Rivista "IBC" XI, 2003, 2
biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni
Il quattro maggio del 2002 le cronache di Ferrara hanno registrato l'inaugurazione di una nuova biblioteca comunale. Nella Circoscrizione Nord "Barco-Pontelagoscuro", zona industriale della città - sullo sfondo gli insediamenti del Polo chimico, poco distante la frontiera col Veneto - preesisteva una piccola ma vivace struttura di pubblica lettura, istituita nel 1973: sistemazione essenziale, pochi ambienti, dotazione libraria quantitativamente modesta, arredi spartani evidentemente datati, tre operatori in tutto. L'anno scorso si chiudeva, dunque, la vecchia sede e si inaugurava quella nuova.
Nei primi anni Novanta, il Comune e l'Istituto autonomo case popolari (oggi ACER, Azienda casa Emilia-Romagna) concepirono d'intesa un piano di riqualificazione del territorio di Barco: il progetto di un centro sociale e di una biblioteca fu affidato agli architetti Carlo Melograni e Giovanni Fumagalli di Roma. L'ACER ha quindi diretto i lavori, a termine dei quali è stata realizzata - con fondi pubblici - una moderna e lineare struttura, posta in una vasta area verde, prospiciente alla piazza Emilia.
Caratteristica dell'edificio è la luminosità dei suoi ambienti dalle ampie superfici a vetro, disposti attorno a un patio centrale. La luminosità e il respiro spaziale sono davvero la cifra distintiva dell'opera architettonica, per l'arredamento della quale fu messo a punto uno specifico progetto. La Gonzagarredi, a séguito di appalto pubblico, si è aggiudicata la fornitura della suppellettile che - disposta ora negli ambienti della biblioteca - vi rappresenta compiutamente la coerenza e l'unitarietà di un'idea capace di coniugare la componente architettonica, l'arredamento e le funzioni d'istituto.
La struttura si dispiega alla vista coi suoi ambienti dedicati al pubblico, passando dall'ingresso immediatamente all'area dei servizi: alla destra il banco di registrazione e prestito, dopo le postazioni del catalogo in linea, quindi la sala di lettura con soppalco a scaffale aperto, poi la fonoteca e l'area multimediale, l'ambiente internet, la saletta video, la zona espositiva, quindi di nuovo l'ingresso e, infine, l'emeroteca. Una speciale area dedicata ai più piccoli, ai lettori in erba, è perfettamente attrezzata come biblioteca per ragazzi. Un auditorium, concepito per situazioni diverse (conferenze, concerti, mostre, seminari ecc.), è poi collegato alla struttura; può svolgere la sua attività, senza alcuna interferenza o disturbo su quella della biblioteca e viceversa. La zona riservata alla produzione (direzione, gestione risorse, acquisizioni e catalogazione), esclusa al pubblico, dispone di ambienti razionali e ben articolati tra loro; riservato alle attività gestionali è pure il deposito seminterrato, con scaffali compatti su binari scorrevoli, capaci di allocare circa quarantamila volumi.
Il Comune di Ferrara ha intitolato a Giorgio Bassani la nuova biblioteca, rendendo in tale modo omaggio al suo più illustre scrittore del Novecento, a ricordare il quale è stato anche realizzato un busto in bronzo che è posto all'esterno, all'ingresso. Dopo l'Ariosto, dunque, ecco Bassani, l'uno e l'altro ora legati indissolubilmente alle due biblioteche comunali più rappresentative; da un lato l'"Ariostea", istituto più antico, con prevalente compito di conservazione, prestigioso per la sede monumentale, per l'antichità e la ricchezza delle sue raccolte; dall'altro lato la "Bassani", biblioteca nuova, moderna, opera anch'essa d'architettura, con una missione diversa, orientata alla comunicazione multimediale, a sublimare le potenzialità dell'informazione in rete e della telematica.
Ariosto e Bassani: così muta, evolve e s'arricchisce Ferrara, città della Letteratura, della scrittura e del libro, di conseguenza, delle biblioteche. L'"Ariostea" e la "Bassani", tra antico e nuovo: due esempi diversi tra loro nel tempo e nello spazio, di quello storico e di quello letterario; due facce speculari ma riconducibili a sintesi nella funzione pubblica e nella missione bibliotecaria, comuni all'una e all'altra insieme. La prima è nel cuore della città, dentro le mura, nella storica Via delle scienze, a Palazzo Paradiso, delizia estense, poi anche sede della Sapienza cittadina; la seconda, invece, si colloca fuori le mura, in un'area popolare e industriale. L'una e l'altra si pongono tuttavia in un disegno d'insieme che, d'ora in avanti, diventa nitido, preciso, più intellegibile per i compiti che si assegnano alla prima e quelli che, naturalmente, si individuano per la seconda. Non si può, infatti, presentare, né comprendere appieno la "Bassani", se non la si pone in relazione col sistema delle altre biblioteche comunali, con cui la sua missione specifica si deve integrare funzionalmente, al contempo distinguendosene. La sua identità deve essere, infatti, intesa nel quadro più complessivo territoriale; essa fa parte della costellazione delle biblioteche, al cui interno ben si colloca, ma al di fuori della quale resterebbe una realtà incompiuta.
La "Bassani" annota dunque il suo primo anniversario; la sua attività in questo primo anno è stata intensa e proficua. Mantiene sempre salde radici nel terreno originario e fertile della pubblica lettura, da cui è originata, ma si volge sempre più decisamente allo sviluppo dei servizi legati a internet e alla multimedialità; l'inclusione nel progetto "Mediateca 2000" del Ministero per i beni e le attività culturali, e il sostegno che la Soprintendenza regionale per i beni librari le offre, corroborano tale indirizzo come scelta strategica di fondo per il presente e per il futuro della struttura. Il libro tuttavia mantiene la sua centralità, così come alcune scelte restano confermate a rinsaldare lo stretto legame della biblioteca col suo territorio: le raccolte dedicate al dialetto, ad esempio, e alla bicicletta - storico mezzo di locomozione nella città di pianura - restano sue aree di elezione. L'intitolazione a Bassani determina poi naturalmente un obbligo ineludibile a documentare la produzione di e sull'autore del Romanzo di Ferrara, con tutti i connessi richiami alla cinematografia, alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio ambientale e artistico, di cui lo scrittore fu ispiratore e sostenitore. L'attenzione alla letteratura e alle arti del Novecento è, dunque, obbligata, ma non dovrà essere esclusiva o totalmente assorbente, sia per non accavallarsi con la parallela attività dell'"Ariostea" (già impegnata in progetti come l'Archivio letterario ferrarese e coi fondi novecenteschi come il "Govoni", il "Caretti"), sia per orientare verso tematiche meno frequentate il pubblico di una città che avrebbe anche bisogno di stimoli e di impulsi diversi. La collocazione della "Bassani" in un'area industriale potrebbe, ad esempio, offrire un utile impulso a documentare la cultura ambientale, lo sviluppo sostenibile, l'economia e le emergenti problematiche sociali - tematiche su cui la città e il governo locale sono da tempo impegnati e sulle quali giocheranno prossimamente scelte rilevanti.
La "Bassani" è oggi un approdo importante per la politica bibliotecaria di Ferrara, ma è anche un punto di partenza per una nuova progettazione dei servizi sul territorio, visto che il 2003 non segna solamente il suo primo anno di attività, ma anche il duecentocinquantesimo anniversario della Pubblica Biblioteca della città, che dal 1753 alimenta un virtuoso circuito di libri e lettori. Gli anniversari della più giovane e della più anziana biblioteca di Ferrara, la "Bassani" e l'"Ariostea", nel loro simbolico parallelismo, rappresentano l'esigenza di formulare un progetto più largo e esteso che, ad esempio, dia prospettiva di sviluppo anche alle altre strutture delle Circoscrizioni, la "Rodari" di Via Bologna, quelle di Porotto e di San Giorgio. Si tratta di biblioteche che ormai risentono di una serie di problemi che vanno dall'inadeguatezza delle sedi (le prime due sono ospitate in plessi scolastici, con esigenze e situazioni sempre più difficili da sostenere) al modello organizzativo, alla variata domanda di servizi da parte del pubblico.
Un terzo e nuovo insediamento bibliotecario: è quanto sembra suggerire proprio la neonata "Bassani", la significativa presenza della quale nell'area Nord della città induce a ricercare equilibri nuovi sull'intero territorio comunale, per una razionale e efficiente distribuzione dei servizi bibliotecari e culturali. Un terzo e nuovo insediamento bibliotecario, ad esempio sulla Via Bologna - zona interessata da un futuro intervento di riqualificazione urbana - concluderebbe perfettamente la trilogia, fornirebbe solida armatura al sistema bibliotecario del domani. La sua missione specifica sarebbe quella di servire più direttamente la città nuova, quella sorta fuori le mura, lontana dalle delizie estensi e dal tracciato rossettiano, ma che offre il più consistente e dinamico serbatoio demografico, già multietnico, economicamente significativo, socialmente più mosso e problematico. Somnium bibliothecarii? No, semplicemente un'ipotesi tecnica sulla quale tuttavia sarebbe utile che avvenisse anche una più concreta riflessione politica.
Informazioni utili
Biblioteca Comunale Giorgio Bassani
via G. Grosoli, 42
44100 Ferrara
Tel: 0532 797414
Fax: 0532 797417
Proprietà: Comune di Ferrara.
Gestione: Servizio Biblioteche e Archivio storico.
Progetto e costruzione dell'edificio: 1998, 1999-2001.
Inaugurazione: 4 maggio 2002.
Superficie: 1.700 mq.
Superficie al pubblico: 1.300 mq.
Superficie all'aperto: 350 mq.
Posti a sedere: biblioteca n. 194; auditorium n. 119.
Personale: 7 operatori comunali, 5 operatori in outsourcing, 2 volontari AUSER.
Strutture: emeroteca, spazio espositivo, sale di lettura, fonovideoteca, patio, sezione multimediale, studiolo, zona cataloghi, sezione ragazzi, giardino dei bambini, reference, saletta tv, uffici, auditorium.
Patrimonio: circa 26.000 volumi (di cui circa 3.500 su supporto non cartaceo e circa 5.000 per ragazzi); la biblioteca fa parte del Polo SBN Ferrarese.
Emeroteca: 81 periodici in abbonamento.
Sezioni librarie specializzate: astronomia (per ragazzi), dialetto ferrarese, fumetti, Natale, origami, Pinocchio, Po, storia locale. Una sezione particolare è dedicata alla bicicletta: storia, costume, agone, tecnologie, itinerari, immaginario e memoria. La Biblioteca raccoglie anche brani letterari, poesie, canzoni sulle due ruote.
Prestiti: 13.240 nel 2001; 19.969 nel 2002; 26.318 nella nuova struttura (dal maggio 2002 al 17 aprile 2003).
Azioni sul documento