Rivista "IBC" XI, 2003, 3
Dossier: Percorsi della memoria
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi, dossier /
L'idea degli storici del Mémorial de Caen (Francia) era presentare in internet, insieme a molti partner europei, luoghi in cui si verificarono avvenimenti storicamente importanti durante i due conflitti mondiali e la Guerra civile spagnola. Tra il 2001 e il 2002 fu possibile realizzare il progetto sotto la direzione scientifica di Claude Quétel. Il progetto prevedeva, sulla base di diversi "luoghi della memoria" - noti, meno noti o anche quasi dimenticati - la creazione di un percorso attraverso i conflitti europei del secolo scorso, tenendo presenti anche i diversi punti di vista nazionali. In una prima fase sei istituzioni europee dovevano occuparsi innanzitutto dei "luoghi della memoria" nazionali, ognuna rispettivamente per il proprio paese.
Dopo che la Commissione europea ebbe valutato positivamente il progetto web "Les chemins de la mémoire" ed ebbe assicurato il suo appoggio finanziario nel quadro del programma "Culture 2000", Claude Quétel invitò a Parigi cinque enti europei, tra musei e istituti di ricerca, per un primo incontro di lavoro al fine di avviare insieme il progetto sotto la presidenza francese. Il 9 settembre 2001 si incontrarono rappresentanti del D-Day-Museum di Portsmouth (Regno Unito), del Centre d'Etudes et de Documentation Guerre et Sociétés contemporaines (CEGES-SOMA) di Bruxelles (Belgio), del Museo de la Paz di Gernika (Spagna), dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) di Bologna (Italia), e della Haus der Geschichte der Bundesrepublik Deutschland di Bonn (Germania). Insieme discussero le questioni di tipo contenutistico del progetto e fissarono un calendario.
Secondo le direttive della Commissione europea, perché le istituzioni coinvolte potessero ricevere davvero le sovvenzioni da Bruxelles, entro un anno doveva essere possibile trovare in internet i "Percorsi della Memoria". Ben presto i partecipanti al progetto si resero conto che per realizzare un lavoro così ambizioso in un periodo di soli 12 mesi sarebbe stato necessario lavorare fin dall'inizio sotto pressione e accordarsi in modo chiaro su come presentare in rete i "luoghi della memoria" europei. Idealmente si sarebbe dovuta elaborare per tutti i partecipanti una struttura comune dei "luoghi della memoria" e ciascuno avrebbe dovuto presentare uno stesso numero di "luoghi" per la Prima e per la Seconda guerra mondiale.
Una prima discussione riguardo alla suddivisione a grandi linee dei "luoghi della memoria" fece emergere quanto sarebbe stato difficile trovare sottopunti uniformi, ovvero una definizione concettuale adeguata alla storia di tutte le nazioni coinvolte. Mentre i gruppi di lavoro francese, belga e italiano sembrarono arrivare velocemente alla suddivisione della Seconda guerra mondiale in "Operazioni militari", "Occupazione" e "Liberazione", non fu possibile applicare tanto facilmente questa struttura alla storia del Regno Unito. Il gruppo di lavoro tedesco riuscì ad adottare soltanto il primo punto, "Operazioni militari", e propose di raggruppare gli altri "luoghi della memoria" tedeschi sotto i concetti "Sforzi bellici" e "Repressione e resistenza".
Anche la struttura usata dal gruppo tedesco per la Prima guerra mondiale risultò inevitabilmente diversa da quella usata dagli altri partecipanti al progetto. Mentre il gruppo francese e belga stabilirono una suddivisione in tre punti, ovvero "Operazioni militari", "Occupazione" e "Fronte interno", per la storia tedesca relativa alla Prima guerra mondiale vennero trattati solo i punti "Operazioni militari" e "Fronte interno". Inoltre il gruppo di lavoro tedesco fece osservare che praticamente tutte le azioni militari significative della Prima guerra mondiale si svolsero al di fuori del Reich tedesco. Di conseguenza il punto "Operazioni militari" poteva comprendere, rispetto alla Germania, solo gli attacchi aerei su Karlsruhe e Friburgo in Breisgau. Riguardo alle più importanti battaglie in Belgio e nel nord della Francia, ad esempio per Ypern e Verdun, il gruppo di lavoro concordò sul fatto che ogni nazione partecipante al progetto avrebbe potuto presentare la propria visione degli eventi in un proprio testo storico. Nonostante questo accordo, il baricentro dei "luoghi della memoria" tedeschi riguardo alla Prima guerra mondiale rimaneva spostato chiaramente sul punto "Fronte interno".
Tutti concordarono sul fatto che il tipo di presentazione dovesse essere adeguato ai canoni delle pagine web, cioè che ad esempio i testi rispettassero una certa lunghezza. Infine, durante la discussione, i partecipanti decisero di presentare ogni "luogo della memoria" suddiviso in tre sezioni. Una breve introduzione avrebbe chiarito al visitatore l'importanza del luogo. In una seconda sezione, la cosiddetta "pagina storica", un testo più lungo e corredato da foto avrebbe spiegato i dettagli dell'evento storico. In una terza sezione, le cosiddette "Informazioni per il visitatore", l'internauta avrebbe scoperto cosa c'è da vedere oggi in quel luogo. Esiste un monumento o un museo che ricorda gli eventi del passato? Alcuni link avrebbero permesso il collegamento ad altre pagine internet che si occupano in maniera approfondita del tema in questione.
Dopo aver chiarito i tratti fondamentali del sito web, ogni istituzione ebbe il compito di presentare una lista dei luoghi storici che sarebbero poi apparsi all'interno dei "Percorsi della memoria". Come già detto, si sarebbe dovuto produrre lo stesso numero di "luoghi della memoria" per la Prima e per la Seconda guerra mondiale. Rispetto alla situazione in Germania, tale suddivisione apparve inadeguata al gruppo di lavoro tedesco, poiché in Germania il ricordo della Prima guerra mondiale è di gran lunga meno presente rispetto ai paesi vicini, per i quali "The Great War" o "La Grande Guerre" sono concetti radicati. Da una parte ciò dipende sicuramente dal fatto che il conflitto armato non si svolse su suolo tedesco e perciò rimase meno impresso nella memoria della popolazione tedesca. Dall'altra parte il ricordo degli orrori della Seconda guerra mondiale si è sovrapposto alla commemorazione della "Grande Guerra".
È vero che in quasi ogni luogo esiste un "monumento di guerra" o una targa commemorativa con i nomi dei caduti, però sono rari i musei che si occupano della storia della Prima guerra mondiale. Per poter ottenere una visione differenziata dei diversi aspetti riguardanti il punto "Fronte interno", il gruppo di lavoro tedesco lo suddivise nei cinque sottopunti "Politica", "Sforzi bellici", "Resistenza", "Campi di prigionia" e "Cimiteri di guerra e monumenti commemorativi". In base a questi sottopunti elaborò una lista di possibili "luoghi di memoria", dalla quale ne selezionò infine 38: di questi, 33 si trovano su suolo tedesco. Inoltre il gruppo di lavoro decise di scrivere per proprio conto dei testi relativi alle battaglie di Verdun, sulla Somme, di Ypern, di Langemarck e all'armistizio di Compiègne dell'11 novembre 1918, dal momento che il ricordo di questi eventi della Prima guerra mondiale è ancora vivo in Germania.
Nettamente diversa, invece, era la situazione rispetto alla Seconda guerra mondiale: un gran numero di monumenti e musei - per lo più nel luogo storico - ricordano questi eventi. In questo caso il gruppo di lavoro si trovava più che altro di fronte al problema di effettuare una selezione adeguata. Non bisognava trascurare assolutamente nessun monumento importante, né bisognava dirigere l'attenzione dell'internauta solo su "luoghi della memoria". Sotto i punti "Operazioni militari", "Sforzi bellici", "Repressione e resistenza", il gruppo di lavoro raccolse una serie di possibili "luoghi della memoria", da cui poi effettuare una selezione. Per facilitare la discussione interna, il gruppo di lavoro suddivise ulteriormente i possibili "luoghi della memoria": il punto "Operazioni militari" venne diviso in "Fronte orientale e occidentale" e "Attacchi aerei". "Repressione e resistenza" venne suddiviso nei cinque sottopunti "Resistenza", "Repressione", "Persecuzione degli Ebrei", "Eutanasia" e "Campi di prigionia, cimiteri di guerra e monumenti commemorativi". Sulla base di questa suddivisione, partendo da una molteplicità di possibili "luoghi della memoria", fu possibile effettuare una selezione - secondo noi adeguata - di 69 luoghi riguardanti la Seconda guerra mondiale. Il raggruppamento dei luoghi venne discusso dal gruppo di lavoro non solo insieme agli storici della Haus der Geschichte, ma anche con uno storico della cattedra di Storia Contemporanea dell'Università di Bonn (il professor Klaus Hildebrand).
Quale sia la distanza in questo progetto tra i "luoghi della memoria" ampiamente noti e quelli quasi completamente dimenticati, si può notare grazie a due esempi berlinesi. Rispetto al tema "Andamento della Seconda guerra mondiale" le pagine tedesche mostrano anche la chiesa Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche. La chiesa, quasi completamente distrutta durante i bombardamenti degli Alleati su Berlino, è per gli abitanti della città simbolo degli orrori della guerra aerea ed è tutt'oggi uno dei più noti emblemi della capitale. I progetti che prevedevano la demolizione delle rovine e la costruzione di una nuova chiesa nella stessa area naufragarono dopo le proteste dei Berlinesi. Solo il progetto dell'architetto Eiermann, che intendeva ricostruire la chiesa in armonia con le rovine, trovò il consenso della popolazione. Al contrario il "luogo della memoria" sito in Kantstraße 127 a Berlino è completamente caduto nell'oblio. Prima dei bombardamenti su Berlino si trovava in questo luogo una casa con un locale chiamato "Groschenkeller". Qui Norbert Schultze compose la musica del famoso successo Lili Marleen. Sebbene questa canzone fosse una delle preferite durante la Seconda guerra mondiale, anzi forse il "biggest hit of world war II", oggi non vi è nulla in Kantstraße 127 che ricordi la sua origine: in quell'area attualmente si vendono auto usate.
Oltre alla difficoltà di scegliere una lista equilibrata e al tempo stesso interessante di "luoghi della memoria" relativi a entrambe le guerre mondiali, il gruppo di lavoro tedesco si trovò di fronte a un ulteriore problema. Da un lato si era concordi sul fatto che in questa prima fase del progetto si potessero presentare solo "luoghi della memoria" che si trovassero nell'attuale territorio nazionale della Germania. Dall'altro lato vi erano luoghi importanti come i campi di sterminio in Polonia che non potevano non essere menzionati. Nel corso della discussione il gruppo di lavoro trovò la seguente soluzione: le pagine relative ai campi di concentramento su suolo tedesco come Bergen-Belsen, Buchenwald, Dachau, Flossenbürg, Mittelbau Dora, Neuengamme, Ravensbrück e Sachsenhausen avrebbero avuto dei link alle pagine web relative ai campi di sterminio dell'Est e a Yad Vashem. Ciò permette all'utente web di ottenere informazioni approfondite riguardo a questi temi.
Il progetto "Percorsi della memoria" prevede una durata di più anni. In questa prima fase il gruppo di lavoro ha trattato luoghi della memoria presenti sul territorio nazionale attuale dei sei paesi partecipanti. Nei prossimi anni verranno considerati altri luoghi, tra cui anche quelli oltre i confini del Belgio, della Germania, della Francia, del Regno Unito, dell'Italia e della Spagna, soprattutto nell'Europa Centro-orientale: ovvero nei paesi che entreranno nell'Unione europea nel 2004.
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