosità. È un modo di fare cronaca che fa dell'avvenimento il punto centrale dell'informazione, senza scoop, senza enfatizzare e spettacolizzare le piazze. Ciofi Degli Atti è molto scrupoloso in questo esercizio, ci ha lasciato testimonianze che dimostrano un'attenzione quasi maniacale alle specifiche tecniche, con notevoli tentativi di restituire l'immagine nella sua essenzialità.

Si percepisce un modo di raccontare complementare alla scrittura: il testo è fatto di immagini e le immagini sono piene di parole. Quelle espresse nei volti e nei gesti, quelle palesate negli striscioni dei manifestanti che riempiono le piazze. Folle, bandiere, primi piani di persone colte nella loro individualità, e soprattutto il progressivo riempirsi degli spazi prima di un comizio, segno tangibile del senso di attesa da parte del popolo che rivendica il diritto di essere ascoltato. È l'epoca delle masse e degli schieramenti di fedi contrapposte e condivise. E mentre le culture politiche tradizionali oscillano tra imbarazzo, incomprensione e condanna, la macchina di Luigi Ciofi Degli Atti fotografa un mondo in trasformazione, restituendoci un diario personale e collettivo di grande valore storico e culturale.


Fotografare il secolo breve. Cronaca di un osservatore speciale: Luigi Ciofi Degli Atti, a cura di P. Callegari, Bologna, Bononia University Press, 2012, 247 pagine, 30,00 euro.

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