Rivista "IBC" XIX, 2011, 4

Dossier: Storie di Risorgimento - L'Unità d'Italia vista dall'Emilia-Romagna

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Uno sguardo leggero: "Scatti di Unità"

Maria Pia Guermandi
[IBC]

Un occhio diverso sull'anniversario dell'Unità, dalla parte di chi le celebrazioni non le ha organizzate, ma le ha vissute come semplice cittadino. Questo l'obiettivo del concorso fotografico che la redazione web del sito IBC ha organizzato durante la scorsa estate. "Scatti di Unità" voleva raccogliere, come abbiamo scritto, le testimonianze per immagini di come questo momento della nostra storia era vissuto nel quotidiano incontro con le tracce di quell'esperienza. Nelle nostre città e paesi, ogni giorno, camminiamo accanto a statue, targhe, monumenti che celebrano eventi e personaggi del nostro Risorgimento: attraverso il concorso abbiamo domandato di rileggere quei luoghi con occhio meno distratto e di ripensare ai protagonisti e agli ideali che animarono un periodo complesso di battaglie contro il dispotismo e il conformismo.

Lanciato attraverso il social network Flickr, il concorso è terminato il 31 agosto. Fra le molte foto pervenute sono state selezionate le 5 vincitrici, 4 delle quali sono state inserite in questo dossier (per vederle tutte: www.ibc.regione.emilia-romagna.it/wcm/ibc/gallery/gallery_testata/concorso_foto.htm). Di stile e temi molto diversi fra loro, l'immagine che ci trasmettono è difficilmente etichettabile. C'è la foto del monumento tradizionale, ma con un'inquadratura che lo attualizza e ne sottolinea il carattere di rivolta dell'eroe rappresentato, Ciro Menotti. E poi l'immagine di un luogo, il capanno Garibaldi, legato a un altro momento tragico, quale fu la fuga dell'eroe dalle milizie pontificie che lo inseguivano dopo il crollo della Repubblica romana. In questo caso il titolo, Garibaldi fu ferito, anch'esso opera dell'autrice della foto, attraverso un cortocircuito metonimico richiama un altro episodio della saga garibaldina - il ferimento d'Aspromonte - e riproponendo l'incipit di un notissimo motivetto a marcetta si pone in contrappunto di alleggerimento rispetto all'immagine stessa. E ancora il davanzale, ripreso al contrario, con il tricolore appeso, sottolinea con un semplice escamotage le contraddizioni che hanno segnato la celebrazione dello scorso marzo. A testimonianza delle molteplici rievocazioni storiche che hanno connotato questo anniversario, ecco l'assalto dei garibaldini di oggi, tutti rigorosamente dotati di occhiali. E, infine, il manichino che regge il simbolo tricolore ci rimanda all'aspetto più superficialmente mercantile delle celebrazioni, ma non per questo meno indicativo.

Poca retorica, ci sembra, ma anche, forse, uno sguardo distaccato e lontano dal pathos di quegli eventi, in cui sostanzialmente, rispetto alla riflessione sul passato, prevale la preoccupazione per il presente. Questa brevissima nota, facendosi interprete non autorizzata delle intenzioni degli autori, ne rischia inevitabilmente il fraintendimento, ma è opinione condivisa di tutta la giuria - la redazione del sito - che le foto inviate, tutte, nel loro insieme, raccontino di un paese che è ormai molto lontano dallo spirito degli anni risorgimentali, più dubbioso e inquieto che incline a celebrazioni collettive.

Le immagini ci restituiscono frammenti di un presente a cui sono estranee le rappresentazioni corali, in cui quasi mai (come invece ci saremmo aspettati) gli uomini di oggi si mettono direttamente a colloquio con i segni del passato, sintomo ineludibile che quella storia è ormai archiviata, museificata; e anche quando, come nel caso dei moltissimi eventi celebrativi di questo anniversario, ne riemerge il ricordo, anche in quel momento tendono a prevalere, nell'interpretazione dei nostri autori, seppure con intendimento critico, le sottolineature collaterali: il farsi merce o festa per turisti, il dettaglio che svela l'irreparabile distanza da un sentimento di patria ormai definitivamente tramontato in quell'intensità e in quegli ideali.

Proprio perché inaspettate, come dicevamo, le immagini ci consegnano uno sguardo ancora più prezioso, che abbiamo deciso di regalare attraverso la riproduzione delle immagini vincitrici in una serie di cartoline destinate a essere distribuite dall'Istituto in occasioni future. Documenti significativi, nella loro parzialità, di un presente dai molti dubbi.

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