Rivista "IBC" XIX, 2011, 1

territorio e beni architettonici-ambientali / immagini, pubblicazioni, storie e personaggi

Vittorio Savi (1948-2011), architetto e storico dell'architettura.
Buongiorno, Vittorio

Piero Orlandi
[IBC]

Molte più cose si dovrebbero dire di Vittorio Savi (1948-2011), architetto e storico dell'architettura, di quante non vengano alla memoria qui e ora, spinti dall'emozione di volerlo ricordare subito, anche se sommessamente. Vittorio è stato coinvolto in profondità nel lavoro delle istituzioni culturali della nostra regione. Andando indietro negli anni risalta, ancora viva perché davvero brillante nell'acutezza del pensiero, la sua giovane impresa del 1981, quando pubblicò il saggio Immagine di paesaggio urbano contemporaneo nel catalogo Paesaggio, immagine e realtà, pubblicato da Electa in occasione della mostra omonima tenutasi alla Galleria d'arte moderna di Bologna.

Presentò, in quell'occasione, una serie di 33 foto di Luigi Ghirri dedicate alle città della pianura padana (con un'introduzione dell'autore). Emerge in modo netto, dall'insieme delle foto e dei testi dei due amici autori, un'intuizione precoce di quanto il territorio, definito ostinatamente e nostalgicamente rurale, fosse invece ormai, sin da quegli anni, testimone dell'invasione della città e delle sue forme contemporanee. Poco dopo, Savi, studioso di Aldo Rossi e autore di un libro fondamentale sull'opera dell'architetto milanese, L'architettura di Aldo Rossi (1985), volle che Ghirri presentasse su "Lotus" numero 38 del 1983 il cimitero modenese di San Cataldo. Anche in questo caso (come già avvenne con Lucio Gambi lavorando alla mostra bolognese sul paesaggio) creò intorno a sé contrasti proficui sui modi e sul ruolo della fotografia di architettura.

Su questo tema - di cui era raffinato conoscitore in quanto studioso, architetto e fotografo - ha scritto pagine da ricordare. Tra queste, L'ombra dell'ora, un testo contenuto nel catalogo di una mostra reggiana del 1990 a cura di Luigi Ghirri e Laura Gasparini, In prospettiva. Fotografie di architettura in Europa. Per l'Istituto regionale per i beni culturali (IBC) ha collaborato, nel 2005, a Quale e Quanta. Architettura in Emilia-Romagna nel secondo Novecento, scrivendo un testo sull'ingegnere ferrarese Carlo Savonuzzi (1897-1973), e soprattutto ideando il filmato Buongiorno architettura, buonanotte architettura, prodotto da Filmwork di Trento. Del volume suggerì strenuamente il titolo, non condiviso da tutti i componenti del gruppo di lavoro, ma senza dubbio preciso, precisissimo su ciò che esso contiene - e sulla domanda a cui spera di sapere rispondere: "Qual è e quant'è l'architettura di qualità del secondo Novecento in Emilia-Romagna?" - e anche, nella sua ostentata ovvietà, molto facile a ricordarsi.

In seguito collaborò al processo di monitoraggio del primo programma attuativo della legge regionale sulla qualità architettonica, riferendone in un convegno ferrarese al Salone del restauro del 2006. Un suo testo, dal titolo Atto mancato, è stato poi pubblicato nel 2007 in Uno Sguardo lento. L'Emilia-Romagna nelle raccolte fotografiche dell'IBC, dove Vittorio torna in modo divertito e divertente a ricordare il disaccordo provocato, nel 1981, dalla scelta difficile e controversa delle foto "padane" di Ghirri, che Gambi, fautore soprattutto di una fotografia aerea e zenitale, più geografica che antropologica ed estetica, osteggiava. Prese parte anche al ciclo di conferenze poi raccolto da Urban Center Bologna nel volume Città storica contemporanea con la collaborazione dell'IBC e della sezione regionale dell'Istituto nazionale di urbanistica.

Insomma, una vicinanza affettuosa, costante, sempre portatrice di idee generose, di stimoli pertinenti, efficaci. Venne infine a Bologna a ricordare il cinquantesimo anniversario della morte dell'architetto bolognese Alberto Legnani (1894-1958), che celebrò con una conferenza tenutasi il 15 novembre 2008, a lungo intrattenendosi su una sola fotografia dell'architetto, ritratto in sella alla sua bicicletta in via Rizzoli. Avrebbe dovuto incontrare chi scrive, come promise caparbiamente ancora nello scorso ottobre, rispondendo con sofferente entusiasmo via e-mail. Ma le cose sono andate molto diversamente. Buongiorno Vittorio, buonanotte Vittorio. Grazie per la disponibilità e l'amicizia.

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