Rivista "IBC" XV, 2007, 4

territorio e beni architettonici-ambientali / immagini, pubblicazioni

Riti meridiani. Lo spazio urbano di Ferrara nelle fotografie di Daniele Lelli, Ferrara, Le Pagine, 2007.
Meridiani silenzi

Riccardo Vlahov
[IBC]

Già dal titolo, vagamente misterioso, e dalla bella foto panoramica che avvolge in sopraccoperta l'intero volume, Riti meridiani invita alla lettura delle eccellenti e numerose immagini in bianco e nero e dei testi che le precedono e accompagnano. Il sottotitolo, attenuando un poco quell'alone di mistero, ne precisa il tema, la rappresentazione dello spazio urbano della città di Ferrara, e svela il nome dell'autore delle immagini, l'ottimo fotografo Daniele Lelli, che si propone di realizzare un ritratto di questa città nei suoi diversi aspetti, dall'antico al moderno, dal centro alla periferia, dalle forme dell'architettura a quelle della natura inserita nel contesto urbano. Un buon ritratto deve riuscire a rappresentare non solo l'aspetto estetico e fisico, ma anche, e soprattutto, quella peculiare caratteristica interiore che spesso sfugge a uno sguardo superficiale. Questa considerazione vale sia per il ritratto di una persona che per il "ritratto" di una città; entrambi ci portano spesso a focalizzare e a mettere in evidenza il lato estetico, trascurando quello più nascosto, che ne costituisce lo "spirito" o l'"anima". Daniele Lelli, che unisce nel suo lavoro di ricerca fotografica una notevole perizia tecnica e una rara sensibilità, è riuscito a realizzare, serie dopo serie, immagine dopo immagine, un ritratto completo e profondo della città di Ferrara.

Dietro a queste immagini c'è il paziente lavoro del fotografo che si svolge attraverso un insieme di "riti": la pianificazione del lavoro, la ricerca dell'inquadratura e della prospettiva, la scelta della composizione, l'attesa del momento migliore e della illuminazione più adatta e infine le pazienti e accurate operazioni di sviluppo e stampa in camera oscura, che danno luogo alla concreta realizzazione delle fotografie. Ne risultano immagini di grande nitidezza, che si lasciano leggere a fondo, fino nei minimi dettagli messi in evidenza dalla forte luce meridiana. La città non appare deserta, ma silenziosa; vi troviamo a volte qualche persona in lontananza, sullo sfondo oppure leggermente defilata, presenze "discrete" e accessorie, mai collocate in primo piano, per non distrarre l'osservatore. Con questa sapiente "regia", l'autore riesce a conferire una sorta di continuità al tessuto urbano, dalla prestigiosa architettura storica al tentativo di ordine e razionalità di quella moderna, senza creare separazioni nette, rendendo visibile lo spessore della storia nell'avvicendarsi delle diverse forme architettoniche. Le immagini, suddivise in quattro serie che rappresentano temi differenti, ma pur sempre legati tra loro, sono precedute o per meglio dire "accompagnate" dai pregevoli saggi di Carlo Bassi, Roberta Valtorta, Andrea Emiliani, Roberto Salbitani, Francesco Nonino e Pierpaolo Campanini, che contribuiscono a delineare la figura e il lavoro dell'autore, rappresentandolo nella maniera più completa ed efficace, sia sul piano professionale che su quello umano e fornendone al lettore, a loro volta, un eccellente ritratto.

La qualità delle immagini è pienamente rispettata dall'ottima realizzazione editoriale e da un progetto grafico che ne esalta gli aspetti formali e di contenuto. Prodotte attraverso le rigorose tecniche tradizionali della fotografia analogica - quella con la "F" maiuscola: la fotografia digitale richiederebbe una differente definizione per evitare equivoci e confusioni - l'autore ne ha curato l'intero percorso produttivo, dalla ripresa in grande formato (centimetri 10 per 12) o in formato panoramico, fino allo sviluppo dei negativi e alla stampa, adottando metodi e tecniche sperimentati e perfezionati in oltre un secolo e mezzo di evoluzione della tecnologica fotografica, attualmente messi in crisi dall'invadenza della tecnologia digitale, che rischia di determinarne in breve tempo l'estinzione. Anche dal punto di vista tecnico, insomma, le fotografie di Daniele Lelli rappresentano lo "specchio" del loro autore: la curiosità e la profondità del suo sguardo, la capacità di analisi e di sintesi, il senso dell'estetica e la rigorosa perizia tecnica, nel rispetto della migliore tradizione dell'arte fotografica.

Riti meridiani. Lo spazio urbano di Ferrara nelle fotografie di Daniele Lelli, Ferrara, Le Pagine, 2007, 96 pagine, 26,00 euro.

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