Rivista "IBC" XII, 2004, 2
didattica
Tra la fine di marzo e i primi di aprile del 2004 una folata di gioventù si è riversata sull'Istituto per i beni culturali: quattro studentesse e uno studente tra i sedici e i diciassette anni, provenienti dall'Istituto "Laura Bassi" di Bologna, liceo delle scienze sociali e liceo linguistico, hanno svolto uno stage di formazione e orientamento presso l'Ufficio stampa e all'interno della redazione della rivista "IBC". Lo stage concludeva un percorso formativo sul sistema dell'informazione e sulla comunicazione sociale, che ha avuto in qualità di docenti anche professionisti di istituzioni e di enti che hanno competenze specifiche in questo ambito, tra cui il nostro Istituto.
Chiara Audetto, Riccardo Corazza e Luna Loreti hanno collaborato per una settimana alla realizzazione di questo numero di "IBC", mettendo in pratica le ricette fondamentali della "cucina" redazionale: dalla battitura dei testi alla correzione delle bozze, dalla scelta dei titoli alla stesura di occhielli e trafiletti, fino alla lettura e all'utilizzazione dei comunicati stampa per la scrittura delle notizie. Una visita in tipografia ha permesso di vedere in azione, fase per fase, i passaggi finali della lavorazione di uno stampato: qui, proprio come succede tra i fornelli, qualcuno non ha resistito alla tentazione di mettere le dita nell'inchiostro...
Dalla cucina al servizio in sala: Federica Ricci Garotti e Laura Vivarelli, dopo essere state introdotte al lavoro di promozione che l'Ufficio stampa svolgeva nell'imminenza del Salone del Restauro di Ferrara, hanno attivamente contribuito alla preparazione dei materiali documentari per le cartelle stampa e per i convegnisti che avrebbero partecipato alla manifestazione ferrarese. Molto utile si è rivelato poi l'approccio che le due studentesse hanno avuto con il pubblico che frequentava lo stand dell'IBC al Salone. Hanno dimostrato di sapersi rapportare in modo appropriato agli interlocutori e di offrire una corretta informazione di base.
Il periodo di stage, naturalmente, è stato formativo anche per chi di noi ha seguito questi giovani: abbiamo assimilato linguaggi e messaggi visivi che in qualche caso sono serviti a "sgranchire" i nostri codici di comunicazione.
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