Rivista "IBC" XI, 2003, 4
territorio e beni architettonici-ambientali / pubblicazioni
Nessuno ha dimenticato il debito che gli studi italiani di storia agraria hanno con Luigi Dal Pane che mezzo secolo fa ne denunciò per primo l'assoluta inadeguatezza, dando vita a una scuola di indagatori e interpreti che raccolsero l'appello e hanno onorato l'impegno. Fra quelli di essi che appartengono, per dir così, alla seconda generazione, occupa un posto di tutto rilievo Dante Bolognesi che dalla sua sede ravennate (dove dirige la Fondazione "Casa di Oriani" e la sua biblioteca di storia contemporanea: www.racine.ra.it/oriani) ha contribuito, in questi ultimi vent'anni, con importanti studi di storia economica e sociale o di demografia a molte opere collettive di grande respiro, di alcune delle quali è stato il coordinatore. E sempre attraverso l'utilizzazione di un ampia gamma di fonti: registri fiscali, catasti, registri notarili, atti giudiziari, inchieste annonarie, libri contabili, registri parrocchiali, atti di organi di governo, carteggi; per non parlare degli straordinari giacimenti documentari conservati negli archivi (per i quali Bolognesi mostra da sempre un attaccamento che fa onore allo studioso di storia).
Ora esce una raccolta di undici saggi di storia rurale attraverso i quali Bolognesi ci consente di dare uno sguardo d'assieme alle campagne dell'Italia padana nel secolo XVI e al paesaggio agrario della Romagna mezzadrile dall'Unità al fascismo, e poi di esaminare partitamente "uomini e terre" - come recita il titolo - del Cesenate, del Forlivese, del Cervese, del Ravennate (con particolare attenzione alle ricerche demografiche), della cosiddetta Romagna toscana, nonché specificatamente le vicende colturali dei cereali, della vite, della canapa... È appena il caso di dire che non mancano accenni alle forme di conduzione, ai contratti agrari, alle questioni annonarie, ai problemi sanitari fra carestie ed epidemie.
Ne risulta un "mosaico di ecosistemi", come lo chiama l'autore, con le uniformità e le differenze (tutt'altro che una "storia immobile") che è necessario analizzare per "poter poi proporre sintesi interpretative e affreschi generali di maggiore solidità". Si rivela, così, quello che è l'elemento unificante, almeno dal punto di vista metodologico, dei saggi di questo volume (che, e ciò non guasta, sono scritti bene): pur illuminando momenti diversi, problemi diversi, in luoghi e situazioni differenti, lungi dall'apparire erratici frammenti, essi rappresentano insieme un contributo informativo e critico convincente e compatto.
D. Bolognesi, Uomini e terre di Romagna. Saggi di storia rurale (secoli XVI-XIX), Cesena, Società editrice "Il Ponte Vecchio", 2003, 366 p., Ç 18,00.
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