Rivista "IBC" XIX, 2011, 3
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / editoriali
Nel momento in cui sono stato chiamato a ricoprire la prestigiosa carica di presidente dell'Istituto Beni Culturali, mi pare doveroso dare testimonianza a chi mi ha preceduto, il professore Ezio Raimondi, della straordinaria opera svolta in tutti questi anni, tale da consentire di mantenere elevato nella nostra regione il livello di attenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale.
Non è la prima volta che mi misuro con le problematiche proprie dell'IBC, in quanto sono già stato per due mandati suo consigliere, proseguendo in seguito, sotto altra veste, a occuparmene.
Questa mia nuova "avventura" assieme ai collaboratori tutti dell'IBC comincia, però, in un momento di particolari difficoltà nel nostro Paese. Difficoltà che solitamente implicano una sottovalutazione del ruolo fondamentale che la dimensione culturale ha per lo sviluppo della società. Ma spesso le crisi sono anche occasione per individuare strade nuove e proficue, che dischiudano inattesi panorami progettuali per il futuro.
Quello che non possiamo dimenticare è il programma che fu alla base della fondazione dell'IBC stesso, vale a dire sapere leggere e conoscere il territorio regionale, non solo e non tanto sotto un profilo "tecnico"; bensì facendo riferimento a una sua valutazione complessiva come ineliminabile serbatoio della storia di quanti, generazione dopo generazione, vi hanno vissuto e vi hanno lasciato il segno della loro presenza.
Solo in questo modo riusciremo a costruirci una presenza "alta" nei processi decisionali relativi alle politiche territoriali, divenendo partecipi ascoltatori di quanto proviene dalle comunità locali per offrirne un'indispensabile sintesi alle istituzioni deputate a fare le opportune scelte.
Nella speranza di realizzare al meglio simili propositi, spero di allargare il dialogo con i lettori di questa rivista che esprime molti dei valori di cui l'IBC è portatore.
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