Rivista "IBC" XVIII, 2010, 3
biblioteche e archivi / pubblicazioni
Passeggiare tra gli stand della Fiera del libro per ragazzi di Bologna è una gioia per gli occhi e per l'intelletto. Respiri un'aria cosmopolita, incontri famosi illustratori che volentieri si "offrono" al pubblico, sfogli libri colorati, ben scritti e pieni di informazioni che affascinano anche chi "ragazzo" non lo è più da un pezzo. In questi volumi trovi le risposte alle tue dimenticanze o alle lacune scolastiche, impari tutto sulla geografia, da sempre la Cenerentola tra le materie scolastiche, sulla natura (avete mai visto un pitone albino?), sull'uomo e sulla storia (decisamente più utili dei nostri "Bignami", fedeli alleati in vista di un compito in classe o di un'interrogazione, ma spesso traditori).
Lo sguardo "planetario" che ti offre la Fiera ti fa anche notare che forse la "moda" dei dinosauri è in flessione e (finalmente! potrebbe esclamare qualche genitore con pile di volumi sul T-Rex e compagnia) si abbandona il Giurassico per scoprire epoche più vicine alla nostra. Per dare al tutto un tocco di avventura, si può partire giocando all'archeologo, per esempio, e tanti sono i libri per ragazzi che usano questa chiave per avvicinarsi alla storia antica. E così puoi imbatterti in un volume edito dalla casa editrice Carthusia che parla anch'esso di archeologia, ma di un particolare tipo di archeologia, quella del libro.
Il suo titolo, L'invenzione di Kuta, rimanda a uno degli otto racconti di Roberto Piumini che introducono piacevolmente le pagine storiche e tecniche curate da Adriana Paolini, mentre le tantissime illustrazioni sono affidate a Monica Zani. Kuta era un saggio che viveva nell'antico Egitto, quando ancora non esisteva la scrittura. Fu lui, secondo il racconto, il primo a inventare "dei segni che conservano il pensiero" e a fissarli sul papiro, e per questo divenne il maestro del "Grande Faraone Ramulasse Terzo". La fantasia di Piumini ci introduce così alla scoperta della nascita dell'alfabeto, le cui prime testimonianze (35 caratteri, tutte consonanti) portano nell'odierna Siria, a Ugarit. Questo accadeva più di duemila anni fa, per poi passare ai Fenici, con il loro alfabeto ridotto a 22 segni, ai Greci e così via.
La prima "pagina" nella storia della scrittura fu la tavoletta d'argilla, incisa da uno stilo appuntito e poi fatta asciugare. Sul papiro e sulla pergamena, invece, si scriveva con il calamo e si dipingeva con una canna dalla punta sfilacciata, usata come pennello. Dal IV secolo dopo Cristo si introdusse l'uso della penna volatile, soprattutto d'oca. Con la pergamena, poi, si diffuse anche la forma del libro che oggi conosciamo, decisamente più pratica del rotolo di papiro. Una sezione del volume è dedicata ai "colori del libro": gli Egizi furono tra i primi a decorare le pagine con immagini, anche se sono stati i miniatori medioevali a eccellere in tale arte con l'illustrazione di scene e personaggi e la decorazione delle iniziali. Gli esempi riportati sono tantissimi e le informazioni e le curiosità sul lavoro dei monaci copisti sono interessanti, non solo per i ragazzi dagli 8 ai 12 anni (la fascia d'età a cui principalmente si rivolge il libro), ma anche per gli insegnanti e gli operatori di biblioteca.
Alle biblioteche sono dedicate le pagine finali del libro. Ed è bello scoprire che a Roma, nel Trecento, c'erano almeno 28 biblioteche pubbliche, mentre il capitolo dedicato alle biblioteche medievali può essere lo stimolo per visitare uno degli esempi più significativi di biblioteca quattrocentesca, pressoché immutata nei secoli. Si tratta della Malatestiana di Cesena: inserita nel registro "Memorie del mondo" dell'UNESCO, ancora oggi emoziona il visitatore con i suoi 340 codici incatenati ai plutei lignei con catenelle di ferro battuto. E dopo il tuffo nel passato sarà ancora più piacevole avventurarsi tra i "segreti" e i "tesori" delle nostre biblioteche storiche e, chissà, magari prenotare una visita guidati da un bibliotecario o da un archivista. A proposito: al tempo dei Sumeri, il re Anatm cominciò la sua ascesa al trono proprio lavorando in un archivio...
R. Piumini, A. Paolini, M. Zani, L'invenzione di Kuta. La scrittura e la storia del libro manoscritto, Milano, Carthusia Edizioni, 2009, 72 pagine, 14,90 euro.
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