Rivista "IBC" XX, 2012, 1

Dossier: Quattro passi fra le carte - Itinerari attraverso il mondo di Alessandro Blasetti

biblioteche e archivi, dossier /

Dal film al DVD: 'Tempi nostri'

Cristina D'Osualdo
[curatrice delle edizioni dei DVD per la Ripley's Home Video]

Con Quattro passi fra le nuvole la Ripley's Home Video ha dato avvio alla riedizione in DVD di alcuni film di Alessandro Blasetti, con particolare attenzione al cinema degli anni Trenta. Il progetto editoriale nasce dalla collaborazione con la Cineteca di Bologna, presso i cui archivi è conservato il ricchissimo fondo "Blasetti", che nella sua molteplicità di materiali - dai soggetti e sceneggiature alle pellicole, dalla corrispondenza con produttori, amici e attori, alle recensioni, ai progetti non realizzati e ancora foto, articoli, critiche, interviste - consente di ripercorrere con rinnovato interesse il cinema del regista che più tenacemente ha cercato, in vari momenti della sua attività ed esemplarmente nella sua fase giovanile, una rinascita del cinema italiano.

Non è certo un autore che sia stato ignorato: con Camerini ha formato il binomio che critica e storiografia non hanno mai smesso di onorare. Il corpus di documenti conservati alla Cineteca di Bologna (tra i quali un backstage sul set di Sole, il film perduto di Blasetti), reso ora accessibile grazie alla rete, unitamente alle edizioni in DVD dei film, pone nuove sfide alla critica e agli storici del cinema.

Nel caso di Blasetti, la volontà di riscoperta si scontra innanzitutto con "dolorose assenze": il film muto Sole, di cui rimangono pochi frammenti, come pure del Nerone interpretato da Petrolini. Ma soprattutto Il caso Haller, di cui tutti hanno parlato come di una prestazione di routine, e che secondo il critico Sergio Grmek Germani "ci rivelerebbe in realtà qualcosa di fondamentale per Blasetti, in quanto variante su Jekyll & Hyde, sdoppiamento a cui tutto il suo cinema si riferisce [...] perché di Blasetti va colta la pluralità". Una pluralità che emerge sia nella ricchezza di documenti che il regista ha meticolosamente conservato, sia nella molteplicità di varianti in cui sono sopravvissuti i suoi film. Varianti volute dallo stesso regista, che nel corso della sua carriera ha corretto, emendato, rivisto o sdoppiato i suoi film. Esemplare è il caso di 1860, osannato capolavoro del cinema degli anni Trenta, che lo stesso regista ha rieditato negli anni Cinquanta, privandolo, tra l'altro, di un compromettente finale con saluto fascista.1

Un altro caso interessante di "pluralità" è Tempi nostri, rispetto al quale si è cercato di ripristinare la prima versione distribuita in poche copie nel 1954. Il lavoro, tuttora in corso, testimonia di un proficuo scambio tra archivi (pubblici e privati), i detentori dei diritti e gli editori.

Come nel film a episodi Altri tempi, Blasetti per questo nuovo Zibaldone / Tempi nostri chiama a raccolta una schiera di sceneggiatori e ricorre, nelle trame, ad autori di storie brevi, quali Campanile, Patti, Moravia, Pratolini, Bassani, Moretti, Flaiano, Marotta. Protagonisti di nove episodi sono attori del calibro di Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Yves Montand, Alberto Sordi, Michel Simon, Eduardo De Filippo, Totò, Sofia Loren.

Del film esistono almeno quattro varianti, divergenti per lunghezza, titoli, colonna sonora, e successione degli episodi. Dopo numerosi confronti si è riusciti a stabilire la sequenza originale e integrale degli episodi, ma rimangono ancora dubbi sulla colonna sonora. L'esistenza di copie diverse è dovuta probabilmente alle avventurose vicende distributive del film, agli interventi di Blasetti voluti dopo l'iniziale insuccesso, e alle modifiche apportate alla fine degli anni Cinquanta in occasione di una ristampa. Come spesso accade nel cinema italiano, i vari interventi hanno alterato anche il montaggio del negativo originale.

Ma veniamo alla storia. Il film passa in censura nel febbraio del 1954; la lunghezza certificata è di 3600 metri e comprende nove episodi, che i documenti citano in questo ordine: Il bacio; Gli innamorati; Scusi ma...; Mara; Il pupo; Scena all'aperto; Casa d'altri; Don Corradino; La macchina fotografica. I primi tre sono introdotti da brevi sketch musicali del Quartetto Cetra, mentre i raccordi tra i restanti sei sono affidati a un album di fotografie le cui pagine si sfogliano di episodio in episodio. Su queste fotografie c'era presumibilmente un breve commento fuori campo, letto da Marcello Mastroianni. Presumibilmente, perché esistono attualmente almeno tre diverse colonne audio: una con il commento, una senza (si tratta di una versione ridotta a sei episodi) e una versione, stampata nel 2000 dal negativo "originale", che presenta il commento solo nell'introduzione all'episodio Mara. Da varie testimonianze, come pure dalle recensioni dell'epoca, non risulterebbe esserci stata alcuna voce di commento, ma in un documento della primavera del 1954, che riporta l'elenco dei materiali consegnati dal laboratorio di stampa alla casa di produzione Lux, risultano esserci due rulli di "negativi colonna speaker", per un totale di 600 metri.2

Dopo il passaggio in censura e l'uscita nelle sale italiane nelle sua versione integrale di nove episodi, Tempi nostri viene ritirato.3 Da una lettera conservata nel fondo "Blasetti" sappiamo che nell'aprile del 1954 il regista richiede "di apportare diverse modifiche al film sia per l'edizione italiana che per le edizioni estere. Una delle principali è il taglio integrale dell'episodio Scusi ma..., che il pubblico ha poco compreso".4 Il regista firma un accordo con autori e attori affinché l'episodio venga ritirato dalla distribuzione; nella stessa occasione, probabilmente, apporta alcune modifiche alla comica finale con Totò e Sophia Loren (La macchina fotografica) e in questa nuova veste il film circolerà negli anni successivi.

La copia di legge conservata negli archivi della Cineteca nazionale, dove è entrata nel 1961, è priva dell'episodio Scusi ma... e presenta la voce over di Mastroianni nei raccordi tra gli episodi centrali. A questa si aggiungono: un elemento positivo a basso contrasto, stampato dal negativo originale in una versione ridotta a sei episodi con il commento di Mastroianni; un positivo d'epoca, versione ridotta a sei episodi senza commento over. Non essendo sempre possibile stabilire le matrici da cui hanno avuto origine le copie positive, finora non si è riusciti a precisare l'anno di stampa delle diverse copie visionate e quindi a stabilire un ordine cronologico dei vari materiali.

Queste vicende si complicano e si intrecciano con quelle relative all'edizione per l'estero, che impegna il regista e la produzione per tutta l'estate del 1954. Nell'autunno dello stesso anno, Blasetti fa pervenire alla Lux una lettera contenente le indicazioni per l'edizione estera: i tagli apportati riguardano tutti e tre gli episodi iniziali (che i francesi sarebbero disposti a distribuire separatamente, come corti abbinati ad altri film) e La macchina fotografica, con la possibilità, in questo caso, dato il forte richiamo dovuto alla presenza di Sophia Loren, di reinserirlo a discrezione dei distributori. Cambia inoltre l'ordine degli episodi: Mara, Il pupo, Don Corradino, Casa d'altri, Scena all'aperto. "L'ordine" - scrive il regista - "è stato mutato allo scopo di tenere come ultimo quell'episodio che avesse la conclusione più definitiva". L'introduzione e il collegamento fra episodi è affidata sempre all'album di fotografie (alla lettera sono allegati in duplice copia i titoli di testa e quelli dei vari episodi in cui non si fa menzione di una voce over). È dunque probabile che l'edizione italiana prevedesse il commento e quella estera no, ma che nel rimontare e lavorare il negativo per le varie ristampe siano state fatte delle sovrapposizioni e questo spiegherebbe in parte l'esistenza di molteplici varianti (quella del deposito Blasetti, per esempio, contiene tutti e nove gli episodi, ma il Quartetto Cetra introduce solo il Bacio e la colonna ha il commento over di raccordo).

L'esito di queste ricerche sarà un'edizione DVD completa dei nove episodi con relativi raccordi e delle due colonne audio con e senza commento; l'uscita sarà necessariamente accompagnata da una documentazione che motivi le scelte operate.


Note

(1) Nel 1951 il film venne rieditato con l'aggiunta di un sottotitolo, I Mille di Garibaldi. La riedizione, a cura dello stesso Alessandro Blasetti, fu promossa dalla società di produzione Nembo Film, che aveva rilevato dalla Cines i diritti di 1860; nel documento indirizzato dal regista alla Direzione generale per la Cinematografia, lo scopo di questa operazione era "un nuovo lancio che porti questa opera - valida forse più di quando fu prodotta - a conoscenza del grande pubblico italiano e straniero". Questa riedizione, si legge nei documenti, presenta alcuni cambiamenti: la creazione ex novo del commento musicale, affidato al maestro Marinuzzi ed eseguito dal complesso orchestrale del Teatro dell'opera di Roma (il film, nella sua prima versione, non aveva commento musicale); il finale moderno dell'edizione del 1933 viene eliminato; il doppiaggio con i dialoghi e le inflessioni dialettali originali. Nell'edizione DVD sono disponibili e ampiamente documentate entrambe le versioni.

(2) Nell'archivio dell'Ente nazionale industrie cinematografiche (ENIC) è conservata una lettera di richiesta di una lista dialoghi relativa all'edizione definitiva del film. La lista dattiloscritta presenta un'aggiunta su foglietti spillati, in cui è riportato il commento over di Marcello Mastroianni.

(3) Il Centro cattolico cinematografico aveva classificato il film con un compromettente "AR" (visione riservata agli adulti con riserva). Dopo le modifiche apportate - "il taglio dell'episodio Scusi ma... e l'episodio di Totò trasformato in una farsa senza sottintesi", si legge in un comunicato della Lux - la casa di produzione chiede di riclassificare il film. La richiesta ha esito negativo, restano infatti forti obiezioni all'episodio Mara, in cui una ragazza rassegnata a fare la prostituta si innamora di un professore, e a Don Corradino, l'episodio sulle avventure di un inguaribile dongiovanni che finirà per incontrare la donna della sua vita.

(4) In questo episodio, interpretato da Alberto Sordi, un amante, scoperto in flagrante dal marito, riesce a cambiare le carte in tavola e ad andarsene tranquillamente, dopo aver duramente rimproverato il marito tradito.

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