Rivista "IBC" XII, 2004, 3

musei e beni culturali, biblioteche e archivi / convegni e seminari, immagini, pubblicazioni

Conservare il Novecento: la fotografia specchio del secolo, a cura di G. Zagra, Roma, Associazione italiana biblioteche, 2004.
Mettere a fuoco per non bruciare

Paola Dessì
[Archivio storico "Alma Mater Studiorum" dell'Università di Bologna]

Nell'ambito della X edizione di "Restauro. Salone dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali", tenutosi a Ferrara dal 3 al 6 aprile 2003, si è svolto il convegno nazionale "Conservare il Novecento", dedicato ai fenomeni culturali più rilevanti del secolo scorso. Il convegno, al suo quarto appuntamento, ha avuto come oggetto "La fotografia specchio del secolo". A distanza di un anno, come di consueto in concomitanza con il nuovo appuntamento del "Salone", è uscito il volume degli atti del convegno, curato da Giuliana Zagra ed edito dall'Associazione italiana biblioteche.

Il convegno è stato un'occasione per analizzare il rapporto della fotografia con la memoria storica, la tradizione umanistica e la cultura della conservazione. L'incontro, dal carattere innovativo e propositivo, ha costituito una ufficiale e pubblica presa di coscienza: la fotografia è una fonte documentaria principale e inevitabile per una storia globale del Novecento; come tale essa va salvaguardata, tutelata e conservata al pari degli altri beni culturali. I numerosi istituti ed enti che hanno contribuito alla realizzazione dell'evento testimoniano la massiccia presenza della fotografia in archivi, biblioteche e musei, realtà istituzionali diverse ma che per la fotografia si trovano ad affrontare problematiche comuni sia sul piano storico-critico che su quello prettamente metodologico.

Il volume degli atti, preceduto da un'attenta premessa della stessa curatrice, documenta i due livelli di indagine sui quali si è sviluppato il convegno, così come erano stati illustrati in apertura di lavori da Rosaria Campioni, soprintendente per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna. Ad una prima sezione di carattere storico-critico se ne affianca una seconda di carattere metodologico. Evidentemente le due sezioni mostrano due prospettive diverse, ognuna con la propria finalità: scopo della prima sessione, di carattere culturale più generale, è contestualizzare la fotografia in quanto bene storico-artistico; scopo della seconda sessione, dedicata specificamente agli aspetti conservativi, è offrire un'occasione di dialogo tra biblioteche, archivi e musei i quali, affrontando problematiche comuni, dovrebbero condividere atteggiamenti e prassi.

Nella prima parte del volume si leggono così gli scritti di Alberto Abruzzese, Luigi Goglia, Marina Miraglia e Giuseppina Benassati. È attraverso la lettura di questi interventi, tra di loro complementari, che si ripercorrono le problematiche principali legate alla fotografia come bene culturale. Si inizia con la selezione del materiale: come tutto ciò che è memoria, infatti, anche la fotografia va selezionata, sottoposta alla difficile quanto inevitabile operazione di scarto. A questa prima fase di scelta del materiale, provvedimento alla base delle operazioni di tutela e salvaguardia, deve seguire il momento della valorizzazione attraverso la catalogazione, "atto conoscitivo" irrinunciabile per una fotografia intesa come bene storico-artistico. Tralasciando le scelte catalografiche specifiche di singoli enti o istituti, infatti, catalogare una fotografia è l'ultimo atto che permette di rendere l'immagine, altrimenti inerte, patrimonio documentario, portatore di conoscenza, di storia e di cultura.

Appare evidente, tuttavia, che il "conservare" la fotografia dipenda molto da chi la conserva, dalla tipologia, cioè, dell'ente o dell'istituto che ne gestisce la conservazione. La non univocità di soluzione è palese nella varietà di progetti e ricerche per la conservazione che caratterizza la seconda parte del volume. Tale molteplicità, solo apparentemente un limite, denota al contrario il grande fermento che ha caratterizzato questo settore negli ultimi decenni. Il lettore ha così la possibilità di passare in rassegna esperienze diverse, ma altrettanto formative, quali quella dell'Istituto centrale per la patologia del libro, del Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di Stato, dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, del Centre des recherches sur la conservation des documents graphiques del Centre national de la recherche scientifique di Parigi.

Al di là delle singole scelte, alla fine, è l'aspetto della formazione che oggi accomuna gli interessi e le priorità di biblioteche, archivi e musei. Ed è proprio in questo versante formativo che gli atti del convegno si offrono al lettore come un ulteriore contributo a quella letteratura professionale sulla fotografia ancora da coltivare e accrescere.


Conservare il Novecento: la fotografia specchio del secolo, a cura di G. Zagra, Roma, Associazione italiana biblioteche, 2004, 100 p., _ 16,00.

 

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