Rivista "IBC" XI, 2003, 2

musei e beni culturali / convegni e seminari, progetti e realizzazioni

Per raccogliere informazioni e dati sui beni numismatici l'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, l'IBC e le Regioni Lombardia e Veneto hanno messo a punto un nuovo modello di scheda.
Nome in codice: NU

Fiamma Lenzi
[IBC]

L'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione sta affrontando da qualche tempo un profondo processo di revisione e di aggiornamento dei propri strumenti catalografici, che costituiscono l'indispensabile fondamento conoscitivo su cui poggia in Italia l'esercizio della tutela. L'intensa riflessione che ha preso le mosse dal cuore stesso dell'ICCD tiene largamente conto dei molti recenti cambiamenti istituzionali intervenuti nel nostro paese e del fatto che i soggetti a cui è affidato il governo delle comunità locali sono entrati a pieno diritto in uno stretto rapporto dialettico con le strutture centrali dello Stato. Con esse questi soggetti condividono infatti non solo gli obiettivi generali, ma quelli specifici, rendendo sostanziale l'inscindibilità delle connessioni fra tutela e valorizzazione, fra conoscenza, gestione e conservazione del patrimonio culturale.

A questo scopo sono state costituite alcune commissioni scientifiche "miste", formate da personale dell'ICCD e da rappresentanti di altre realtà istituzionali, incaricate di predisporre i tracciati e le normative di schede già esistenti ma divenute inattuali oppure di proporre formule catalografiche nuove per categorie di beni sinora non "trattati" a fini di tutela e salvaguardia. Fra le prime a giungere in porto, dopo un lungo, intenso e stimolante percorso che ha visto confrontarsi fra loro esperienze professionali e conoscitive diverse, è la scheda "NU", promossa congiuntamente dall'ICCD, dalle Regioni Lombardia e Veneto, dall'Istituto per i beni culturali (IBC) della Regione Emilia-Romagna. Essa è destinata a raccogliere informazioni e dati sui beni numismatici.

Per rendere giusto merito a quanti hanno profuso il loro impegno perché questo traguardo fosse raggiunto, va ricordato che alla sua impostazione hanno partecipato rappresentanti delle Regioni già menzionate, della Soprintendenza archeologica del Veneto, del Monetiere del Museo nazionale romano, coordinati da Francesca Stasolla dell'ICCD. Le amministrazioni regionali, facendo ricorso alla consolidata rete di collaborazioni con le molte realtà culturali del proprio territorio, hanno scelto di delegare studiosi di chiara fama e particolarmente esperti in questo campo. Per citarne alcuni: Ermanno Arslan delle Civiche Raccolte archeologiche e numismatiche di Milano, Ermanno Gorini dell'Ateneo patavino, Bruno Callegher del Museo "Bottacin" di Padova e, per Emilia-Romagna, Paola Giovetti del Museo civico archeologico di Bologna, realtà museale che dopo un improbo lavoro ha portato a compimento - anche con fondi messi a disposizione dall'IBC - l'ambizioso progetto di inventariazione, catalogazione informatizzata, digitalizzazione delle immagini e collegamento in rete degli archivi del suo Monetiere, uno fra più rilevanti del sistema museale regionale.

Delle molte novità che caratterizzano la scheda NU, la prima e più significativa è rappresentata dall'apertura disciplinare di cui lo strumento è portatore, nel consentire un'utilizzazione allargata a molte classi di reperti e manufatti che vanno dalla moneta tradizionale ad altri prodotti numismatici come le medaglie, dai materiali premonetali o paramonetali agli strumenti di fabbricazione. L'elasticità del tracciato permette inoltre di sottoporre a trattamento catalografico materiali andati in dispersione, di cui sia nota almeno una fonte (archivistica, a stampa, iconografica). La struttura della scheda, prevedendo un numero ristretto di obbligatorietà a fronte della possibilità di registrare invece una considerevole messe di elementi informativi, risponde all'esigenza di conciliare fra loro necessità e compiti propri di realtà istituzionali diverse, affiancando agli obiettivi di tutela "pura" una gamma di opzioni legate all'universo della conoscenza e della ricerca, lungo direttrici d'indagine consuetudinarie o a carattere sperimentale.

L'inserimento di voci dedicate alla localizzazione dei beni sul territorio, quando possibile anche attraverso la georeferenziazione, o alla loro appartenenza a complessi associati, con riferimenti topografici e cronologici, non solo offre l'opportunità di ovviare ai fenomeni di decontestualizzazione a cui la moneta, più di qualsiasi altro bene, va soggetta, ma manifesta una forte modalità di interrelazione con altri settori della ricerca scientifica, dal momento che tali oggetti rientrano nell'ambito di osservazione per lo meno degli archeologi e degli storici dell'arte, per non dire di numerose altre famiglie di studiosi. Sarà quindi possibile mettere in collegamento la scheda NU sia con gli strumenti catalografici che analizzano singoli beni (OA, RA) sia con i tracciati di gerarchia superiore (TMA, MA/CA, SI).

Per illustrare la scheda e "saggiare" la sua applicabilità, la Regione Veneto ha organizzato a marzo un incontro presso il Museo "Bottacin" di Padova prevedendo anche dimostrazioni esemplificative sulle modalità di compilazione in presenza di casi singoli o di materiali documentari particolarmente complessi. Un'analoga presentazione è stata inserita nel programma del convegno "Monete in rete. Banche dati, CD-ROM e internet nella numismatica italiana" organizzato dal Museo civico archeologico di Bologna lo scorso 22 maggio 2003. Partendo dall'esperienza maturata grazie al progetto sul fondo numismatico bolognese e raccogliendo le principali iniziative realizzate in Italia relativamente alla costituzione di archivi digitali e banche dati, alla creazione di siti web, alla preparazione di CD-ROM e di percorsi didattici multimediali, la giornata di studio ha visto riflettere e dibattere sull'utilizzo dei supporti informatici in ambito numismatico funzionari dell'ICCD, i direttori e conservatori di musei italiani, i docenti universitari, i ricercatori che in questi anni hanno sviluppato programmi rivolti alla didattica, all'ordinamento delle collezioni e all'editoria digitale.

 

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