Rivista "IBC" XV, 2007, 3
Dossier: Biblioteche e archivi di ente locale: il censimento 2004
biblioteche e archivi, dossier /
La lettura dei dati rilevati presso le biblioteche del Piacentino mette in luce un significativo miglioramento dello stato dei servizi; pur riscontrando ancora carenze e segni di precarietà, il quadro complessivo, tenendo conto dei punti di partenza, appare buono. Istituite, nella maggioranza dei casi a partire dagli anni Ottanta, le biblioteche del territorio hanno dovuto affrontare un lungo percorso di consolidamento; per circa un ventennio l'obiettivo prioritario della politica bibliotecaria della Provincia di Piacenza è stato indirizzato al rafforzamento della rete delle biblioteche, un periodo peraltro in cui la biblioteca della città capoluogo, la "Passerini Landi", versava in condizioni difficili, costretta in una sede inadeguata e con forti carenze di organico, impossibilitata a esercitare quelle funzioni di traino che altre biblioteche storiche hanno esercitato in numerose province dell'Emilia-Romagna.
Il 2000 ha segnato l'inizio di una nuova fase in cui, nel quadro dei principi e delle finalità previsti dalla nuova Legge regionale 18/2000, l'impegno della Provincia è stato indirizzato principalmente all'organizzazione sistemica, a scala provinciale, dei servizi bibliotecari. Nella consapevolezza che la condivisione delle risorse potesse costituire un'occasione strategica per la qualificazione degli istituti, con una scelta improntata alla cooperazione interbibliotecaria, nel triennio 2001-2003 sono stati avviati i progetti di costituzione di un catalogo collettivo provinciale, pubblicato sulla rete mediante l'OPAC (on-line public access catalogue), e di servizio di prestito interbibliotecario, che sta producendo risultati davvero soddisfacenti. Due interventi che, oltre a migliorare notevolmente l'offerta bibliografica e informativa delle biblioteche, hanno favorito la collaborazione tra bibliotecari, ampliando le occasioni di conoscenza e di confronto. Soprattutto due interventi che hanno portato alla costituzione, nel 2003 del Polo bibliotecario piacentino, un progetto realizzato grazie all'accordo tra la Provincia e il Comune di Piacenza, che ha individuato nella Biblioteca Passerini Landi il gestore tecnico del Polo. Per le singole biblioteche operare in un contesto cooperativo è stato determinante per avviare un processo di rinnovamento che ha portato all'adozione di una prassi operativa basata su criteri comuni, al miglioramento delle prestazioni, al potenziamento dell'offerta al pubblico, e ha notevolmente favorito le azioni di sviluppo per il conseguimento degli standard di qualità previsti dalla Regione.
Sempre nel triennio 2001-2003 la Provincia ha coordinato e gestito un progetto che ha consentito la creazione, ovvero la radicale riqualificazione, di sezioni ragazzi in 18 biblioteche, 14 delle quali ne erano in precedenza del tutto sprovviste. Un intervento che, al di là dei risultati molto apprezzabili in termini di accrescimento del numero degli utenti, dei prestiti, delle presenze, ha realizzato un restyling complessivo delle strutture bibliotecarie, che hanno ampliato gli spazi e messo in atto una più adeguata organizzazione funzionale degli stessi; in qualche caso la nascita della sezione ragazzi ha favorito la creazione di nuove sedi bibliotecarie.
La situazione degli archivi storici comunali del Piacentino appare invece piuttosto critica. Le maggiori carenze si riscontrano relativamente alle sedi, alla presenza di personale qualificato e sul fronte dei servizi al pubblico. Ma i dati sulla presenza di inventari e strumenti per la ricerca sono più confortanti, a conferma del fatto che diversi Comuni in passato hanno provveduto al riordino del materiale documentario. Recentemente, anche a seguito del censimento regionale che ha richiamato una certa attenzione sulla necessità di porre in essere adeguate attività di tutela, conservazione e gestione del patrimonio documentario, alcuni Comuni hanno intrapreso, o hanno manifestato l'intenzione di intraprendere, interventi volti all'adeguamento delle sedi, all'inventariazione informatizzata, a una organizzazione gestionale in linea con gli standard regionali.
Specialmente pare sia maturata la consapevolezza che, accanto alle funzioni di conservazione, l'Ente locale debba impegnarsi in azioni di valorizzazione del patrimonio archivistico, con particolare riguardo all'avvio di laboratori didattici con le scuole. Una nuova prospettiva dunque in cui si riscontrano segnali di una crescente coscienza della valenza culturale della documentazione archivistica, in cui diverse realtà stanno progettando un concreto ed efficace coordinamento tra i servizi di biblioteca e di archivio, e in cui cominciano a delinearsi anche progetti di sistema, previsti nell'ambito di associazioni intercomunali, mirati alla creazione di un database comune dei dati inventariali, iniziativa che, oltre a migliorare e ampliare le possibilità di ricerca e documentazione per il pubblico interessato, potrà incentivare l'avvio di forme di gestione associata dei servizi archivistici.
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