Rivista "IBC" XIX, 2011, 4
musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni, storie e personaggi
"Bologna nel Settecento era una città inquieta. Soffiava sotto i portici il vento della trasformazione, portando la brezza delle nuove correnti di pensiero che stavano illuminando l'Europa. Arti e scienze al servizio dell'uomo osavano oltrepassare i confini prestabiliti, rompere gli schemi del passato per esplorare le possibilità del futuro". Un futuro che oggi è diventato presente e che può godere di tutte quelle conquiste, scientifiche e di genere, avviate nel Settecento, periodo comunemente conosciuto come il "secolo delle donne": da Cristina Roccati ad Anna Morandi, da Clotilde Tambroni a Maria Dalle Donne.
Laura Maria Caterina Bassi fu la prima laureata, proclamata nel 1732 dottoressa in filosofia, lettrice di Filosofia, socia onoraria dell'Accademia delle Scienze. Oggi la storia di questa eccezionale donna e le sue ricerche in ambito scientifico vengono rivisitate e ricostruite in Laura Bassi. Una vita straordinaria, l'inedito e approfondito ritratto che la regista Enza Negroni ha realizzato per Proposta Video di Valeria Consolo, con la collaborazione ai testi di Marta Franceschini. Le citazioni con cui inizia e termina questa recensione sono tratte proprio dal film documentario.
Presentato in occasione del III centenario della sua nascita (1711-2011), durante la mostra "Laura Bassi e le altre filosofesse di Bologna" (curata da Marta Cavazza e inaugurata il 29 settembre 2011 presso la Casa Saraceni di Bologna), il film ripercorre tutti i momenti significativi della vita di Laura Bassi, partendo dalla scuola, dalle teorie di influenza newtoniana, fino ai nuovi orizzonti scientifici di cui ella rappresentava una novità assoluta, una preziosa rarità: la prima e unica donna in Europa ad aver ottenuto una cattedra universitaria. Un evento che a Bologna era stato celebrato con grande solennità, e che aveva coinvolto senatori e cardinali - tra i quali Prospero Lambertini, futuro papa Benedetto XIV - oltre all'intera cittadinanza, che era solita accorrere in eventi di tale straordinarietà.
Attraverso la voce narrante di Francesca Mazza - che racconta la storia di una donna di raffinata cultura, mostrando documenti e passi delle sue corrispondenze, oltre alle preziose immagini pittoriche che affrescano e restituiscono le atmosfere di quel periodo - il film scandisce, con le note della meravigliosa colonna sonora di Tiziano Popoli, ogni singolo evento che ha contribuito alla "nascita della Vergine Minerva bolognese": dagli studi in età infantile (proseguiti in segreto per sette anni e sotto l'egida del dottor Gaetano Tacconi, che le insegnò le stesse materie studiate dai suoi coetanei maschi nei collegi e nelle università), all'adolescenza, quando il dottor Tacconi decise che "era tempo di raccogliere il frutto delle sue fatiche, e invitò i suoi dotti colleghi a esaminare la studentessa prodigio destando stupore e incredulità tra gli sguardi di chi l'ascoltava". Fino ad arrivare al matrimonio con il dottor Giuseppe Veratti, medico e scienziato che percorreva come lei "la stessa strada delle Lettere" e che le aveva promesso di non ostacolare i suoi studi.
Nel corso della sua vita pioneristica, però, Laura dovette cedere ad alcuni compromessi dettati dalla riluttanza di una cultura tutta al maschile, e solo a 45 anni dalla laurea la dottoressa Bassi ottenne finalmente l'incarico di professore di Fisica sperimentale presso l'Istituto delle Scienze, alla pari dei suoi colleghi, senza più limiti dovuti al genere. "Tre secoli dopo, la sua vittoria ci riguarda ancora tutti, donne e uomini del presente, liberi di accedere alle opportunità che lei conquistò per prima. Nel processo che conduce alla parità dei diritti, ci resta il compito di onorare il suo passo, mentre varca una memorabile soglia, con ammirata gratitudine".
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