Rivista "IBC" XX, 2012, 1
biblioteche e archivi / mostre e rassegne, itinerari
Bagnacavallo è fra i centri della provincia di Ravenna che si staccano dal contesto generale per una concezione della cultura che si potrebbe definire atipica. Camminare per le sue strade dà la piacevole sensazione di essere in un mondo appartato, in un luogo di altri tempi. È la particolare resistenza al mondo urlato di oggi e all'urgenza della fretta che sorprende e, personalmente, rassicura. E questa atmosfera ben si confa ad alcune attività culturali. Volendo sfiorare il campo musicale, pur non mancando manifestazioni legate alla contemporaneità, di maggior rilievo appaiono i fecondi rapporti che, da qualche anno a questa parte, si sono venuti a intessere fra la città e un gruppo musicale in particolare, l'"Accademia Bizantina", guidata da Ottavio Dantone e Stefano Montanari.
L'ensemble, nato a Ravenna nel 1983, ormai da diversi anni ha fatto di Bagnacavallo una delle sue basi. Nel 2011, per esempio, si è giunti al terzo appuntamento dei Concerti di San Girolamo, svoltisi nell'omonima chiesa. Per sei domeniche consecutive, dal 18 settembre al 16 ottobre, alla cittadinanza è stata proposta, con ingresso a offerta libera, l'esecuzione di musiche scritte tra il Cinquecento e il Settecento. L'ottima acustica della chiesa ha fatto anche sì che fosse scelta come teatro di incisioni discografiche da parte del gruppo. Pochi giorni prima dei Concerti, poi, nei locali dell'ex convento di San Francesco si era tenuta una masterclass curata dal primo violino del gruppo, e altre manifestazioni sono in programma nel corso del 2012.
In vista di un auspicabile allargamento di questa collaborazione, assume ancora maggiore interesse la presenza a Bagnacavallo di un corpus di oltre cento spartiti di musica, scritti fra il XVI e il XIX secolo, custoditi nella Biblioteca comunale "Giuseppe Taroni" e qui giunti proprio dall'ex convento di San Francesco. È con emozione che abbiamo consultato una parte di questi documenti, che sono tuttora in attesa di una rigorosa catalogazione. È difficile spiegare la sensazione che si prova nel toccare la carta da musica di colui che fu uno dei maestri di Mozart, padre Giovanbattista Martini (1706-1784), presente con tre composizioni, oppure quella di Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), di cui sono conservate due opere. Lo spartito più antico è di mano di Claudio Merulo, vissuto fra il 1533 e il 1604: i suoi Cinque ricercari, dato il pregio del codice, sono visibili solo in fotocopia. Lo stato di conservazione dei manoscritti appare buono e la loro leggibilità agevole. E lo stesso si può dire del centro storico di Bagnacavallo, in cui si avverte una solida rispondenza fra il tessuto sociale e civile e il suo respiro culturale.
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