Rivista "IBC" XI, 2003, 3
territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / immagini
La foto a colori in copertina (di Riccardo Vlahov) riprende il ponte degli Alidosi a Castel del Rio: il manufatto cinquecentesco, con la sua celebre forma a schiena d'asino, è il più antico tra i ponti storici della provincia bolognese a cui l'IBC ha dedicato una mostra, un volume e un convegno: per maggiori dettagli si veda l'articolo di Sergio Venturi in questo numero. Nella striscia in bianco e nero di copertina e nelle pagine interne rivivono invece gli scatti riminesi di Davide Minghini, fotoreporter de "Il Resto del Carlino" e per lungo tempo fotografo ufficiale della cittadina romagnola. Dal 25 ottobre al 30 novembre 2003 la Biblioteca civica "Gambalunga" di Rimini, depositaria dell'archivio fotografico di Minghini (25.000 foto, 513.000 negativi, 6.000 lastre, 5.500 diapositive), dedica a queste immagini una mostra allestita presso il Palazzo del Podestà. L'esposizione "Davide Minghini, fotografo in Rimini (1915-1987)" - realizzata in collaborazione con la Fondazione della Cassa di risparmio di Rimini e la Soprintendenza per i beni librari e documentari dell'IBC, che coordina il lavoro di ordinamento e catalogazione del fondo - non è che la prima tappa di un intervento pluriennale di catalogazione e di studio. Per maggiori dettagli si può leggere nelle prossime pagine l'articolo di Oriana Maroni.
Le fotografie selezionate dalla mostra (e presentate su "IBC") tralasciano la parte quantitativamente più corposa dell'archivio "Minghini", quella riservata alla cronaca giornalistica, per concentrarsi sullo sguardo più libero e spontaneo dell'autore, assorto nell'esplorazione della città e del territorio riminese. Se ne ricava un vero e proprio racconto per immagini, una divagazione sentimentale che ci accompagna alla scoperta di volti, di gesti e di paesaggi anche molto lontani dallo stereotipo balneare della capitale estiva. A parte, ma in perfetto accordo con l'indagine affettuosa sull'anima di Rimini, fanno capolino le immagini che rievocano la visita di Minghini sul set felliniano di Amarcord: qui più che mai, nella città di cartapesta ricreata dalla fantasia del regista, l'essenza della "riminesità" sembra impressionare di sé la pellicola del fotografo.
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