Rivista "IBC" XIV, 2006, 3

musei e beni culturali / mostre e rassegne

"Favolose canzoni: musica da vedere, libri da ascoltare", Museo della città di Rimini, 1 luglio - 31 agosto 2006.
"Parole, parole, parole..."

Sara Decembrile
[laureanda in Filosofia all'Università di Bologna]

Il silenzio del Museo della città di Rimini, nelle giornate comprese tra il primo luglio e il 31 agosto, è stato spezzato dalle note di filastrocche e canzoni così conosciute da chiunque che era impossibile non fischiettarle. Erano in mostra le tavole originali di artisti che con la loro matita hanno seguito il ritmo di filastrocche famose o delle canzoni del repertorio italiano d'autore. Un pannello firmato da Paola Pallottino introduceva la mostra con una frase di Paul Klee: "Recentemente ho tradotto in termini figurativi un'immagine musicale". L'esposizione è nata da un'idea di Carlo Gallucci, che ha chiesto a dieci artisti di fama di illustrare una dozzina di popolari canzoni italiane, corredandole di CD. I libri, come la mostra, sono consigliati dai 3 ai 99 anni perché, oltre al progetto pedagogico che mescola il linguaggio visivo e quello uditivo, fondono le suggestioni poetico-musicali e le soluzioni stilistico-espressive dei singoli illustratori. "È musica per gli occhi", ha detto Oliviero Toscani: "Basta un tratto di matita, o un motivo fischiettato, per sprigionare una grande energia! Illustratori e musicisti possono cancellare tutto ciò che li infastidisce e colorare tutto ciò che più gli piace".

Emanuele Luzzati, con la tecnica del pastello e collage e l'iconografia del cantastorie, ha disegnato i personaggi della canzone di Angelo Branduardi Alla Fiera dell'Est e le avventure di Pasqualino Marajà di Domenico Modugno e Franco Migliacci. Pablo Echaurren, attraverso la tecnica del pennello acrilico e aniline, ha sottolineato con sonoro cromatismo il contenuto eversivo della filastrocca Girotondo di Fabrizio De Andrè. Joshua Held ha prestato il suo universo animale al tormentone di Jannacci, Dario Fò, e Fiorenzo Fiorentini Vengo anch'io, no tu no. In esposizione c'era uno studio su carta per stampa digitale che rappresentava la scena dello zoo comunale, dove a essere ingabbiati non erano gli animali ma gli uomini che guardano la TV, che guidano imbronciati, che sono soldati o cacciatori.

Gino Paoli è lo scrittore, il cantante ma anche il curatore dei disegni in tecnica mista di matite e acquarello della Gatta. Stilizzati erano sia i protagonisti di Paolo Cardoni, che con pennarello su carta ha creato le immagini per l'inno alla Resistenza Bella ciao, sia gli animali di Osvaldo Cavandoli per la famosissima Vecchia fattoria del Quartetto Cetra. Altan ha disegnato, con pennarello e computergrafica, la raccolta La papera, la pulce e l'orologio di Vinicius De Moraes e Ci vuole un fiore di Gianni Rodari.

Valente Andrea, con l'ecoline, ha letto in chiave caricaturale la canzone di Cochi e Renato La vita l'è bella. Ugo Nespolo, con squillanti geometrie e colori molto vivaci, ha raccontato Una zebra a pois di Lelio Luttazzi. Mentre le immagini de L'uovo o la gallina di Giorgio Faletti e Angelo Branduardi erano un gioiello di esemplari e felici invenzioni grafiche realizzate da Chiara Rapaccini con l'acrilico. Come per magia i soggetti dei disegni sono usciti dalla carta per trasformarsi in sagome tridimensionali di grandi dimensioni rendendo ancora più vivace l'atmosfera. La mostra era dedicata a Franco Gallucci ed è stata ideata da "Cartoon Club" per il "XXII Festival internazionale del cinema d'animazione e del fumetto" ( www.cartoonclub.it/mostre.htm).

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