Rivista "IBC" XIII, 2005, 2
biblioteche e archivi / convegni e seminari, pubblicazioni
Cosa ci lega ai nostri libri? Quelli custoditi nelle nostre case gelosamente, prestati con riluttanza, a volte mai? Il momento in cui li abbiamo letti, il loro rappresentare un legame forte con quello che siamo stati a dodici anni, o a quindici, o a venti. La risonanza del loro contenuto nei momenti della nostra vita, il barone rampante, o Raskòlnikov, o l'albatro baudelairiano. La compiuta bellezza della lingua e dello stile, la profondità o la levità del contenuto, certo. Ma anche la loro fisicità. Le sovraccoperte patinate o la sobrietà delle brossure opache dai colori tenui. Le immagini delle copertine descrittive o surreali o geometriche o grafiche. L'odore pungente delle pagine appena stampate. La consistenza della carta, porosa e grossa o sottile e liscia tra le nostre dita. Le fascette che reclamizzano la quindicesima edizione (che spesso è una ristampa) o le 100.000 copie vendute. Quello, insomma, che fa di un libro un oggetto unico e irripetibile, come un quadro.
È di questo che si è occupato il quinto appuntamento di "Conservare il Novecento", tenutosi lo scorso anno e oggi raccontato dagli atti pubblicati, come di consueto, dall'Associazione italiana biblioteche (AIB). Perché se il Novecento è stato il secolo della letteratura di massa, dell'esplosione della produzione libraria, del manufatto libro declinato in ogni forma, dal manuale al libro d'arte, dall'enciclopedia al tascabile, dal romanzo al saggio monografico, si presenta anche come il momento più fragile per la conservazione, in quanto proprio la copiosità e la diffusione dei libri diventano, nel momento della tutela, problemi e non opportunità.
Da questa consapevolezza è nato il progetto di "Conservare il Novecento", che vede l'impegno della Soprintendenza per i beni librari e documentari dell'Istituto regionale per i beni culturali (IBC), dell'AIB e dell'Istituto centrale di patologia del libro del Ministero per i beni e le attività culturali ad affrontare, nell'ambito del Salone del restauro di Ferrara, il tema della conservazione del libro nel secolo da poco concluso.
Ci si è occupati degli archivi culturali (2000), della stampa periodica (2001), degli oggetti digitali (2002), della fotografia (2003). Quest'anno si è parlato dei colori del libro, dei generi e delle collane. Nel 2004, appunto, è stata affrontata la questione dei "vestiti", degli aspetti esterni del libro prodotto nel secolo scorso, in specie quello della prima metà del Novecento: copertine e sopraccoperte, fascette, cedole, segnalibri, che in passato venivano spesso trascurati a salvaguardia del solo contenuto intellettuale, privando così storici e studiosi di alcuni elementi essenziali per ricostruire la storia della produzione libraria, della comunicazione legata alla circolazione del libro e alla promozione della lettura.
Gli atti, e il convegno, si articolano - com'è prassi - in due sessioni, introdotte da Francesco Sicilia e coordinate, rispettivamente, da Giuliana Zagra, curatrice del volume, e da Rosaria Campioni. La prima, "I vestiti del libro", di carattere generale, ha messo a fuoco l'importanza documentaria ed estetica di tutti quegli elementi che compongono il libro moderno in quanto manufatto, con particolare riguardo alla veste del volume (sopraccoperta, copertina e relativi risvolti) nonché all'evoluzione dell'illustrazione anche in relazione alle avanguardie artistiche della prima metà del Novecento. Le sopraccoperte e le copertine dei libri rappresentano spesso i risultati più avanzati della ricerca grafica del periodo e inoltre contengono informazioni, anche commerciali, che non vengono riportate all'interno del libro. Come è noto, spesso dai risvolti di copertina si desumono altresì notizie non solo relative al contenuto del libro ma anche alla biografia dell'autore. Ne parlano Antonio Faeti (docente di grammatiche della fantasia all'Accademia di belle arti di Bologna), Attilio Mauro Caproni (Università degli studi di Udine), Andrea Battistini (Università degli studi di Bologna), Mauro Chiabrando (giornalista e consulente della rivista Charta) e Paola Puglisi (Biblioteca nazionale centrale di Roma).
La seconda sessione, "Ricerche e progetti per la conservazione", ha affrontato il tema della conservazione integrale del libro, molto problematica proprio per quanto riguarda la sua veste esterna. Talvolta proprio gli stessi istituti deputati alla conservazione non sono sufficientemente attenti al rigoroso rispetto delle sopraccoperte e delle copertine che sono a rischio sia per l'assidua consultazione sia nel momento in cui si promuove la rilegatura. In particolare in occasione della rilegatura di annate di periodici viene alterata e compromessa l'integrità dei singoli fascicoli. Intervengono, con l'esemplificazione anche di metodologie e tecniche volte alla salvaguardia integrale dei libri e dei periodici, Giacinto Andriani (Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori), Giovanna Mori e Daniela Scala (Civica raccolta delle stampe "A. Bertarelli" di Milano), Tiziana Plebani (Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia) e Armida Batori (Istituto centrale per la patologia del libro).
Conservare il Novecento: i vestiti del libro. Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 26 marzo 2004, Atti a cura di G. Zagra, Roma, AIB, 2005, 133 p., _ 16,00.
Azioni sul documento