Rivista "IBC" XII, 2004, 3
territorio e beni architettonici-ambientali / progetti e realizzazioni
Il progetto europeo "LIFE ECOnet", coordinato per conto della Regione Emilia-Romagna dall'Istituto per i beni culturali (IBC), insieme ad altri 4 progetti è stato premiato dal WWF Italia con il "Panda d'Oro", nel corso di una cerimonia tenutasi a Roma il 21 maggio 2004. Lo stesso premio è stato consegnato anche alle Province di Modena e di Bologna, che hanno partecipato al progetto, realizzando passi fondamentali per la realizzazione della rete ecologica. Questa premiazione riconosce il valore del progetto, in quanto "si propone di verificare, insieme agli stakeholders (tutti coloro che potenzialmente sono interessati o possono collaborare alla realizzazione del progetto) le modalità migliori per la creazione di habitat naturali e la loro connessione per mezzo di corridoi e di dimostrare come sia possibile utilizzare le reti ecologiche per sviluppare una pianificazione e una gestione territoriale sostenibili" ( www.wwf.it/pandaoro/2004/schedaEconet.asp).
Il progetto è stato svolto in collaborazione, tra gli altri, con la Contea inglese del Cheshire, la Provincia olandese del Gelderland, e la Regione Abruzzo.1 Grazie ad "ECOnet" è stato costruito lo scenario di riferimento per realizzare e consolidare reti ecologiche nel territorio oggetto dell'analisi: la pianura emiliana nelle province di Modena e Bologna. Quest'area è caratterizzata da forte impoverimento e frammentazione ecologica, con habitat naturali o seminaturali ormai scomparsi e specie minacciate o in situazione critica. In questo territorio sono stati realizzati o sono in corso di realizzazione interventi di restauro e ricostituzione ambientale, proprio per favorire la diversificazione ecologica. Il progetto ha formato lo schema di riferimento per sviluppare queste iniziative e per costruire una rete ecologica efficiente e coerente.
"LIFE ECOnet" è stato diviso in diversi tasks, in modo da realizzare un insieme di azioni omogeneo e riconducibile a uno schema di "Agenda 21", coinvolgendo tutti i soggetti significativi: amministrazioni locali, consorzi di bonifica, volontariato, studiosi, tecnici, organizzazioni agricole, ecc. Gli stakeholders sono stati contattati ed intervistati, in modo da creare una rete di conoscenza condivisa e da valutare le risorse di disponibilità alla collaborazione per creare e gestire la rete ecologica.
Lo scenario è stato costruito grazie al lavoro svolto dall'Istituto olandese "Alterra", riconosciuto come massima autorità scientifica e di ricerca a livello europeo sul tema delle reti ecologiche, in stretta collaborazione con le Università di Modena e di Parma. Partendo dalla conoscenza di habitat presenti nel territorio, sono state individuate 6 specie animali per le quali ideare la rete. Grazie all'applicazione della metodologia che si basa sulla conoscenza delle caratteristiche ecologiche ed etologiche delle specie scelte, è stato disegnato lo schema di costruzione della rete.
La rete idrica, sia naturale che artificiale, è nei fatti anche una rete ecologica connessa e continua. Sono stati quindi messi a punto schemi di gestione delle pertinenze idrauliche gestite dai consorzi di bonifica, in modo che le necessità primarie di gestione della rete a fini di sicurezza e di irrigazione e scolo tenga conto anche delle necessità di miglioramento ecologico del territorio. Questi schemi sono stati sviluppati in stretta collaborazione con i tecnici dei consorzi, in modo che una volta terminato il progetto possano essere applicati concretamente.
È stata anche messa a punto, con l'utilizzo di tecnologie GIS (Geographic Information System), una metodologia per misurare le modificazioni ecologiche del territorio nel corso del tempo. Grazie alla cartografia e alle foto aeree storiche raccolte all'IBC sono stati creati strati digitalizzati di oggetti ecologicamente significativi. Il confronto diacronico ha permesso di quantificare e qualificare le modificazioni rispetto a criteri come la frammentazione e l'impoverimento ecologico. Sono stati in particolare esaminati i territori della bassa pianura bolognese (Selva Malvezzi) e dell'alta pianura modenese (tra Modena e la pedemontana).
Anche la disseminazione delle conoscenze è stata assicurata, con lo svolgimento di numerose iniziative pubbliche sia generali che specifiche per tecnici o per amministratori. È stato prodotto materiale illustrativo, ideato per un pubblico generale o per target specialistici (in internet il riferimento è www.lifeeconet.com/it_main.htm).
Uno specifico percorso di "Agenda 21" è stato svolto per l'area "Manzolino-Vasche di Tivoli", un'area proposta come Sito di importanza comunitaria (SIC), tra i territori delle Province di Bologna e Modena. Con la collaborazione dei soggetti interessati è stato messo a punto un progetto condiviso di assetto dell'area che tenesse conto delle esigenze di sicurezza idraulica, di miglioramento delle condizioni ecologiche, di uso compatibile delle risorse. Nel corso del progetto le due Province hanno inserito il progetto di rete nei loro strumenti pianificatori. Questo è un risultato di grande valore in quanto assicura gli sviluppi futuri e la concreta realizzazione e gestione della rete. Le prospettive del progetto mirano a costituire e a rafforzare la rete ecologica attraverso la realizzazione di siepi, piccole zone umide, praterie, arbusteti; la gestione degli ambiti fluviali e delle altre pertinenze pubbliche giocherà un ruolo essenziale.
Nota
(1) Si veda in proposito: A. Alessandrini, E. Ottolini, P. Rossi, Di fiume in fiume, di siepe in siepe, "IBC", X, 2002, 3, pp. 40-42.
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