Rivista "IBC" XI, 2003, 2
biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni
L'ingresso delle biblioteche del territorio provinciale di Bologna nel Polo unificato bolognese (UBO) del Servizio bibliotecario nazionale (SBN) rappresenta un momento particolarmente significativo, e quasi una sintesi, dell'intensa attività che in questi anni la Provincia di Bologna ha svolto, in stretto raccordo con i Comuni, per la valorizzazione del patrimonio librario e la sua fruizione da parte di tutti i cittadini. Un avvenimento che, se consente di guardare con soddisfazione al lavoro svolto, sollecita più ampie considerazioni sul ruolo del libro nella società contemporanea e sulle funzioni che le istituzioni pubbliche possono esercitare per la sua promozione.
Oggi, com'è noto, si persegue un maggiore collegamento con tutto l'universo multimediale, dell'informazione e della comunicazione, in un mondo in cui, tuttavia, il libro è, continua a essere, un elemento essenziale. Il libro mantiene infatti un valore che le nuove tecnologie contribuiscono, non a inibire ma ad accentuare. Un valore, in primo luogo, di tipo cognitivo. La nostra civiltà è tuttora fortemente legata alla scrittura e alla lettura: il libro rimane lo strumento principe, anche se non più il solo, per la formazione dell'individuo e la realizzazione del suo ruolo nella società. Una politica culturale degna di questo nome dovrebbe mostrare maggiori consapevolezze a questo riguardo, esaltando il nesso indisgiungibile tra carattere educativo del libro, patrimonio librario, sistema bibliotecario, in un'ottica che vede nell'informatica non un fine in sé, ma una risorsa privilegiata al servizio della tutela, della valorizzazione e della fruizione.
Quando si parla di "Bologna digitale" non bisognerebbe perciò dimenticare quanto è avvenuto in questi anni nel servizio bibliotecario. La realizzazione del Polo UBO di SBN, e il suo allargamento al patrimonio librario del territorio (ottenuto grazie allo sforzo congiunto di enti tanto diversi quali il Ministero per i beni culturali, la Soprintendenza per i beni librari e documentari dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, l'Università degli Studi di Bologna, la stessa Provincia di Bologna, e, in origine, i Comuni di Bologna, Imola e San Giovanni in Persiceto, ai quali si è ora aggiunta la maggior parte dei Comuni del territorio provinciale) rappresenta un buon esempio, e concreto, di quel "federalismo" di cui tanto si parla. Per la stretta relazione che comporta tra biblioteche statali, universitarie e scolastiche, comunali, private, laiche e religiose; per le più interne connessioni che evidenzia tra conservazione, gestione, promozione del patrimonio culturale; per il nuovo modello di relazioni - che verrebbe da definire non gerarchico, profondamente radicato com'è nei principi di collaborazione e di sussidiarietà interistituzionale - che instaura tra privati, enti locali, Comuni, Province, Regioni, Stato all'interno del sistema dei beni culturali.
Un sistema in cui, nel nostro contesto regionale, le Province hanno oggettivamente assunto un ruolo di cerniera e di perno, anche grazie alla legge 18 del 2000, che ha loro affidato nuove funzioni in materia di programmazione e valorizzazione dei beni e degli istituti culturali, comprensive di competenze d'avanguardia in ordine allo sviluppo dei servizi, da esercitarsi anche attraverso la cooperazione e l'attivazione di sistemi tra gli istituti culturali. Ed è proprio questo ruolo di connessione e coordinamento che la Provincia di Bologna in questi ultimi anni ha concretamente cercato di esprimere nelle diverse articolazioni del sistema culturale, tra archivi, biblioteche e musei.
Per le biblioteche, in particolare, l'ente provinciale, ereditando un'esperienza importante come quella del Consorzio di pubblica lettura e a partire da un significativo e motivato investimento nel settore, ha dato vita da diversi anni a un sistema bibliotecario provinciale, attraverso una serie di convenzioni con i Comuni, articolate per aree, e avviando successivamente il progetto "SINTES (Sistema informativo territoriale Sebina)" per la costituzione di un catalogo collettivo informatizzato su base territoriale che confluisce oggi, a seguito della convenzione siglata col polo bolognese di SBN, nel grande catalogo unico del Servizio bibliotecario nazionale.
È questa l'occasione per collegare meglio il territorio alla città e all'Università: perché si dia vita a un polo bibliotecario bolognese unitario, tale da superare antiche barriere gestionali insieme a obsolete visioni municipalistiche, consentendo al contempo il miglioramento dei servizi al pubblico anche attraverso l'adozione di standard di qualità. Una sfida notevole, quindi, che richiederà per il futuro adeguati investimenti, progettuali e gestionali, e che ci consente di delineare fin da ora l'idea di un sistema territoriale della cultura, accompagnato dall'adozione di nuove soluzioni organizzative, più corrispondenti alle reali attese di una società in trasformazione, che chiede servizi più efficienti anche nell'ambito di un bene antico e sempre nuovo come quello librario.
[M.M.]
La migrazione del catalogo SINTES (Sistema informativo territoriale Sebina)
della Provincia di Bologna sul catalogo del Polo UBO di SBN (gestito dal CIB, il
Centro interbibliotecario dell'Università di Bologna) ha riguardato i dati
catalografici di 49 biblioteche del territorio bolognese, in gran parte
comunali, oltre a alcune di titolarità provinciale.
Al fine di evitare massicce duplicazioni delle notizie nella fase di scarico, l'operazione è stata preceduta da un lavoro di bonifica del catalogo collettivo Sintes, effettuato su incarico della Provincia dai catalogatori della cooperativa Voli di Bologna, coordinati - d'intesa con il CIB - da Paola Taddia, referente per le biblioteche dell'Ufficio istituti culturali della Provincia di Bologna fino al dicembre scorso.
La ditta Akros Informatica di Ravenna si è occupata della conversione definitiva dei dati in Sebina 4, in uso presso il polo locale di SBN, e della procedura di up-loading (in pratica, il riversamento e lo schiacciamento dei dati in ambiente definitivo), che è durata oltre 32 ore, dalla mezzanotte di venerdì 3 gennaio 2003 alla mattina di domenica 5 gennaio (un particolare ringraziamento va rivolto, per l'ottima conduzione di questa fase, al tecnico Costanzo Tartaglia). L'intera operazione è stata seguita dalle bibliotecarie del CIB (Alessandra Foschi e Orietta Bonora), sotto la supervisione della responsabile Francesca Trombetti e di Valeria Buscaroli della Soprintendenza regionale per i beni librari e documentari (per la Commissione tecnica del Polo UBO).
Circa la metà delle notizie riversate è stata "schiacciata", cioè si è riconosciuta in altre notizie già presenti nel catalogo del Polo bolognese. Dopo le operazioni di risoluzione di 20.807 notizie "ambigue" createsi in seguito allo scarico - operazioni che hanno impegnato i catalogatori della Provincia, delle Zone bibliotecarie e del CIB per l'intero mese di gennaio - a fronte dello scaricamento dal catalogo SINTES di 246.246 notizie bibliografiche relative a monografie (per una consistenza di oltre 500.000 volumi collocati nelle 49 biblioteche), 14.738 collane, 5.798 titoli analitici, 984 periodici, 109.631 autori, si sono create sul catalogo del Polo SBN circa 120.000 monografie, oltre 3.600 collane, più di 5.100 titoli analitici, circa 850 periodici e più di 33.000 autori.
La Provincia di Bologna, in base a quanto prevede la Convenzione del Polo bolognese e in accordo con il CIB, sta proseguendo nel suo impegno di controllo e sistemazione delle notizie migrate nel catalogo collettivo del Polo UBO, in particolare per quanto concerne la bonifica degli autori e dei periodici. Si prevede inoltre di proseguire in questa direzione (il cui obiettivo è il controllo e l'invio all'Indice SBN delle 120.000 notizie etichettate come "rec") utilizzando una parte dei fondi della legge regionale 18/2000 che verranno messi a disposizione sul Piano bibliotecario provinciale 2003.
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