Rivista "IBC" XV, 2007, 1
musei e beni culturali / convegni e seminari, didattica, progetti e realizzazioni
"La guida, devi stare attento a non guardarla negli occhi, se no non ti molla più". Questa è una delle frasi pronunciate dai ragazzi che hanno partecipato ai focus group condotti da Alessandro Bollo della Fondazione Fitzcarraldo in occasione della ricerca "Non vado al museo! Esplorazione del non pubblico degli adolescenti". Obiettivo dell'Assessorato alla cultura della Provincia di Modena, che ha commissionato la ricerca e ha organizzato il convegno "Musei Giovani. Idee, progetti e passioni" (Modena, 24 novembre 2006), era proprio quello di comprendere come il museo può porsi nei confronti degli adolescenti e dei giovani.
Si tratta di uno dei temi più attuali nel dibattito museale: i giovani, infatti, rappresentano per i musei di tutto il mondo un target molto difficile da raggiungere e da coinvolgere con continuità. La popolazione giovanile rappresenta una fascia di pubblico debole e discontinua ma che allo stesso tempo riveste un ruolo assolutamente strategico nel medio-lungo termine in quanto costituisce il tessuto economico e sociale delle città che saranno. Appare quindi urgente individuare strategie efficaci e metodi comunicativi specifici in grado di trasmettere alle nuove generazioni un'immagine lontana da quella polverosa a cui i musei spesso sono associati. Per questo la ricerca di un linguaggio moderno ed efficace, in grado di avvicinare i ragazzi ai beni culturali, è diventato l'obiettivo di numerosi studiosi e operatori culturali presso i maggiori musei del mondo.
Si è visto, infatti, che nei casi in cui vengono messi a punto dei programmi appositamente pensati, si genera nei ragazzi una partecipazione emotiva e intellettuale di gran lunga maggiore rispetto a interventi di tipo più tradizionale. Così il convegno di Modena - curato da Luigi Benedetti, Lauretta Longagnani, Margherita Sani e Alba Trombini - ha raccolto esperti di varie discipline, tra cui lo psicologo Gustavo Pietropolli Charmet, il regista teatrale Gianluigi Gherzi, il museologo Daniele Lupo Jalla, che hanno affrontato il tema da diversi punti di vista dando luogo a un dibattito ricco di stimoli.
I numerosi progetti presentati, realizzati in Italia e all'estero - tra cui quelli del Centro servizi educativi del Ministero per i beni e le attività culturali, dei Musei nazionali del Galles, del Moderna Museet di Stoccolma e del Centro di arte contemporanea di Varsavia - pur molto diversi nei contenuti, hanno tutti come comune denominatore il fatto di rendere i giovani protagonisti attivi. Attività di consulenza, dove gruppi di ragazzi opportunamente guidati forniscono suggerimenti su allestimenti e strategie di comunicazione; attività di formazione per educatori alla pari, in cui i giovani vengono preparati per essere le guide e gli educatori dei propri coetanei; attività di allestimento, nelle quali i ragazzi si formano per divenire curatori di mostre ed eventi; laboratori con gli artisti per sperimentare tecniche e attività creative con professionisti; gruppi di discussione su temi specifici; questi sono solo alcuni degli esempi di attività possibili.
Il convegno ha dato voce anche ai diretti interessati, i giovani coinvolti attivamente nel progetto "Adolescenti e Musei" condotto da Alba Trombini. L'intensità emotiva e la spontaneità con cui gli stessi ragazzi hanno presentato il loro lavoro al convegno testimonia il successo di questo tipo di iniziative. Per informazioni relative anche alla pubblicazione degli atti: www.museimodenesi.it; cultura@provincia.modena.it.
Azioni sul documento