Rivista "IBC" XI, 2003, 2

biblioteche e archivi / pubblicazioni

"Famiglie senatorie di Bologna": Malvezzi, Roma, Arti grafiche Tilligraf, 1996; Ranuzzi, Bologna, Studio Costa sas, 2000; Magnani, ibidem, 2002.
Per fare un albero

Zita Zanardi
[IBC]

Gli studiosi di storia in genere e in particolare i bolognesi che amano la loro città troveranno sicuramente nei tre volumi delle "Famiglie senatorie di Bologna" numerosi motivi di interesse e di soddisfazione. Le modalità che hanno dato l'avvio alla ricerca appaiono chiare dalla lettura della lettera che l'entusiasta ideatore, nonché direttore e curatore della collana, Giuliano Malvezzi Campeggi, indirizza idealmente allo zio Camillo ringraziandolo per due motivi fondamentali: l'avere contribuito a far sì che tutto l'archivio di famiglia venisse depositato presso l'Archivio di Stato della nostra città - come garanzia di conservazione e facilità di fruizione - e l'avere incaricato, nel lontano 1927, il sacerdote bolognese Giuseppe Fornasini di pubblicare la genealogia della famiglia Malvezzi, frutto di anni di serio e puntiglioso lavoro di ricerca, sulla cui validità ebbero parole di elogio studiosi del calibro di Albano Sorbelli.

Nell'introdurre la prima delle tre monografie, dedicata ai Malvezzi, Mario Fanti spiega infatti esaurientemente come l'indagine genealogica di una famiglia che ha ricoperto un ruolo così significativo nella vita sociale e politica di una città costituisca un tassello fondamentale nel quadro complessivo della storia di quella stessa città, soprattutto quando assume l'aspetto di una vera e propria ricerca storiografica, a prescindere dal livello sociale.

Lo studio di don Fornasini, spiega ancora Fanti, diviene il punto di partenza per l'excursus sulla famiglia Malvezzi, cui hanno fatto seguito quello sui componenti di casa Ranuzzi nel 2000 e il terzo, pubblicato lo scorso anno, riguardante i Magnani. Sono così nati questi volumi che raccolgono una miriade di informazioni, sia sui membri dei tre casati citati, ma anche sulla storia della nostra città e dei suoi agganci con il resto d'Italia e d'Europa.

Il progetto editoriale prevede la suddivisione di ogni volume in due parti: la prima, di impostazione più strettamente genealogica e prosopografica a cui segue una seconda parte che raccoglie informazioni varie di carattere storico e culturale; a questo criterio fa eccezione il primo volume, costituito della "sola" prima parte, talmente articolata e ricca da renderlo già sufficientemente corposo ma, come mi spiegava lo stesso Giuliano Malvezzi Campeggi, è in programma la pubblicazione di una seconda parte contenente la trattazione di temi particolari, per uniformare questo agli altri due volumi.

Quanto sia complessa la ricostruzione genealogica di una famiglia emerge chiaramente dalla lettura dell'interessante saggio di Nikolai Wandruszka, il quale risale agli inizi di ciascuna famiglia: apprendiamo così che a Bologna non esistono nomi di famiglia, nel senso che diamo noi contemporanei a questa espressione, prima del 1150. Tali nomi, intesi come comuni a tutti i maschi imparentati per linea paterna, cominciano ad apparire solo verso la metà del XII secolo e, comunque, il poter risalire, da un nome di famiglia, alla persona che lo ha generato, non significa automaticamente che tutti coloro che si chiamano in quel modo appartengano a quella stessa famiglia. In questa sede sarebbe imprudente, oltre che fuori luogo, addentrarsi in un terreno così insidioso, quanto accennato basti per comprendere la complessità e la difficoltà delle ricerche affrontate dagli studiosi che hanno collaborato a quest'opera, fra i quali riteniamo doveroso citare Romolo Dodi, che si è occupato proprio della ricostruzione genealogica.

Fonte primaria per le ricerche sono stati gli archivi familiari, custoditi presso il locale Archivio di Stato e sulla cui consistenza e importanza rendono conto Euride Fregni e Anna Rosa Bambi. Per il suo studio sui Malvezzi don Fornasini utilizzò anche un manoscritto anepigrafo del XVII secolo che Fanti indica come Historia genealogica, contenente una genealogia dei Malvezzi di sorprendente precisione storiografica per l'epoca.

Per quanto riguarda le informazioni di carattere più generale, la lettura dei volumi permette di conoscere molti degli interessi e delle vicende culturali delle famiglie descritte: citiamo per tutti la Biblioteca Magnani, interessante e preziosa raccolta libraria, ricca di volumi di pregio, del cui inventario - risalente al 1686 - tratta Mario Fanti: già presente nello studio del marchese Enea Carlo Maria, traeva probabilmente le sue origini dagli interessi collezionistici di Andrea Magnani e del fratello Cornelio, vissuti tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento. Essa, purtroppo, andò dispersa, presumibilmente con la vendita della "Ca' Grande" Magnani - dove era custodita - all'Università di Bologna.

Gian Ludovico Masetti Zannini ci dà conto dei cardinali della famiglia Ranuzzi che ricoprirono ruoli di primo piano nell'ambito della storia bolognese che testimoniano l'importanza della città petroniana all'interno dello Stato pontificio e il forte legame esistente con l'ambiente romano.

Molto particolareggiata e descrittiva è la parte dedicata ai palazzi senatori, accompagnata da una copiosa iconografia che ne mostra alcuni degli aspetti più squisitamente artistici. Ricchissimo si presenta l'apparato degli indici: per ognuno dei tre volumi sono stati infatti elaborati quello dei matrimoni, quello dei coniugi e l'indice dei suoceri. Considerando che queste parentele si creavano di solito tra i membri delle famiglie più note della città, si capisce come essi diventino efficaci anche per una ricostruzione genealogica delle famiglie coinvolte. Ogni nome è accompagnato dal numero (romano) della tavola genealogica cui fa riferimento e da un altro numero (arabo) che ne permette l'identificazione nella stessa tavola, espediente molto utile data la ripetitività dei nomi.

Il fatto che si parli di questi volumi in termini di "collana" fa presupporre - e auspicare - che siano i primi di una lunga serie. Questa è anche la speranza di Giuliano Malvezzi Campeggi che, durante il nostro colloquio, accennava a materiale già raccolto relativamente, per esempio, ai Pepoli: tutto ora è legato a questioni di carattere finanziario, visto che l'interesse per pubblicazioni del genere è già stato dimostrato, sia dagli studiosi che dal pubblico.

In conclusione non pare fuori luogo citare una frase particolarmente appropriata di Mario Fanti il quale, introducendo il volume sui Magnani, rileva che "questo volume, come gli altri due che lo hanno preceduto, aspira ad essere un veicolo di conoscenza utile [...] ai bolognesi tutti che da una migliore conoscenza della loro città e della sua storia potranno trarre motivo per rafforzare il vicendevole legame e la comune coscienza di sentirsi eredi di un patrimonio di cultura, di civiltà e di bellezza che va gelosamente conservato".

 

Malvezzi. Storia genealogia e iconografia, Roma, Arti grafiche Tilligraf, 1996 ("Famiglie senatorie di Bologna", 1) XII, 402 p., s.i.p.

Ranuzzi. Storia genealogia e iconografia, Bologna, Studio Costa sas, 2000 ("Famiglie senatorie di Bologna", 2) XII, 479 p., s.i.p.

Magnani. Storia genealogia e iconografia, Bologna, Studio Costa sas, 2002 ("Famiglie senatorie di Bologna", 3) 539 p., s.i.p.

 

Azioni sul documento

Elenco delle riviste

    Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Cod. fiscale 800 812 90 373

    Via Galliera 21, 40121 Bologna - tel. +39 051 527 66 00 - fax +39 051 232 599 - direzioneibc@postacert.regione.emilia-romagna.it

    Informativa utilizzo dei cookie

    Regione Emilia-Romagna (CF 800.625.903.79) - Viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna - Centralino: 051.5271
    Ufficio Relazioni con il Pubblico: Numero Verde URP: 800 66.22.00, urp@regione.emilia-romagna.it, urp@postacert.regione.emilia-romagna.it