Rivista "IBC" XX, 2012, 2

musei e beni culturali / convegni e seminari, pubblicazioni, storie e personaggi

Giovanni Gozzadini nel bicentenario della nascita. 1810-2010, a cura di R. Rimondini, M. Sindaco, T. Trocchi, Castenaso (Bologna), Comune di Castenaso, 2011.
Giovanni Gozzadini e signora

Isabella Fabbri
[IBC]

"S'io potessi far durare questi scavi quanto la mia vita, sarei contentissimo, tanto mi interessano, mi preoccupano, m'innamorano". L'autore di questa dichiarazione così franca e disarmante è Giovanni Gozzadini, uomo politico risorgimentale e archeologo per passione. Una passione profonda e fortunata, perché il nome del conte Gozzadini è legato alla scoperta, a metà Ottocento, nei poderi di famiglia di Villanova di Castenaso (Bologna), di una necropoli che, con le sue 193 sepolture ricche di corredi funerari, rappresentò all'epoca il più vasto complesso archeologico della prima età del Ferro rinvenuto in Emilia-Romagna. E "villanoviana" viene infatti battezzata la cultura tipica di quella popolazione preetrusca.

La passione privata si trasforma ben presto, per Gozzadini, in vero e proprio lavoro. Questa e altre campagne di scavo eseguite a Marzabotto e i puntuali studi pubblicati successivamente gli valgono una posizione di rilievo nel panorama dell'archeologia locale e nazionale, tanto che nel 1871 viene chiamato a presiedere il V Congresso di antropologia e archeologia preistoriche e nel 1878 è nominato direttore generale del nuovo Museo civico di Bologna (l'attuale Museo archeologico).

Ma la passione per "le genti e le civiltà vetuste" non esaurisce l'orizzonte degli interessi di Gozzadini. Di idee politiche liberali, fautore dell'unificazione italiana nel solco della componente moderata e cavouriana del movimento risorgimentale, il conte bolognese fa parte della delegazione che nel settembre 1859 presenta a Vittorio Emanuele II la proposta di annessione delle Romagne al Regno di Sardegna, e successivamente è presidente della Deputazione di storia patria per le province di Romagna e senatore del regno.

Nel 2010, a duecento anni dalla nascita, Castenaso ha dedicato a Giovanni Gozzadini un convegno, i cui atti sono oggi raccolti in una pubblicazione. Teatro dell'evento è stato il MUV, Museo della civiltà villanoviana, allestito all'interno del podere un tempo appartenuto alla famiglia del conte, prossimo quindi ai luoghi in cui avvenne la fatidica scoperta del sepolcreto. Gli interventi di Mirtide Gavelli, Anna Dore, Angela Donati, Fiamma Lenzi, Elisabetta Landi, Rosaria Greco Grassilli, Claudio Santini e Valeria Cicala illustrano e contestualizzano gli aspetti molteplici dell'attività di Gozzadini. Senza dimenticare di riservare il giusto spazio alla figura discreta, ma determinante, di Maria Teresa Serégo Alighieri, moglie del conte.

Teresa (Nina) Gozzadini è una donna di valore, colta e avvertita, dalle frequentazioni importanti. Di origini veronesi, tenacemente antiaustriaca, delusa dalle posizioni neoguelfe dopo il voltafaccia di Pio IX, sostiene il marito e lo sprona nel suo impegno patriottico. Quanto al comune amore per l'archeologia, scrive di sé con una modestia tanto eccessiva da apparire quasi civettuola: "Io sono cultrice di rose, cavoli e d'insalata e non di scienze. Ho letto i libri di mio marito per poterne parlare con lui e non essergli di noia nella nostra vita solitaria". In realtà, sia a Bologna, sia nella villa di campagna all'Eremo di Ronzano, Nina è l'intelligente animatrice di un cenacolo intellettuale e politico importante, a cui approdano, tra gli altri, Carlo Pepoli, Aleardo Aleardi, Giosue Carducci, Marco Minghetti, Enrico Schliemann, Giovanni Capellini.

Come molte donne risorgimentali, interpreta con grande discrezione il suo ruolo privato e pubblico, condannandosi in qualche modo a una postuma invisibilità. Nina muore nel 1881. Sarà proprio il conte Giovanni, forse consapevole dei tanti debiti morali e intellettuali, forse per compensare il peso della perdita, a scrivere una commossa biografia della moglie.


Giovanni Gozzadini nel bicentenario della nascita. 1810-2010, a cura di R. Rimondini, M. Sindaco, T. Trocchi, Castenaso (Bologna), Comune di Castenaso, 2011, 154 pagine, senza indicazione di prezzo.

Azioni sul documento

Elenco delle riviste

    Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Cod. fiscale 800 812 90 373

    Via Galliera 21, 40121 Bologna - tel. +39 051 527 66 00 - fax +39 051 232 599 - direzioneibc@postacert.regione.emilia-romagna.it

    Informativa utilizzo dei cookie

    Regione Emilia-Romagna (CF 800.625.903.79) - Viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna - Centralino: 051.5271
    Ufficio Relazioni con il Pubblico: Numero Verde URP: 800 66.22.00, urp@regione.emilia-romagna.it, urp@postacert.regione.emilia-romagna.it