Rivista "IBC" XI, 2003, 4

biblioteche e archivi / inchieste e interviste, media

Un'indagine statistica sulla diffusione dei punti di accesso pubblico a internet in Emilia-Romagna mette al primo posto le biblioteche pubbliche.
Internet in biblioteca: un privilegio diffuso

Andrea Margelli
[consulente di ERVET - Agenzia per lo sviluppo della Regione Emilia-Romagna]

ERVET - Agenzia di sviluppo della Regione Emilia-Romagna, nell'ambito dell'iniziativa di benchmarking del Piano telematico regionale ha eseguito una ricerca sulla diffusione dei Punti d'accesso pubblico a internet (PIAP) sul territorio. I PIAP sono uno strumento molto importante per assicurare la partecipazione di tutti alla società dell'informazione poiché offrono l'opportunità, a chi non possiede una connessione a internet nella propria abitazione, di accedere al mondo della rete e ai servizi disponibili in internet. "eEurope", il piano d'azione della Commissione Europea finalizzato allo sviluppo della società dell'informazione in Europa, individua infatti nei PIAP il principale strumento per combattere il digital divide, il divario che separa chi ha accesso alle risorse digitali da chi ne è escluso.

La ricerca realizzata dall'ERVET ha inteso individuare la presenza e la diffusione dei PIAP nel territorio dell'Emilia-Romagna e ne ha analizzato le caratteristiche. L'indagine si è basata sulla partecipazione volontaria delle strutture pubbliche (Biblioteche, Centri per l'impiego, Servizi per l'orientamento, Informagiovani, Uffici per le relazioni con il pubblico - URP, altre strutture pubbliche), informate tramite e-mail o lettera dai rispettivi referenti e dai coordinamenti di settore della Regione Emilia-Romagna, con lo scopo di invitarle a compilare un questionario on line nel caso in cui disponessero effettivamente di una o più postazioni connesse alla rete e accessibili al pubblico.

La rilevazione ha individuato 214 punti di accesso pubblico a internet, situati in 143 comuni della regione sui 341 totali: nel 42% dei comuni della regione è quindi presente almeno un PIAP e ciò corrisponde al 77% della popolazione residente. Il numero delle postazioni d'accesso a internet, intese come computer connessi a internet disponibili per il pubblico, è pari a 660 unità. Per quanto concerne l'offerta in rapporto alla popolazione, considerando che l'Emilia-Romagna ha 3.983.346 abitanti (dati provvisori dell'ultimo censimento, anno 2001), otteniamo una media di un PIAP ogni 18.614 abitanti e una postazione internet ogni 6.035 abitanti, un risultato nella media dei paesi dell'Unione Europea.

Dall'analisi dei dati raccolti si è potuto notare come la tipologia di PIAP nettamente più frequente è la biblioteca pubblica, con l'85,5% dei PIAP (183 su 214), mentre le altre strutture (URP, Informagiovani, Centri per l'impiego) hanno percentuali inferiori al 5%. Il numero delle postazioni presenti nelle biblioteche è pari a ben 571 unità, che rappresentano l'86,5% delle postazioni presenti nelle strutture pubbliche in Emilia-Romagna. Dei 18 PIAP del territorio montano ben 17 sono biblioteche: l'eccezione è rappresentata da un Informagiovani nella provincia di Modena. Esaminando la tipologia di PIAP in relazione alla dimensione del comune si nota come i PIAP dei comuni con meno di 5.000 abitanti siano esclusivamente biblioteche.

La ricerca realizzata da ERVET a livello regionale ha analizzato anche le caratteristiche dei PIAP oggetto dell'indagine. Innanzitutto sono state considerate alcune condizioni di accesso alle strutture delle biblioteche. In particolare si è rilevato come in 52 biblioteche (il 28% del totale) il servizio di accesso a internet sia a pagamento e mediamente l'importo si attesta sulla cifra di 1,5 euro all'ora. Assai più diffusa è l'iscrizione per poter accedere al servizio che è obbligatoria nel 74% delle biblioteche, mentre la prenotazione è diffusa nel 43% delle strutture. Un altro aspetto evidenziato nella ricerca è come le biblioteche abbiano una velocità di connessione a internet più lenta rispetto ad altre strutture pubbliche: il 39,5% delle biblioteche hanno la banda larga contro oltre il 50% delle altre strutture pubbliche. Le dotazioni disponibili presso le biblioteche sono, invece, sufficientemente diffuse: il 90% possiede una stampante presso il PIAP, il 28% uno scanner, il 10% un masterizzatore, il 5% dotazioni per disabili e solamente il 2% un lettore smart card.

Diversa è la situazione dei servizi disponibili presso le strutture pubbliche dotate di PIAP. In particolare è stata analizzata la disponibilità di servizi quali la spedizione di e-mail, l'utilizzo di floppy disk, l'assistenza di personale specializzato (tutor) e la realizzazione di corsi di introduzione a internet presso la struttura stessa, fruibili dai computer connessi in rete. In questo caso le biblioteche dimostrano di possedere una buona offerta di servizi. Dalla tabella delle percentuali, infatti, emerge come la possibilità di inviare/ricevere e-mail e l'utilizzo dei floppy disk sia possibile in quasi i due terzi delle biblioteche. Altrettanto diffusi sono i tutor, presenti in quasi il 50% delle biblioteche. In particolare si può osservare come oltre il 20% delle biblioteche offrano anche servizi più complessi, come i corsi di introduzione a internet presso la struttura, mentre tale tipologia di servizio non è disponibile nelle altre strutture oppure risulta molto meno presente.

In conclusione la biblioteca è quindi la struttura pubblica dedicata alla consultazione di internet nettamente più diffusa su tutto il territorio della regione Emilia-Romagna. Il sistema bibliotecario regionale riveste, quindi un ruolo fondamentale per la riduzione del digital divide "sociale" poiché offre la disponibilità di accedere a internet a chi non possiede una connessione presso la sua abitazione. Grazie alla presenza capillare sul territorio e all'esperienza maturata nell'erogazione di servizi on line, in particolare il prestito e la prenotazione on line, le biblioteche hanno inoltre portato il servizio di connessione a internet nei territori marginali come i Comuni montani o in quelli di piccole dimensioni, riducendo quindi anche il digital divide "territoriale". La biblioteca assume anche un ruolo di divulgazione della cultura informatica attraverso un'azione di "promozione" dell'utilizzo di internet, che si sostanzia nella presenza di tutor e nell'organizzazione di corsi introduttivi: anche se questi servizi sono presenti solo in un parte, la biblioteca rappresenta la struttura pubblica più attrezzata per questa finalità.

La ricerca realizzata da ERVET su commessa della Regione Emilia-Romagna verrà pubblicata prossimamente. Maggiori informazioni saranno disponibili sui siti www.ervet.it e www.regionedigitale.net oppure contattando per e-mail l'autore di questo articolo: aem@ervet.it.

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