Rivista "IBC" XII, 2004, 2

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / convegni e seminari, mostre e rassegne

Si è conclusa a Bologna, alla fine di aprile del 2004, la terza edizione del ciclo di seminari intitolato "Di che cosa parliamo quando parliamo di mostre".
Mostre, istruzioni per l'uso

Isabella Fabbri
[IBC]

Si è conclusa alla fine di aprile la terza edizione del ciclo di incontri seminariali dedicati all'organizzazione di eventi espositivi e destinati a funzionari e operatori di Comuni medio-piccoli della nostra regione. Organizzata dall'Agenzia di iniziative culturali della Regione Emilia-Romagna (AICER), dall'Istituto per i beni culturali (IBC) e dall'Assessorato regionale alla cultura, l'iniziativa (sei giornate per ogni ciclo) ha coinvolto circa 70 colleghi variamente impegnati sul fronte "caldo" della promozione culturale e della valorizzazione del proprio patrimonio e del proprio territorio.

Parlo di fronte "caldo" perché l'organizzazione di un evento espositivo comporta sempre un insieme complesso, anche se invisibile a occhio nudo, di scelte teoriche, decisioni pratiche, obblighi amministrativi e relazioni spesso defatiganti con professionisti e tecnici esterni all'ente promotore. Il rischio che si corre è quello di non riuscire a gestire al meglio le varie fasi di un lavoro che comincia molto prima e finisce decisamente dopo la fatidica inaugurazione della mostra, soprattutto quando, ed è il caso dei piccoli Comuni, il funzionario responsabile si trova nella situazione esaltante, ma complicata di essere il solo referente.

Per questo gli incontri hanno cercato di offrire una panoramica il più possibile esauriente dei diversi saperi e delle tecniche che concorrono alla realizzazione di un evento espositivo: dalla questione fondamentale, ma spesso ignorata, di che cosa significhi esporre, alle possibili soluzioni di problemi quali la scelta dei materiali per l'allestimento, la giusta illuminazione, la redazione del catalogo, l'assicurazione delle opere, le misure di sicurezza. Tra i relatori (esperti, studiosi, liberi professionisti) che si sono avvicendati prima nella vecchia sede dell'IBC e poi nella sala della Torre Lega Coop, ricordiamo Giuseppe Gherpelli, Riccardo Bonavita, Mario Turci, Fausto Pesarini, Laura Carlini, Paola Minelli, Andrea Ruggeri, Stefano Piazzi, Marco Carletti, Pietro Zanelli, Sergio Vezzali, Mauro Curati, Alessandro Lolli, Flavio Marziano, Gianfranco Gasparini, Mario Prince.

L'obiettivo degli incontri non era comunque quello di trasformare settanta pubblici dipendenti in altrettanti editori, allestitori e comunicatori, quanto di fornire strumenti per renderli interlocutori sempre più attivi e consapevoli di queste e altre figure professionali. Come sempre, e lo abbiamo verificato nel corso degli incontri, il problema è spesso di tipo comunicativo: conoscere i linguaggi settoriali altrui e non rimanere chiusi nel proprio è la garanzia fondamentale per dialogare in modo efficace perché i diversi linguaggi strutturano diversi punti di vista e tutti devono essere tenuti presenti.

Con queste virtuose premesse l'iniziativa aveva molte probabilità di riuscire e in effetti è andata così. Dai questionari di verifica è risultato un buon gradimento da parte di tutti i colleghi utenti. Non a caso si è posto immediatamente il problema di come proseguire il percorso intrapreso, progettando altri momenti di incontro e di approfondimento, ma anche cercando di mettere a frutto la reciproca conoscenza. In questi casi si parla di rete: in effetti l'esigenza per tutti è quella della collaborazione e dello scambio di informazioni e opportunità. Un portale sulle iniziative espositive in ambito regionale; un "centro servizi" in grado di sostenere le amministrazioni comunali nella loro programmazione culturale. Le ipotesi sono diverse e tutte affascinanti e potenzialmente utili. Anche la rivista dell'IBC può essere uno spazio per discuterne.

 

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