Rivista "IBC" XI, 2003, 1

Dossier: 2003: dieci volte Restauro

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2003: dieci volte Restauro

Luisa Bitelli
[IBC]

Quest'anno, con "Restauro 2003", il Salone di Ferrara giunge alla sua decima edizione. È un traguardo significativo per chi - Istituto per i beni culturali compreso - si era posto l'obiettivo di rendere l'appuntamento ferrarese una scadenza importante per la presentazione e la discussione delle numerose problematiche attinenti ai beni culturali. L'interesse sempre più accentuato nei confronti di una materia in continua evoluzione, la ricorrente approvazione di disposizioni legislative, da un lato in ordine alla formazione professionale per il restauro, dall'altro in riferimento alla normativa sui lavori pubblici (legge "Merloni"), hanno creato l'esigenza di momenti collettivi di informazione e dibattito. In questo senso Ferrara ha soddisfatto e soddisfa al meglio tali richieste.

Gli spazi grandi e ben disegnati dall'architetto Vittorio Gregotti hanno permesso di articolare le diverse sezioni del Salone con allestimenti gradevoli e facilmente visitabili; numerose, tra l'altro, sono le sale adibite a convegni. Negli ultimi anni si è assistito a un notevole aumento di visitatori: un pubblico attento, curioso, partecipativo, spesso costituito da giovani provenienti da diverse regioni italiane, in particolare studenti universitari, ma anche allievi di scuole medie superiori, che assistono spesso ai convegni e si soffermano presso gli stand con un'attenzione sia alle tematiche del restauro e della valorizzazione dei beni artistici sia alle proposte riferite a possibili sbocchi professionali.

Una caratteristica interessante del salone ferrarese è rappresentata dagli "incontri tecnici", che si susseguono nelle giornate di apertura e hanno lo scopo di presentare al pubblico gli esiti di studi e ricerche, particolari interventi di restauro, nuovi prodotti e loro applicazioni specifiche, pubblicazioni, leggi e decreti, ecc. Da alcuni anni, poi, l'Istituto per il commercio con l'estero ha inviato delegazioni provenienti da vari paesi europei e extraeuropei. La manifestazione assume così un carattere di internazionalità in ulteriore sviluppo.

 

Proseguendo nell'impegno di collaborazione scientifica che risale al 1991 e ha consentito di porre l'iniziativa fieristica ferrarese a un livello decisamente alto nel panorama degli appuntamenti dedicati al settore, l'Istituto per i beni culturali (IBC) della Regione Emilia-Romagna offre anche in occasione di questa edizione un programma diversificato: giornate di studio, convegni, incontri tecnici a cui si aggiungono due mostre e la presentazione della propria attività e dei progetti più importanti messi a punto negli ultimi anni.

Le sculture all'aperto in parchi e contesti urbani e periferici, accanto alle problematiche poste dalla loro conservazione, costituiranno il tema di una mostra che presenterà al pubblico bozzetti e esemplari originali di autori noti quali Giò Pomodoro, Benetton, Cascella, Ghermandi, e altri. Gli argomenti saranno trattati anche nell'incontro di studio al quale parteciperanno docenti universitari e di accademia, responsabili di servizi regionali, restauratori e artisti.

La mostra dei "giganti protetti", altra iniziativa organizzata dall'IBC, presenta le immagini degli alberi monumentali tutelati dalla Regione, pervenute a seguito di un concorso fotografico promosso dall'Istituto e dall'Assessorato regionale Agricoltura, ambiente e sviluppo sostenibile. L'intento dell'esposizione è sottolineare l'importanza della salvaguardia di tale patrimonio.

Gli interventi regionali riferiti all'ambiente e al suo "restauro" costituiranno il tema di una giornata di convegno che ha lo scopo fondamentale di presentare le attività intraprese (anche con finanziamenti europei) e gli obiettivi concreti raggiunti.

Una esposizione di pannelli con testo e immagini riferiti a progetti realizzati dai vari settori dell'IBC negli ultimi anni riempirà gli spazi dello stand, punto di incontro particolarmente apprezzato dai visitatori del Salone.

Riprendendo un tema già affrontato nella precedente edizione di "Restauro" - la conservazione dei cimiteri ebraici - l'IBC organizza in collaborazione con il Museo ebraico di Bologna un incontro internazionale di studio sulla conservazione delle sinagoghe in Europa, affrontando anche la situazione dell'Emilia-Romagna dove ne esistono alcune tuttora funzionanti e altre che, pur essendo chiuse, rappresentano ugualmente una testimonianza culturale importante per il patrimonio artistico conservato al loro interno.

La fotografia, affrontata sotto l'aspetto catalografico e conservativo, rappresenterà un altro momento di confronto al convegno organizzato dalla Soprintendenza per i beni librari e documentari dell'IBC. Si tratta del quarto appuntamento di "Conservare il Novecento", realizzato in collaborazione con l'Associazione italiana biblioteche, l'Istituto centrale di patologia del libro e il Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli Archivi di Stato.

 

L'incontro di lavoro su "Il progetto MUSA. Creazione di una rete intermuseale per la gestione a distanza della conservazione dei beni artistici" è finalizzato alla presentazione dei primi risultati del programma ideato e messo a punto dall'IBC e dal Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima (CNR-ISAC) di Bologna.

La necessità di analizzare le condizioni ambientali all'interno dei musei, per provvedere alle esigenze conservative delle opere esposte, rientra nel percorso intrapreso negli ultimi anni dall'Istituto per i beni culturali nel settore della conservazione e del restauro, focalizzando l'interesse su di un aspetto fondamentale e preliminare: la conservazione preventiva. L'attenzione a questo aspetto si è espressa in vari momenti, fra i quali i più significativi hanno riguardato l'organizzazione di incontri pubblici sull'argomento e, più di recente, la predisposizione degli Standard e obiettivi di qualità per biblioteche, archivi storici e musei, secondo le direttive della legge regionale per i musei.

Il progetto "MUSA" continua il cammino iniziato negli anni scorsi con l'installazione di strumentazioni elettroniche presso alcuni musei della regione per la misurazione di parametri ambientali: temperatura e umidità relativa. Per poter offrire una collaborazione a chi gestisce le collezioni e deve operare nel rispetto delle necessità conservative, l'IBC e il CNR-ISAC hanno avviato un programma, riferito in questa prima fase a tre realtà museali della regione (Casa Moretti di Cesenatico; Museo d'arte della città - Loggetta Lombardesca di Ravenna; Collezioni comunali d'arte di Palazzo d'Accursio a Bologna). Il programma consente di far pervenire a un centro (individuato ora presso il CNR) tutti i valori trasmessi dalle strumentazioni presenti nei musei, raccolti e rielaborati in un archivio di monitoraggio operativo.

Presso lo stand dell'IBC, durante le giornate di apertura del Salone, sarà possibile consultare la postazione predisposta al fine di far conoscere concretamente le caratteristiche del progetto.

 

Il "Progetto MIDA - Memoria e informatica: database artistici. Una banca dati per gli interventi di restauro" sarà l'argomento di un incontro promosso dall'IBC nel corso del quale si tratterà il tema della documentazione dei restauri e verrà presentata la banca dati utilizzata per l'archiviazione del materiale documentario relativo ai lavori di restauro finanziati dal nostro Istituto.

L'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (ENEA) - Progetto "GIANO" (che ha messo a disposizione il software) e l'Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Conservazione dei beni culturali di Ravenna, sono i partner di questa iniziativa, che rappresenta un traguardo importante per l'IBC. L'Istituto per i beni culturali, infatti, già negli anni Ottanta aveva avviato sperimentazioni volte alla predisposizione di archivi informatizzati realizzando un database che consentì un primo riordino della grande mole di documentazione fornita dai laboratori incaricati dei lavori di restauro.

Le attuali e più avanzate risorse informatiche ci consentono ora di utilizzare sistemi molto più razionali che permettono, da un lato, di inserire più velocemente le informazioni rappresentate da immagini, grafici e relazioni sui lavori eseguiti e, dall'altro, di consultarle con una notevole rapidità.

Il risultato di una prima fase di lavoro riguarda l'acquisizione di oltre duemila immagini e l'informatizzazione dei restauri finanziati dall'IBC in due annualità della legge regionale per i musei (1993-1994) e potrà essere visibile al pubblico nei quattro giorni di apertura del Salone presso lo stand dell'IBC.

 

Le pagine che seguono, predisposte dagli istituti di ricerca che hanno collaborato con l'IBC, illustreranno i due progetti di cui qui si è fatto cenno, approfondendone gli aspetti tecnici e informativi.

 

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