Rivista "IBC" XII, 2004, 2
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / mostre e rassegne, pubblicazioni
Primo di una collana che raccoglie studi e ricerche sull'origine e l'evoluzione della città di Castel San Pietro (Bologna) e dell'ambito geografico limitrofo, il volume Castel San Pietro e il territorio claternate. Archeologia e documenti si connota per i forti contenuti scientifici. Pubblicato nel 1996 a cura di Jacopo Ortalli, in occasione dell'omonima mostra didattica promossa dal Comune, dalla Soprintendenza archeologica e dai gruppi per la valorizzazione della Valle del Sillaro e Città di Claterna, lo studio offre una panoramica storica e archeologica sull'insediamento e il primo popolamento dell'abitato e dell'antica circoscrizione di Claterna, municipium romano distrutto e abbandonato nella tarda antichità.
L'articolazione del volume si compone di una trattazione sistematica delle ricerche e delle indagini condotte sul territorio, al fine di riordinare la documentazione acquisita per puntualizzare lo stato della conoscenza e della ricerca archeologica in questo ambito territoriale. La premessa del curatore introduce il tema nella sua ampiezza e importanza, senza tralasciare le difficoltà insite nello studio di un territorio che presenta discontinuità abitativa. Lo studio parte dall'analisi delle diverse metodologie di ricerca adottate, a partire dai primi fortuiti ritrovamenti, all'applicazione di indagini sistematiche, fino all'utilizzo di tecniche di rilevamento della superficie del terreno per una ricerca più ad ampio raggio.
L'opera entra poi nello specifico analizzando i riscontri emersi dalle indagini effettuate nel suburbio orientale del territorio di Claterna, presso i fondi Malaraggia e Foresti a Osteria Grande, dove i rinvenimenti hanno reso possibile delineare un quadro di sicuro interesse riguardo al passato, confermando una fase di avanzata romanizzazione del territorio. Infatti lo scavo in oggetto, effettuato per la posa di condutture fognarie, ha permesso di recuperare numerosi elementi strutturali e materiali, che aiutano a ricostruire l'assetto di questo specifico ambito insediativo. Allo stesso modo l'indagine condotta nell'area di San Francesco in occasione di uno scavo per una ricostruzione edilizia ha evidenziato la presenza, nel centro storico di Castel San Pietro, di diversi resti strutturali e di un'interessante serie di reperti ceramici che hanno consentito di riconoscere parte di un vasto complesso insediativo romano. L'approccio analitico con cui vengono trattate le due indagini mostra un'accurata descrizione dei materiali rinvenuti, suddivisi per classi principali e per diversa provenienza, al fine di ricostruire i gradi della conoscenza archeologica dalla scoperta allo scavo, all'analisi dei risultati.
La seconda parte dell'opera è dedicata all'approfondimento dello studio del territorio in età medievale e moderna. Anche in questo caso ci si interessa all'evoluzione della struttura urbana e delle tipologie edilizie sulla base delle fonti a disposizione. Emerge, quindi, dalla lettura di quest'opera come lo studio di tali acquisizioni vada ad ampliare lo stato delle conoscenze a disposizione, caratterizzandosi quale valido strumento di partenza per studi e approfondimenti successivi, utile anche per rispondere alle esigenze di tutela che richiedono una base informativa che permetta di attuare azioni di tipo preventivo. Il percorso conoscitivo si conclude con una ricerca sulla toponomastica locale e con un repertorio di immagini a colori che riproducono luoghi, materiali rinvenuti e carte d'archivio, a cornice del testo scritto.
Castel San Pietro e il territorio claternate. Archeologia e documenti, a
cura di J. Ortalli, Castel San Pietro Terme (Bologna), s.e., 1996, 379 p.,
s.i.p.
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