Rivista "IBC" XIX, 2011, 1

territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni

Riordinato e inventariato, l'Archivio della Sezione modenese di "Italia Nostra" può raccontare ancora meglio la storia delle sue campagne a difesa del territorio.
Riordinare le battaglie

Enrica Manenti
[associazione "Italia Nostra", sezione di Modena]
Jessica Pagani
[archivista]

Il progetto "Archivi-a-Mo", promosso dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena (www.fondazione-crmo.it), ha stimolato l'iniziativa di riordinare e inventariare l'Archivio della Sezione modenese di "Italia Nostra" (www.italianostra.org). L'Associazione è stata tra i primi soggetti a presentare un progetto di questo tipo: per realizzarlo sono stati impiegati diversi mesi del 2008 e del 2009. L'intervento, quasi completamente finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena, si è avvalso, per l'inventariazione, della piattaforma IBC-xDams messa a disposizione dall'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC), e della collaborazione di Mirella Maria Plazzi (IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari) e di Laura Niero (Centro di documentazione della Provincia di Modena). Per la Fondazione lo stato di avanzamento dei lavori è stato seguito da Marco Cattini.

All'inizio dei lavori, il materiale documentario, consistente in circa 20 metri lineari, si presentava per lo più condizionato in buste e in misura minore in forma sciolta all'interno di scatoloni. In sostanza si trattava del primo intervento di ordinamento delle carte a seguito del trasferimento della sede dell'Associazione dall'Ex-Caserma Santa Chiara di Modena agli uffici della nuova sede in via Fonteraso, generosamente messi a disposizione da alcuni soci. A un primo esame, è stato rilevato che l'archivio era composto di due fondi principali: da una parte i documenti amministrativi, dall'altra i documenti relativi a specifici problemi ed emergenze del territorio, affrontati negli anni dalla Sezione. Quest'ultimo tipo di documentazione era ben distinguibile per il fatto che si presentava condizionato in fascicoli tematici recanti il nome di località o comuni del territorio modenese, di mano autografa (come si è visto poi) dell'attuale presidente della Sezione, Giovanni Losavio.

La prima fase del lavoro è consistita nell'identificare i fascicoli tematici e nell'esaminare il materiale restante. Durante questa fase sono state rinvenute 86 carpette che formano due serie cronologicamente successive l'una all'altra, rispettivamente di 40 e 46 pezzi. Tali carpette risultano essere in qualche modo un ibrido tra la documentazione amministrativa e i fascicoli tematici, in quanto le carte in esse contenute (carteggio, rassegna stampa, opuscoli informativi) riguardano sia la gestione della Sezione dal punto di vista amministrativo, sia le "battaglie" condotte nella città di Modena e nel territorio della provincia.

Etichette apposte sul dorso o sulla coperta anteriore di queste carpette riportano titoli specifici, come per esempio: "Consiglio regionale",1 "Corrispondenza Soci", "Accademia militare", "Edilizia privata"; inizialmente, quindi, si era pensato che si trattasse di fascicoli costituiti su base tematica dagli obiettori di coscienza (in servizio presso l'Associazione fino al 1999), una base creata a posteriori rispetto alla formazione dell'archivio, per reperire più facilmente documenti relativi a un particolare problema. In realtà le intestazioni e le numerazioni delle carpette rispondevano entrambe a un sistema di titolario-protocollo utilizzato tra il 1980 e il 1988, periodo durante il quale era presidente di Sezione Gabriella Guandalini. Tale metodo di organizzazione delle carte era poi stato utilizzato anche in seguito, seppure con alcune modifiche. Questo sistema, considerato dunque originario, è stato mantenuto e ripristinato quando necessario.

Si è quindi proceduto all'analisi e all'intervento sulle carte sciolte che documentavano la parte amministrativa nell'arco cronologico dal 1962 al 1980: le carte si presentavano prive di condizionamento e assemblate in mazzi senza alcun ordine apparente. Dato che si trattava di materiale anch'esso dotato di classifica, quasi certamente apposta a posteriori in fase di creazione del primo titolario-protocollo, si è scelto di rispettare tale sistema. Pertanto sono state individuate le seguenti serie: statuto e organi consiliari, Consiglio direttivo, verbali delle riunioni del Consiglio direttivo, segreteria generale, soci, protocolli, carteggio amministrativo, carteggio con il Consiglio regionale, iniziative promosse da altre sezioni. La documentazione è stata condizionata in fascicoli, ordinati al loro interno su base cronologica.

La sezione dell'archivio sicuramente più interessante, soprattutto dal punto di vista della ricerca storica, è quella titolata "Battaglie della sezione: attività volte alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico e naturale del territorio modenese". Si tratta di fascicoli tematici creati al momento di un particolare problema o di un'emergenza relativa alla salvaguardia di beni artistici, architettonici, archeologici, culturali in genere, oppure di beni ambientali e paesaggistici. In questi dossier troviamo prevalentemente lettere ricevute e copie di lettere inviate tra la Sezione e le Amministrazioni comunali, dalle soprintendenze competenti, dalle associazioni ambientaliste operanti nel territorio e da privati cittadini, che in molti casi collaboravano con l'Associazione denunciando fatti non altrimenti rilevabili. A corredo si trovano numerosi opuscoli informativi sulla zona o sull'edificio coinvolti, e interessanti ricerche storiche, architettoniche o culturali relative all'oggetto, in genere prodotte per l'occasione da attivisti o collaboratori dell'Associazione e per lo più inedite.

Particolarmente corposa è la documentazione relativa al centro storico di Modena, dove la Sezione opera in modo più diretto e massiccio. Per citare solo alcune tra le battaglie condotte da "Italia Nostra" a Modena si possono ricordare: la salvaguardia del Teatro Storchi e delle porte antiche del Duomo, la tutela dei parchi pubblici, l'allontanamento dal centro storico delle automobili, la riorganizzazione delle civiche raccolte museali, i restauri di edifici e di opere singole. Nell'area provinciale sono da segnalare non solo gli interventi su importanti manufatti o aree naturali (Villa Sorra di Castelfranco Emilia, il Palazzo e il Parco Ducale di Sassuolo) ma anche il sistematico lavoro di osservazioni elaborate per i piani regolatori dei comuni della provincia. Per quanto concerne il territorio provinciale, la documentazione riguarda tutta l'area con parziali eccezioni per San Felice sul Panaro,2 per Carpi e per Spilamberto dove operano sezioni di "Italia Nostra" di livello comunale che conservano a tutt'oggi il loro archivio.

Nel 2009 l'attività di riordino e descrizione del materiale archivistico si è concentrata sulle carte consegnate alla Sezione dal presidente Giovanni Losavio, carte che si pensava potessero integrare efficacemente la documentazione già riordinata.3 Questo materiale documentario era inizialmente condizionato all'interno di 30 buste: in parte fascicolato, in parte in forma sciolta. La documentazione era costituita da fascicoli tematici in gran parte perfettamente integrabili con quelli già presenti nell'archivio della Sezione. In alcuni casi si è potuto constatare che la documentazione conservata in fascicoli non poteva essere integrata sic et simpliciter con i dossier tematici, in quanto le carte erano sì prodotte da Giovanni Losavio, ma non sempre in veste di presidente della Sezione. Si sono infatti potuti individuare tre profili di attività di Losavio: quello in cui operava in veste di presidente dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (1976-1983), quello in cui operava in veste di vicepresidente (1987-1989; 1995-1998) e poi di presidente (2007-2009) dell'Associazione nazionale "Italia Nostra", e infine quello in cui operava in veste di vicepresidente del Consiglio regionale per l'Emilia-Romagna della stessa Associazione (1984-1986).4

In seguito a un confronto con Losavio, sono stati riconsegnati al proprietario i documenti da lui prodotti come presidente dell'IBC, mentre sono stati oggetto di ordinamento e descrizione archivistica i documenti relativi all'attività dell'Associazione a livello nazionale e regionale. Queste carte, pur riguardando le stesse problematiche e pur essendo conservate nel medesimo luogo, si configurano come un archivio a sé stante, separato da quello della Sezione in quanto creato da un differente soggetto produttore.

Al termine del lavoro svolto sulla documentazione cartacea, si è proceduto a redigere un elenco dettagliato delle diapositive e delle fotografie (sia positivi che negativi) che costituiscono il fondo fotografico dell'archivio. Tale elenco è stato poi riversato nel programma informatico, dove è stata creata una scheda per ogni gruppo di fotografie o di diapositive, che originariamente erano suddivise su base tematica. Non è stato possibile, ma sarebbe sicuramente utile, completare il lavoro con la catalogazione analitica e la digitalizzazione delle fotografie, preziose perché documentano edifici, manufatti e biotopi non più esistenti o fortemente modificati.

Il lavoro sulle carte è stato anche di stimolo per la creazione di un titolario per le carte della Sezione, finalizzato a una corretta tenuta dell'archivio corrente. L'inventario, che nel suo insieme consiste in circa 500 schede descrittive, corrispondenti ad altrettante unità archivistiche, è consultabile dall'ottobre del 2010 nel sistema informativo IBC Archivi (archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it/ibc-cms/). L'archivio - consultabile su appuntamento nella sede attuale della Sezione presso l'Accademia nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena - risulta essere di particolare interesse perché, documentando decenni di attività dell'Associazione, segnala l'attenzione di numerosi cittadini per la tutela e la salvaguardia dei beni artistici, culturali e naturali. Per queste peculiarità può utilmente integrare gli archivi istituzionali degli enti locali e degli uffici dello Stato, per disegnare in modo più completo e vivace la storia del territorio di Modena e provincia.


Note

(1) Si tratta di un organo di livello regionale dell'Associazione; per la struttura statutaria di "Italia Nostra": www.italianostra.org/?page_id=41.

(2) La sezione di San Felice sul Panaro vanta il primato della più antica sezione locale in Emilia-Romagna.

(3) Giovanni Losavio è stato presidente a lungo, e in più riprese, della Sezione modenese: succeduto al primo presidente, Ennio Pacchioni, è stato seguito da Gabriella Guandalini, alla quale è poi subentrato fino a oggi.

(4) Losavio è stato vicepresidente all'epoca della presidenza di Carlo Volpe.

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