Rivista "IBC" XI, 2003, 2

biblioteche e archivi / media, progetti e realizzazioni

L'IBC, accanto ad altri istituti europei, partecipa al progetto "Terpsychore". Obiettivo principale: costruire una rete di archivi per la salvaguardia del patrimonio audiovisivo della danza in Europa.
Passi di danza sullo schermo

Vincenzo Bazzocchi
[IBC]
Manuela Cristoni
[IBC]

Negli ultimi due decenni la crescente presenza di materiali videoregistrati nelle biblioteche, negli archivi, nei musei e negli istituti culturali in genere ha determinato una sempre maggiore attenzione da parte dell'Istituto per i beni culturali (IBC) della Regione Emilia-Romagna verso il trattamento di questa particolare tipologia di documenti. Oltre alla normale attività di consulenza sulle metodologie di catalogazione dei video, questa attenzione è testimoniata in particolare dalla pubblicazione, su queste colonne, del dossier Messinscena... in video e in linea dedicato a un programma di catalogazione on line delle raccolte di video possedute dagli archivi teatrali dell'Emilia-Romagna (si veda il n. 3 del 2001 di "IBC").

L'opportunità di un confronto internazionale sul tema della conservazione si è presentata con la partecipazione al progetto "Terpsychore", che ha avuto lo scopo di costruire una rete di archivi per la salvaguardia del patrimonio audiovisivo della danza in Europa. Al progetto, inserito nell'ambito del programma "Raffaello" (1999-2002), hanno partecipato, oltre all'IBC, altri tre partner: il Deutsches Tanzfilm Institut di Brema (primo contraente), il Vlaams Theater Instituut di Bruxelles e Napolidanza di Napoli. In qualità di associati, poi, una serie di altri istituti europei: Polski Osrodek Miedzynarodowega Instytutu Teatralnega di Varsavia; Magyar Tancmuveszek Szovetsege di Budapest; Carina Ari Stiftelsen di Stoccolma e The Place Videoworks di Londra.

A conferma dell'urgenza di una memoria storica della danza, sia come forma artistica sia come espressione culturale, si tenga presente che solo il 2 per cento degli spettacoli giunge al grande pubblico attraverso il canale televisivo. Numerose istituzioni possiedono ampie collezioni di materiali film e video che documentano la storia della danza in Europa; la maggior parte di questo materiale è registrato in una vasta gamma di media e di formati diversi. Ma molto di questo materiale è poco conosciuto e di difficile accesso: solo poche istituzioni in Europa posseggono già un'infrastruttura adeguata per mettere i loro documenti a disposizione della ricerca in modo appropriato e per presentarli al pubblico.

Ad eccezione del processo di documentazione e delle sue enormi implicazioni con l'ambito dei beni culturali e con la concezione dell'immagine nella nostra società, il progetto ha trattato molte delle problematiche relative alla gestione di questo tipo di documenti nelle videoteche.

Gli obiettivi prefissati riguardavano:

- una attività di ricostruzione e restauro dei film e video europei a rischio di deterioramento e il trasferimento del materiale su sistemi di miglior qualità;

- l'individuazione di priorità dei materiali da salvaguardare in futuro;

- l'armonizzazione e la messa in rete delle banche dati (a partire da quelle conferite dai partner);

- scambi di materiali e documentazione delle produzioni di danza;

- uno studio sul diritto d'autore e la legislazione europea del settore della danza, video e film;

- un sostegno alla professionalizzazione del lavoro di archiviazione dei video;

- una maggiore cooperazione nelle attività di servizio e di comunicazione tra i centri.

Le principali forme di lavoro previste dal progetto sono consistite nella:

- attivazione di gruppi di lavoro e seminari sui temi proposti anche tramite workshops tecnici;

- partecipazione ai maggiori festival e convegni di danza e videodanza;

- presentazione in numerose conferenze dei risultati intermedi e finali del progetto a un pubblico più vasto;

- esposizione delle metodologie adottate in una serie di studi, documenti e ricerche.

I principali risultati conseguiti vengono qui di seguito elencati.


La costruzione di una rete di relazioni tra gli archivi partecipanti

Quattordici incontri tra meeting, seminari tecnici, conferenze e festival hanno consentito nell'arco di tre anni una conoscenza migliore delle rispettive dotazioni, delle professionalità coinvolte, delle strutture organizzative e dei problemi di servizio.


Il restauro e la ricostruzione di materiali film e video a rischio di deterioramento

Tutti gli istituti dovevano fronteggiare enormi e molteplici problemi legati alla salvaguardia delle loro raccolte: la ragione principale risiedeva nell'età dei video e del materiale della pellicola. In seguito alla redazione di un draft sulla realizzazione tecnica si è proceduto con il restauro, che ha riguardato circa 860 pellicole singole e materiali video (per un totale di circa 480 ore), conservati presso cinque diversi archivi. I titoli dei video restaurati sono stati inseriti in un data base con le informazioni fornite dai diversi archivi, ai quali sono stati restituiti i materiali (sia gli originali che le copie). Gli enti le cui raccolte sono state interessate dal restauro sono:

- la Carina Ari Stiftelsen di Stoccolma, con il fondo filmografico di Ulrich Tegeder, uno dei più importanti documentaristi tedeschi degli anni Settanta e Ottanta;

- l'Istituto di musica ungherese di Budapest, con i primi documenti di folk dance;

- il Deutsches Tanzfilminstitut di Brema, che conserva le registrazioni amatoriali degli inizi del teatro danza in Germania degli anni Settanta (opere di Pina Bausch e Hans Kresnik);

- l'Archivio Biblioteca del Teatro municipale "Romolo Valli" di Reggio Emilia, presso cui è conservata la raccolta di Aterballetto, una delle più importanti compagnie italiane di danza e una delle poche che abbiano documentato e archiviato autonomamente le loro rappresentazioni (stage performance);

- Napolidanza, le cui vicende sono legate alla storia della video danza italiana degli ultimi anni Ottanta.


La definizione di una mappa delle videoteche di danza in Europa

È stata effettuata una ricerca per individuare quali fossero i centri che possedevano le maggiori raccolte di videoregistrazioni di danza in Europa, fornendo le informazioni necessarie per la loro identificazione [per maggiori dettagli si veda la seconda parte di questo articolo, a cura di Manuela Cristoni, ndr].


Uno studio sulla legislazione nazionale e internazionale sul diritto d'autore

Esperti e consulenti di Napolidanza e del Vlaams Theater Instituut di Bruxelles hanno condotto uno studio sulla legislazione del diritto d'autore dei paesi partecipanti, nei suoi vari aspetti: la durata dei diritti economici, il prestito e il noleggio, la riproduzione, la consultazione, la digitalizzazione, la citazione.


La costituzione di una banca dati comune delle informazioni e dei documenti relativi alla videodanza

Il progetto "Terpsychore" ha reso possibile la costituzione di una banca dati comune mediante la realizzazione di un sistema di ricerca e recupero delle informazioni e dei documenti relativi ai video di danza. Su questo obiettivo si è concentrata in particolare l'azione dell'IBC, che ha affidato la realizzazione della banca dati e del search and retrieval system a Akros Informatica srl di Ravenna.

L'esame iniziale della situazione dell'automazione negli archivi ha rivelato una notevole disomogeneità in relazione ai sistemi in uso presso i vari centri e alle modalità di organizzazione e aggiornamento dei dati catalografici (non sempre basati su standard autorevoli). In particolare l'analisi dei dati forniti dai quattro partner ha rivelato una forte disparità per quanto riguardava la quantità delle informazioni trattate (il numero di elementi descrittivi del documento video), il significato attribuito (ad esempio: autori, persone, organizzazioni coinvolti nella produzione e realizzazione dei video), i criteri di trattamento (applicazione o meno di norme di descrizione per titoli e autori; diversi livelli di specificazione del ruolo di autori, persone, organizzazioni coinvolti nella produzione e realizzazione dei video; tipo e formato dei dati trattati).

Questa disparità ha reso necessaria la definizione di un modello di riferimento in grado di contenere gli elementi minimi comuni indispensabili per garantire una descrizione appropriata e finalizzata all'identificazione dei video, nonché la messa a punto di un formato di interscambio dei dati relativi ai documenti video. La qualità descrittiva e l'omogenea rappresentazione dei dati erano il presupposto indispensabile per realizzare l'obiettivo di un catalogo collettivo che consentisse un efficace recupero dell'informazione da parte di utenti generici o specialistici.

La forma più idonea di accesso al catalogo dei video è rappresentata da una base dati consultabile via web, comunemente denominata OPAC (Online Public Access Catalogue). Questa opzione rende possibile un accesso rapido e diretto all'informazione attraverso un'unica interfaccia e un'unica modalità di ricerca, che permettono di identificare il documento tramite gli elementi descrittivi e di localizzarlo nelle strutture individuate dai partner (videoteche, centri di documentazione, ecc.). La realizzazione di un OPAC spinge nel contempo a porre le basi per la definizione di standard di riferimento del settore e a percorrere una soluzione aperta a successive adesioni da parte di altre strutture interessate.

L'OPAC, sviluppato in quattro lingue (francese, inglese, italiano e tedesco), consentirà di ricercare i dati catalografici immessi dai quattro partner ma potenzialmente anche i documenti digitali collegati (video, immagini fisse e in movimento, siti web associati, ecc.). Il sistema di ricerca, che consente un'interrogazione anche in più fasi per completare e integrare ricerche già formulate, prevede i seguenti canali di ricerca: autori (coreografi, danzatori, compagnie, ecc.), titoli, soggetti, ricerca libera, categoria di materiale, videoteca. Inoltre è possibile raffinare la ricerca con i seguenti canali secondari: luogo, editore, data di pubblicazione, natura, genere, paese e lingua di pubblicazione, tipologia di materiale e formato.


La realizzazione di un video di documentazione sul progetto stesso

It rusts, questo è il titolo del video, mostra i differenti stadi di sviluppo del progetto nelle sue varie fasi.


Come si è visto, contemplando la costruzione consapevole di una rete di archivi (e quindi anche di relazioni professionali), la realizzazione del progetto "Terpsychore" ha consentito un confronto reciproco sui problemi in cui sono coinvolte le istituzioni dedicate alla memoria della danza. Una volta conseguito un quadro di riferimento più ampio e condiviso a livello europeo, rimane da definire un adeguato e credibile progetto conservativo in grado di armonizzare anche i servizi d'accesso. Tuttavia un aspetto rilevante per la valorizzazione dei materiali documentari e per la gestione dei dati in questo campo è sicuramente rappresentato dal fatto che il sistema di ricerca e recupero delle informazioni predisposto nell'ambito del progetto potrà costituire un punto di riferimento a livello europeo come servizio di accesso per appassionati, cultori e grande pubblico interessato alla storia della danza.

Sul versante strettamente tecnico e nell'ambito dei programmi di intervento dell'IBC, inoltre, questo sistema ha costituito la base su cui sperimentare l'evoluzione tecnologica e funzionale dell'OPAC, uno dei componenti fondamentali del nuovo software Sebina Open Library. Il nuovo Sebina prevede, accanto all'OPAC, la cosidetta "ricerca estesa", che consente con un'interfaccia unica di aggregare dati, informazioni e conoscenze possedute dall'istituzione o provenienti dalla rete. Questo potrebbe essere lo strumento per creare un processo e un sistema informativo integrato per il teatro e la danza.


[V.B.]

 

 

Per una banca dati delle videoteche di danza in Europa

 

L'indagine sulle videoteche di danza in Europa, sorta dall'esigenza di conoscere la situazione conservativa dei materiali audiovisivi a partire dalle principali raccolte presenti nei paesi partner del progetto "Terpsychore", è stata condotta dall'IBC in stretta collaborazione con l'Archivio Biblioteca del Teatro municipale "Romolo Valli" di Reggio Emilia, articolandosi in diverse fasi. Innanzitutto l'individuazione delle raccolte da censire e la predisposizione di una scheda di rilevazione dei dati relativi, in particolare, alle situazioni patrimoniali, descrittive e conservative; in secondo luogo una fase operativa di spedizione del questionario (a mezzo fax o posta elettronica), di solleciti telefonici e di raccolta delle risposte; infine la creazione della banca dati vera e propria con l'immissione dei dati pervenuti nel database appositamente progettato dall'Istituto, la revisione e uniformazione dei termini di accesso. La banca dati così ripulita è stata poi duplicata e tradotta in lingua inglese: in questa versione sarà consultabile sul sito internet dedicato al progetto (www.terpsychore.net).

Trattandosi di una delle poche indagini condotte nel settore, rispetto alle finalità ripropostesi, può forse risultare interessante un'analisi più approfondita delle voci della scheda di rilevazione, ripartite in otto aree secondo il seguente schema:

1) Dati generali

Denominazione dell'archivio/videoteca ed ente di appartenenza; indirizzo e recapiti (telefono, fax, e-mail), segnalazione di un eventuale sito web; indicazione del responsabile dell'ente di appartenenza e del referente per la raccolta di danza; indicazione dell'eventuale appartenenza ad un sistema o rete bibliotecaria.

2) Servizio al pubblico

Indicazione di apertura al pubblico e, nel caso di apertura riservata, specificazione delle categorie di utenti ammessi; orario di apertura settimanale.

3) Sede (strutture edilizie)

Sono indicate la superficie totale della sede della videoteca/archivio, la superficie destinata al servizio al pubblico, la superficie destinata alla conservazione dei documenti, il numero complessivo dei locali.

4) Patrimonio documentario

- Indicazione dei generi presenti nella raccolta generale di materiale audiovisivo: opzioni predefinite teatro, cinema, animazione, danza, videoarte, concerti, opera/teatro musicale e possibilità di segnalare ulteriori generi alla voce altro.

- Entità del materiale video relativo alla danza, con l'indicazione per ciascuna tipologia di supporto (formato U-Matic, VHS, BVU, Betacam, DVD, pellicola etc.) del numero di video posseduti, suddivisi in quattro generi predefiniti: videodanza, spettacoli dal vivo, documentari, film.

[esempio: La Videoteca del Senter for Dansekunst di Oslo possiede 410 video di cui 255 videodanza (250 in formato VHS e 5 in formato Betacam), 103 spettacoli dal vivo (100 in formato VHS e 3 DVD), 32 documentari (30 in formato VHS e 2 DVD), 20 film (tutti in formato VHS)]

- Indicazione della provenienza dei materiali appartenenti alla raccolta di danza: opzioni predefinite acquisto di edizioni in commercio, rapporti con compagnie, scambi con altri archivi, produzione propria. In quest'ultimo caso si richiedeva inoltre di specificare il tipo di registrazioni effettuate secondo le opzioni registrazione integrale dello spettacolo oppure selezione di brani scelti, con camera fissa centrale, due camere con montaggio, tre camere con montaggio, oppure segnalando alla voce altro ulteriori modalità tecniche.

[esempio: La Discoteca di Stato, che possiede circa 400 documenti video inerenti la danza, ha formato la sua raccolta mediante l'acquisto di video in commercio, i contatti con le compagnie di danza e tramite registrazioni di propria produzione effettuate sia con camera fissa centrale sia con due camere con montaggio]

- Indicazione dei danzatori, dei coreografi e delle compagnie maggiormente presenti e/o rappresentativi all'interno della raccolta di danza.

5) Catalogazione

Esistenza di un inventario; esistenza della catalogazione, specificandone il grado di completezza e indicando in caso di catalogazione incompleta la percentuale dei video catalogati; indicazione della tipologia del catalogo (a schede, elettronico, a volume), la sua organizzazione (per autore, soggetto, materia, titolo, con la possibilità di indicare alla voce altro ulteriori modalità); pubblicazione del catalogo; regole di catalogazione adottate (ISBD - NBM oppure altro da specificare); software adottato per la catalogazione.

[esempio: La Mediateca del Theater Instituut Nederland di Amsterdam ha catalogato circa l'85% del proprio materiale secondo le regole internazionali ISBD utilizzando come software ADLIB di Databasics, ed è dotata di un catalogo in linea organizzato per autore, titolo, soggetto]

6) Conservazione

Situazione conservativa dei materiali con indicazione del numero di video danneggiati e breve descrizione della tipologia dei danni; elencazione, all'interno della raccolta di danza, di almeno 20 titoli di video bisognosi di interventi di restauro e/o riversamento; descrizione degli ambienti adibiti alla conservazione; segnalazione degli interventi di restauro e/o riversamento eseguiti e relativa tipologia, indicando in caso positivo il numero di video restaurati e/o riversati.

7) Attrezzature

Esistenza o meno di attrezzature video e audio e, in caso affermativo, relativa descrizione; modalità d'uso delle attrezzature secondo le opzioni predefinite solo uso interno, uso collettivo, uso individuale.

8) Servizi e attività

Consultazione (individuale e/o collettiva); numero di postazioni informatiche a disposizione del pubblico; esistenza di attività di promozione culturale con quattro opzioni predefinite festival/rassegne, attività didattiche, conferenze, convegni e la possibilità di segnalare alla voce altro ulteriori iniziative.


Rispetto alla scheda di rilevazione la banca dati, interrogabile tramite il suo apposito sistema di information retrieval, ha mantenuto pressoché inalterate le aree 1 (Dati generali), 2 (Servizio al pubblico - nella banca dati Apertura al pubblico), 3 (Sede - nella banca dati Spazi), 7 (Attrezzature), e 8 (Servizi e attività - nella banca dati Servizi). Essa prevede invece un aggiuntivo campo Note in cui inserire le informazioni non ulteriormente codificabili di cui spesso erano ricchi i questionari.

Nell'area 4 (Patrimonio documentario - nella banca dati Consistenza) si è poi inserita l'indicazione numerica della consistenza totale della raccolta di danza, per rendere più immediata la fruizione del dato.

Nell'area 5 (catalogazione - nella banca dati Cataloghi) occorre rilevare che:

- per quanto riguarda la tipologia del catalogo si è preferito utilizzare l'espressione on line anziché elettronico;

- per quanto attiene l'organizzazione del catalogo, nella versione inglese è scomparsa la distinzione soggetto/materia ricondotti all'unico termine subject;

- con l'espressione regole individuali si è indicato tutto quanto riportato alla voce regole di catalogazione non espressamente ISBD o altro codice internazionale.

L'area 6 (Conservazione) non è stata resa disponibile al pubblico per la disomogeneità e spesso incompletezza o addirittura assenza di risposte. Infatti tranne gli istituti partner, che nell'ambito del progetto hanno restaurato una parte del loro materiale (Deutsches Tanzfilminstitut, Napolidanza, Archivio Biblioteca del Teatro municipale "Romolo Valli", Institut Magyar Tancmuveszek Szovetsege e Carina Ari Stiftelsen), circa una metà delle videoteche ha descritto in modo estremamente sommario i danni, gli interventi necessari e/o effettuati e gli ambienti adibiti alla conservazione o non ha risposto affatto; inutile aggiungere che pochissimi hanno elencato titoli di video bisognosi di restauro e/o riversamento. Probabilmente la mancanza in molti casi di personale dedicato alla raccolta di danza, talora in aggiunta all'assenza di veri e propri cataloghi, ha determinato la difficoltà di fornire in maniera dettagliata i dati richiesti, non solo in quest'area ma anche nelle aree 4 e 5.

 

Ai fini della ricerca l'interfaccia, su base Highway, prevede i seguenti canali (per i primi sei sono possibili due modalità di consultazione della banca dati: il browsing e la ricerca per parola):

a) denominazione dell'archivio/videoteca: in assenza spesso di una denominazione formale, si è adottato il criterio di mantenere esattamente quanto dichiarato nel questionario. Solo in assenza di indicazioni specifiche si è fatto coincidere la denominazione con il nome dell'ente di appartenenza;

b) nazione;

c) città: i nomi di città sono dati nella lingua del paese di appartenenza, per consentire una più precisa identificazione [esempio: Napoli non Neaples];

d) generi presenti nella raccolta video generale: costituiscono termini di accesso le voci predefinite della scheda di rilevazione (teatro, cinema, animazione, danza, videoarte, concerti, opera/teatro musicale), nonché le voci videoclip e documentazione/documentari definite a posteriori, cui sono stati ricondotti i dati rilevati alla voce altro.

e) compagnie, coreografi, danzatori maggiormente presenti e/o significativi all'interno della raccolta di danza: alcune denominazioni sono state disambiguate con la specificazione compagnia di danza, mentre per quanto riguarda i corpi di ballo di Teatri senza un nome formale si è adottata la denominazione del Teatro con relativa specificazione

[esempio: Teatro alla Scala. Milano - Corpo di ballo; Accademia Nazionale di Danza. Roma - Corpo di ballo];

si sono accolte infine, pur in assenza di ulteriori qualificazioni, anche espressioni generiche come compagnie di danza belghe, francesi, italiane, toscane, teatri di danza orientali, ritenendo comunque utile dare l'informazione;

f) attività di promozione culturale svolte: costituiscono termini di accesso le voci predefinite della scheda di rilevazione (festival/rassegne, attività didattiche, conferenza, convegni), nonché le voci laboratori, pubblicazioni, produzione audiovisiva/televisiva definite a posteriori, cui sono stati ricondotti i dati rilevati alla voce altro;

g) ricerca libera: permette la ricerca libera entro un insieme di campi indicizzati e può essere utile quando l'utente dispone soltanto di una vaga informazione per incominciare la ricerca oppure quando non sa a quale canale di ricerca far afferire il dato conosciuto.


Pur non avendo pretese di esaustività né potendo parlare di un censimento sistematico delle videoteche di danza in Europa, la banca dati che si è venuta a formare si configura piuttosto come un utile strumento ai fini della localizzazione dei centri che detengono materiale audiovisivo di danza. È per questo motivo che si è deciso di inserire anche schede che riportano i soli dati generali, soprattutto se relative ad istituti di particolare interesse.

Dalla ricerca inoltre, nonostante i dati rilevati siano parziali, emerge in Italia una realtà fortemente decentrata. Per rendere conto quindi di situazioni comunque significative e al tempo stesso non troppo sproporzionate rispetto al resto d'Europa, si è stabilito di inserire nella banca dati le raccolte superiori alle 250 unità. Ciononostante si è ritenuto utile mettere a disposizione del pubblico anche le restanti schede - punto di partenza per chi volesse orientarsi in questo mondo così frammentario - rendendole consultabili sul sito Internet dell'IBC all'indirizzo www.ibc.regione.emilia-romagna.it/soprintendenza/TERPSYCHORE2.htm, in lingua italiana ed inglese, unitamente a quelle della banca dati Terpsychore.

[M.C.]

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