Rivista "IBC" XIII, 2005, 3
musei e beni culturali / progetti e realizzazioni, restauri, pubblicazioni
Quando la cultura illuminista e le disposizioni amministrative napoleoniche decretarono la necessità di realizzare idonee aree cimiteriali al di fuori dell'area urbana, sopprimendo la consuetudine di tumulare i defunti nelle chiese o in aree a queste limitrofe, la maggior parte delle città si adeguò affidando a ottimi architetti la realizzazione dei nuovi cimiteri. A partire dai primi dell'Ottocento e in parte nel Novecento si vanno quindi costituendo in Europa complessi cimiteriali straordinariamente significativi sia sotto il profilo architettonico che per la ricchezza dei manufatti plastici presenti, tanto da poter essere definiti a pieno titolo musei a cielo aperto.
Da un lato questi complessi sono una sorta di repertorio della scultura degli ultimi due secoli, dall'altro racchiudono intere pagine di storia di città e nazioni, non mancano inoltre di rispecchiare gusti e costumanze dei diversi strati sociali. Molteplici ragioni concorrono quindi a farne un patrimonio d'arte e di cultura europea, ma se per alcuni cimiteri celeberrimi è un dato scontato non lo è altrettanto per la maggioranza di questi luoghi, che tuttora resta un ambito poco studiato e ancor meno tutelato.
Tuttavia negli ultimi tempi è andata crescendo una certa sensibilità nei confronti di questi siti, tanto che nel 2001 viene avviata un'iniziativa che vede coinvolti alcuni ministeri e comuni europei che insieme fondano l'Association of Significant Cemeteries in Europe (ASCE, www.significantcemeteries.net), la cui prima finalità è accrescere la consapevolezza del significato di questi luoghi sia negli amministratori che negli istituti di studio e ricerca, dando vita a una serie di iniziative volte a incrementare una diffusa conoscenza dei cimiteri monumentali e del loro valore.
L'ASCE ha inoltre lo scopo di favorire lo scambio di esperienze, confrontare le problematiche conservative nonché le molteplici tecniche di restauro adottate. Tra le numerose iniziative comuni organizzate risulta di particolare importanza "SCENE", un progetto europeo promosso dal Comune di Bologna (che ne è il coordinatore nella persona di Mauro Felicori), dal Dipartimento per la protezione del patrimonio culturale della Lituania, dal Comune di Lubiana (Slovenia) e dall'Amministrazione dei cimiteri della città di Stoccolma (Svezia). Proprio grazie a questo progetto sono stati restaurati, con l'impiego di metodologie innovative, quattro monumenti funebri, ognuno con caratteristiche proprie.
L'Ossario dei caduti nella Prima guerra mondiale, un memoriale progettato dall'architetto Edo Ravnikar nel 1939, sito nel cimitero di Zale a Lubiana, che presentava problematiche di tipo idraulico comuni ad altri analoghi manufatti. La cappella della famiglia Wetterstedt, risalente al 1835, posto nel Cimitero settentrionale di Stoccolma, con problematiche relative ad aspetti di corrosione delle parti metalliche. Il monumento funebre dedicato all'attrice e cantante Maria Kazynska (1777-1813) nel Cimitero cistercense di Vilnius (Lituania), di gusto classicheggiante, tanto storicamente significativo quanto danneggiato. Infine, a Bologna, la scelta è andata alla Cripta della famiglia Uttini.
Questa famiglia, ormai estinta, ha il suo più illustre membro in Gaetano Gaspare Uttini, docente di anatomia nella locale Università vissuto tra il 1737 e il 1817, la cui fama è legata alla ricerca contro il vaiolo e alla campagna di vaccinazioni promossa a Bologna nel 1806. La cripta, situata nel Chiostro della Cappella in Certosa, presenta un notevole monumento funebre realizzato in gesso, stucco e intonaco da Giovanni Putti nel 1818, che all'avvio del progetto presentava una serie di problematiche connesse alla costituzione materica del manufatto. Quest'ultimo intervento di restauro è stato realizzato come cantiere scuola nell'ambito del corso in Metodologia della conservazione e restauro dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, sotto la guida di William Lambertini.
Le dettagliate relazioni di questi restauri costituiscono l'appendice di un corposo volume pubblicato alla fine del 2004: Cimiteri d'Europa. Un patrimonio da conoscere e restaurare, a cura di Mauro Felicori e Annalisa Zanotti, volume che raccoglie un primo significativo repertorio di cimiteri europei, trenta realtà estremamente significative sotto il profilo storico e particolarmente rilevanti per le emergenze artistiche contenute. Scopo della pubblicazione è stato principalmente divulgare la conoscenza di questi luoghi e, soprattutto, sollecitare una presa di consapevolezza da parte degli amministratori che ne sono responsabili, per sottolineare le esigenze di tutela e di cura che in numerosi casi risultano estremamente urgenti.
Cimiteri d'Europa. Un patrimonio da conoscere e restaurare, a cura di M. Felicori e A. Zanotti, Bologna, Comune di Bologna, 2004, 227 p., s.i.p.
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